Forza armate brasiliane

[Lorenzo]

Come sollecitato dall'amico Iena Plissken, lascio questo post sulle forze armate brasiliane. Ricordando che il Brasile è il sesto paese al mondo per numero di abitanti ed il decimo per prodotto interno lordo. Le sue forze militari, tuttavia sono molto meno sviluppate di quanto ci si attenderebbe e non primeggiano nell'area sudamericana superate in numero, ma soprattutto in forza da quelle peruviane. Il paese però si sta impegnando in un piano di riarmo, che prevede vari progetti, in parte già avviati, per dotarsi di una più adatta potenza miitare.

L'aeronautica militare brasiliana conta circa 250 velivoli ad ala fissa che coprono vari ruoli operativi, ragguardevole e la presenza di AWACS(sviluppati in loco), futuri progetti(a breve termine) prevedono l'ingresso di un nuovo caccia per sostituire i Mirage III(si parla di Gripen o di Su-35).

Mirage III 28
F-5Freedom Fighter 48
AMX 54
EMB-145 5
P-3Orion 12
C-115Buffalo 17
C-130Hercules 12
KC-130Tanker 2

Più vari altri mezzi da trasporto leggero di produzione nazionale.

La marina è la componente che ha assorbito la maggiore parte delle attenzioni di ammodernamento. Essa conta 4 cacciatorpediniere di classe Para da 4.900 t e ntrate in servizio nel 1989, acquistate usate dalla marina britannica. 6 fregate di classe Niteroi, da 3.700 t, entrate in servizio fra il 1976 ed il 1980; 4 fregate da 2.400 t di classe Inhauma, entrate in servizio fra il 1994 ed il '99. Dovrebbe essere ormai attiva la portaerei convenzionale Sao Paulo, che non altro che la portaerei francese Clemaceau. Nave da 40.000 t e stata parzialmente aggiornata ed opera con 24 AF-1Falcao, versione rimotorizzata e dotata di nuova avionica(dall'Embraer) del vecchio A-4 americano(tali velivoli sono stati acquisiti usati dall'aeronautica neozelandese). Ci sono poi 2 rifornitori di squadra ed una flotta di 6 corvette da 1.000 t(classe Imperial Marinheiro) entrate in servizio fra 1955 ed il 1960. La flotta sommergibile conta 3 battelli da 1.500 t di classe Tupi, entrati in servizio fra il 1994 ed il 1999 ai qauli si aggiungerà nel 2005 un quarto battello di sottoclasse da 2.500 t.

L'esercito è la branca meno sviluppata ed opera con 60 Lepard A-1, tedeschi ed una novantina di M-60 americani.

Il Brasile aveva raggiunto capacità nucleari già negli anni ottanta(infatti sono attivi due reattori ad uso civile nel paese), ma nel 1995(credo) a firmato il trattato di non proliferazione. Tuttavia è allo studio la realizzazione di un sommergibile a propulsione nucleare e il programma missilistico aveva raggiunto, con il missile Sonda III, capacità balistiche con gittata di 640 Km; il missile VLS, ha fallito poche settimane fa il suo terzo tentativo di volo.

Cordiali Saluti

Lorenzo
Miles Insulae

I dati riportati in questo post sono frutto di conoscenze acquisiti tramite riviste specializzate e non, oltre che vari testi e siti internet; sulla loro veridicità non posso dare certezze.

[Lorenzo]

Per completezza aggiungo che nel biennio 2002-2003 il Brasile ha speso 1,4 miliardi di dollari per la difesa, pari al 2,1% del PIL.


Cordiali Saluti

Lorenzo
Miles Insulae

[Lorenzo]

Il post sul Brasile l'ho letto, ti ringrazio. E' sorprendente come un paese così vasto abbia a disposizione solo 170 carri armati!

Effettivamente 190 carri armati per difendere 8.500.000 di chilometri quadrati sono un po pochi, soprattutto se consideri che argentina e Perù hanno forze di terra più numerose.

