
Originariamente Scritto da
Florian
Ok. Basta con le escort
Liberal, 3 settembre 2009
1. Quindici anni fa Lei scese in campo, come ama dire, sventolando una bandiera che ha finito per diventare il suo biglietto da visita. Lo stesso che era stato di Reagan: la riduzione delle tasse. Solo che Lei agli italiani in tutti questi anni le tasse non le ha mai ridotte. La ritiene una sua personale sconfitta? E da semplice elettore come giudicherebbe il politico responsabile di una così grande promessa mai mantenuta?
2. Nella campagna elettorale del 2008 lei propose nel suo programma agli elettori il "quoziente familiare": cioè la modulazione dell'imposizione fiscale in relazione alla composizione dei nuclei familiari: chi ha più figli, paga meno tasse. Perché non ne parla più? E non crede che oggi questa misura sarebbe la più idonea a difendere le famiglie dall'impatto della crisi?
3. Più in generale: Lei è stato il protagonista del "sogno"di una rivoluzione liberale. Ma, dopo 15 anni non ve n'è traccia. Cos'è, sta ancora dormendo? O, come sostiene Antonio Martino, il sogno è stato semplicemente tradito?
4. La cosidetta Seconda Repubblica è nata con l'urgenza di una grande modernizzazione del Paese. Le cosidette "riforme di sistema": pensioni, liberalizzazioni e, appunto, tasse. Lei si è sempre definito un uomo del fare: ebbene perché non ha fatto niente?
5. Prima Montezemolo, poi Marcegaglia, infine Draghi. E anche Bonanni e Angeletti.Tutti gli esponenti più significativi del mondo economico e sociale Le chiedono di procedere con le riforme. Altrimenti l'Italia accumulerà nuovi ritardi. Il super Tremonti continua a rispondere, con infastidito tono professorale, «vedremo più avanti». Condivide? Non le sembra una risposta "rinviista"tipica dell'esecranda politicante Prima Repubblica?
6. Che cosa ne pensa delle dichiarazioni del suo amico Gheddafi secondo il quale è Israele «ad alimentare le guerre in Africa» e perciò «bisogna cacciare via le ambasciate israeliane dal continente»? E come giudica il fatto che, sotto il regime del suo amico Putin, siano morti assassinati 109 giornalisti?
7. Più in generale: perché, finita l'era Bush, a parte i rapporti formali dei vertici e le belle frasi di circostanza, la sua personale politica estera si è ridotta sostanzialmente alla coltivazione del triangolo Putin-Gheddafi-Erdogan?
8. È stata l'aggressiva campagna anti-immigrati della Lega, ai confini del razzismo e della xenofobia come ha detto il presidente Fini, a crearLe le più fastidiose incomprensioni con la Chiesa. Pensa davvero che Lei possa continuare a lungo a tenere i piedi in due scarpe, quelle di Bossi e quelle del Vaticano? E come giudica le prese di posizione di Fini? Infine, si è reso conto che, chiusa An e perduta l'Udc, non essendo il Pdl un vero partito, la golden share del governo è nelle mani del Carroccio, cioè di una forza anti-meridionale e dunque anti-nazionale?
9. Lei, come ha detto, non è un santo e nessuno lo pretende.Ma pensa che lo stile di un presidente del Consiglio abbia il potere di influenzare i modelli di vita dei suoi concittadini in modo tale da pretendere sobrietà, come le chiedeva l'"Avvenire", o ritiene che la questione sia del tutto irrilevante?
10. Lei ha dichiarato guerra a tutta l'informazione. In particolare ha ingaggiato con "Repubblica"una vera e propria confrontation politica. Un presidente contro un giornale: un inedito bipolarismo. Ebbene, avendo alzato così fortemente lo scontro, in modo insolito per qualsiasi uomo di governo, se i tribunali le daranno torto non pensa che la sua immagine di premier (e quindi quella dell'Italia) ne uscirà ancor più visibilmente azzoppata? E se le daranno ragione non pensa che il nostro Paese scriverà una pagina assai buia del rapporto tra potere e libertà di stampa? Insomma, Lei calcola le conseguenze delle sue azioni?
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