Peggio di "Al Càida"
I falchi forzisti avvisano i Ds
"Ora si apre il dossier Brasile"
(Noi si aspetta che si apra il dossier Bahamas)
La minaccia di Bondi: "Sganceremo una bomba al giorno"
Nan cerca conferme su un affare Telecom in Sudamerica
dal nostro inviato BARBARA JERKOV
GUBBIO - "Rammarico? Uno solo: che tutta questa tempesta, strumentalizzata come al solito dalle sinistre, abbia finito per oscurare Telekom-Serbia. Prima si calmano le acque e prima si tornerà a parlare di questo scandalo che chiama direttamente in causa Romano Prodi".
(Ma pensa te!)
Ecco, il giorno dopo l'intervista shock con cui ha dato dei "matti", anzi "doppiamente matti", ai magistrati, Berlusconi con i suoi non si mostra affatto pentito. Tutt'altro. Costretto dalla ragion di Stato e dai buoni uffici di Gianni Letta a diffondere una nota distensiva nei confronti del Quirinale, ai fedelissimi riuniti a Gubbio nell'Hotel dei Cappuccini, un ex convento trasformato in lussuoso relais, per una due-giorni di dibattiti sulle strategie di Forza Italia, manda messaggi di ben altro tenore. "Non permetterò che i riflettori si spostino da Prodi e Fassino", detta il Cavaliere, "anzi, semmai dobbiamo far sì che se ne accendano di nuovi". Parole che celano un grande attivismo nelle file del partito del premier.
(Si tira a parlar d'altro; al solito)
Sandro Bondi, il fedelissimo portavoce forzista che domani Berlusconi (salvo improbabili sorprese) verrà a incoronare coordinatore del partito, lo dice chiaramente: "Sganceremo una bomba al giorno".
(James Bombi)
Sa di cosa parla, Bondi (COME le sa tutte 'ste cose, James Bombi?). Berlusconi ha informato infatti i suoi colonnelli che sono in serbo nuovi filoni, nuove inchieste. "Roba da far impallidire la storia di Belgrado", assicura Paolo Ricciotti. "Una vera e propria tangentopoli di sinistra", secondo Angelo Sanza. "Sono in arrivo dall'estero carte messe a disposizione da personalità molto, molto importanti...", rivela il coordinatore piemontese del partito, Guido Crosetto, l'uomo incaricato da Berlusconi in persona di curare per Forza Italia i rapporti con le banche e il mondo della finanza.
(Ah! Ecco; dopo le ferie estive il Premiato Bufalificio di Arcore torna a sfornarne a pieno ritmo)
Bondi, ancora una volta, non si tira indietro. "Siamo solo agli inizi", sorride, "Telekom-Serbia è solo il primo capitolo di un grande libro di corruzione che coinvolge direttamente Prodi e D'Alema, perché c'è tutto un filone brasiliano che presto chi di dovere dovrà esaminare...".
(Come sta il suo conto in banca, sig. James Bombi?)
Di più Bondi non vuol svelare, ma la vicenda in questione, peraltro non nuovissima, sarebbe l'acquisto, a metà del 2000, per 1700 miliardi di lire, del 30 per cento di Globo. com, il portale Internet della famiglia Marinho da parte della Telecom di Roberto Colaninno.
(Ma pensa te!)
La stampa brasiliana, controllata proprio dalla famiglia Marinho, ha già dato grande risalto al caso: l'obiettivo, adesso, è quello di dar fuoco alla miccia anche qui da noi.
(Ma pensa te!!!!!!)
Quel che è certo è che Berlusconi ha dato mandato ai suoi di scavare e loro, efficienti, si stanno dando un gran da fare (Quando c'è da rimestar merda; li trova sempre, lui, quelli che fanno il lavoro al suo posto). "E' tutta la privatizzazione di Telecom che è una storia marcia", assicura Ricciotti, "la privatizzazione è andata malissimo, Colaninno grazie a qualcuno molto in alto ha fatto un ottimo affare e l'allora presidente del Consiglio era D'Alema...".
(Bene!E sarebbe ora!!! VIA D'Alema, VIA Colaninno!! Ma VIA anche T.Provera e Berlusconi che hanno SVENDUTO le quote Telekom Serbia ad un terzo del loro valore.)
Ai suoi il Cavaliere avrebbe perfino confidato che da Washington potrebbero arrivare altre carte compromettenti, "ma per questo - sibila uno dei più vicini collaboratori del premier - bisogna aspettare che Bush vinca il suo secondo mandato". Veleni, appunto. A profusione.
(Il condizionale è d'obbligo)
Mercoledì scorso il vicepresidente forzista della commissione su Telekom-Serbia, Enrico Nan, ha addirittura incontrato a Torino, in gran segreto, una manager della telefonia brasiliana, Sandra Cico, per acquisire elementi sul filone carioca delle presunte malversazioni. Nan si trincera dietro a un secco no comment, mettendo giù bruscamente il telefono, e la riservatezza con cui si stanno muovendo gli uomini del Cavaliere è tale che perfino Enzo Trantino, che della commissione Telekom è presidente, è stato tenuto all'oscuro di tutto.
(Figurarsi: Nan che incontra in GRAN SEGRETO una BRASILIANA in un albergo di Torino. Roba da palinsesto mediaset. La moglie di Nan è stata informata?)
Dunque nessun pentimento, proprio nessuno, per la tempesta istituzionale scatenata in queste ore. Bondi, aprendo questa due-giorni, dal palco rivendica la linea dura. "Non lasciamo solo Silvio Berlusconi, sosteniamolo, aiutiamolo a condurre a termine le riforme per il bene di tutti" (Refuso: "...per il bene di tutti NOI!"), scandisce tra gli applausi. Forza Italia non ce l'ha con la magistratura "onesta e imparziale", prosegue, "ma contro quella parte che persegue ancora finalità di carattere politico. Finché non sarà eliminata questa giustizia infame, che disonora la civiltà giuridica del nostro paese, non potremo dire di vivere in un paese civile e democratico".
(Appunto; quella che ha incriminato il Capo)
Il duro monito di Ciampi? Il ministro Scajola sorride (Com'è che ridono tutti?): "E' il presidente della Repubblica, cos'altro doveva dire?".
(6 settembre 2003)
Già; cos'altro DOVEVA dire il Presidente della Repubblica?