Cordiali Saluti

Lorenzo
Miles Insulae

[Lorenzo]

Aggiungo un piccolo chiarimento al post iniziale. Il missile VLS è un vettore spaziale, o meglio dovrebbe esserlo perché ha fallito 3 lanci in 5 anni. Il 22 Agosto di quest'anno nell'esplosione, presso il cosmodromo di Alcantara, hanno perso la 21 persone nell'esplosione fra cui tecnici ed ingegneri che seguivano il progetto VLS.



In quanto alle capacità nucleari io parlavo di una forza in potenza(aristotelicamente parlando), in quanto il Brasile avrebbe avuto bisogno ancora di qualche anno per costruire armi a fissione; tuttavia il substrato tecnologico esisteva.

Cordiali Saluti

Lorenzo
Miles Insulae

[Lorenzo]

Aggiorniamo la posizione del Brasile, che in questi anni(il primo post è del 2002) ha vissuto un periodo di relativa stasi, al tempo dell’analisi la nazione produceva il decimo PIL mondiale, attualmente il dodicesimo(sorpassato da Spagna ed India). La crescita nel 2005 è stata pari all'1,5%, mentre l’inflazione si è attestata al 7,9%, straordinariamente bassa per il paese che nel 1994 ha subito un’inflazione di circa il 4000%. Il tentativo di stabilizzazione del Real nel 1995, gli aiuti del FMI nel 1997 e nel 1999 hanno assestato la situazione. L’introduzione di una centrale nucleare a scopi produttivi è stata introdotto in questi anni, mentre la conversione dell’impianto sperimentale Angra-1 dovrebbe avvenire nel prossimo futuro; tuttavia ne 2005 ancora il 95% della produzione energetica era idroelettrica(260 miliardi di Kwh). La produzione di petrolio è scarsa, come quella di gas, utili per l’esportazione sono le ingenti produzioni di oro(50.000 kg) e ferro(125 milioni di t). La produzione di acciaio e ghisa si aggira, per entrambi, a 25 milioni di t. L’agricoltura occupa quasi il 20% della popolazione attiva, si tratta del primo produttore di caffè(1,8 milioni di t) ed uno dei primi di agrumi(20 milioni di t) e manioca(24 milioni di t) e canna da zucchero(340 milioni di t). Inoltre è il produttore di bovini(125 milioni di capi), anche la pesca ha una notevole importanza(0,9 milioni di t). Le produzioni industriali sono fondamentalmente legate allo sfruttamento del legname, alla trasformazione dei prodotti agricoli ed alla presenza di multinazionali che producono automobili(700.000) e computer, manca industrializzazione propria, non c’è industria chimica, ne di beni di consumo. Importante eccezione è l'industria aeronautica con la presenza dell'Embraer, grosso gruppo industriale del settore a livello mondiale. Nel complesso l’economia brasiliana dopo la forte crescita degli anni 60-70, la stasi degli anni ’80 e la recessione degli anni ’90 stenta ancora molto, anche perché schiacciata da un debito estero pari al 70% del PIL(che si somma al debito pubblico di circa il 60%). Le condizioni di vita dei brasiliani non sono buone(l'RPC è di circa 1.900 dollari l'anno), quasi un terzo della popolazione vive sotto la soglia di povertà, la disoccupazione è al 13%, ci sono solo 82 vetture ogni 1000 abitanti, le disomogeneità sociali sono molto elevate. La sanità è collassata negli anni ’90, la spesa attualmente raggiunge il 2,5% del PIL, molte sono le cliniche private, dove i più benestanti si fanno curare; la malaria, la lebbra e le parassitosi sono diffusissime; la terza causa di morte è per mano violenta; la speranza di vita è bassa(64,7 per gli uomini e 67,6 per le donne). Il budget per l’istruzione è salito negli ultimi anni al 4,5%, il 78% della popolazione è alfabetizzato, solamente il 9% dei diplomati si iscrive alle università, numerose, ma non di elevato livello, fa eccezione la grande Università di San Paolo, dove si porta avanti ricerca di buon livello.

Cordiali Saluti

Lorenzo
Miles Insulae