Dopo l'espulsione e il confino, il vicepremier israeliano dice: "Ucciderlo, come tutti i terroristi, è una possibilità". Intanto l'Anp assicura: Abu Mazen al governo entro tre settimane
TEL AVIV- Mentre l'Autorità nazionale pelestinese assicura che il governo di Abu Ala si insedierà entro tre settimane, rimane aperto il "problema " Arafat.
L'Onu non è riuscita convincere il governo di Tel Aviv che il presidente palestinese non va esplulso, così c'è chi pensa alla sua eliminazione fisica.
"La sua uccisione è di certo una delle opzioni", ha detto infatti il vicepremier israeliano Ehud Olmert (Likud) in una intervista a radio Gerusalemme spiegando il significato della decisione del suo governo di 'rimuovere' al momento opportuno il presidente palestinese Yasser Arafat. "Noi cerchiamo di eliminare tutti i capi del terrorismo, e Arafat è fra questi" ha precisato Olmert. Un'altra opzione, ha aggiunto il vicepremier, è quella di segregare il presidente palestinese nel proprio ufficio a Ramallah "dove sarebbe rifornito di cibo due volte al giorno, ma non potrebbe ricevere ospiti, né dare interviste, né parlare al telefono". Altre opzioni sono, secondo i mezzi stampa israeliana, la sua espulsione dai Territori oppure la cattura e un suo successivo processo in Israele.
Intanto, è stato sventato nei Territori l'ennesimo attacco suicida. Nel campo profughi di Kalandya (Ramallah) un reparto militare ha arrestato Ali Hassan Farrad, un palestinese originario di Nablus che stava per compiere un attentato.
Ieri alla periferia di Gerusalemme, nel villaggio palestinese di el-Azarye, i servizi segreti israeliani hanno scoperto e neutralizzato tre corpetti esplosivi del peso complessivo di 20 chilogrammi, pronti per l'uso. Anch'essi, secondo Israele, dovevano servire per realizzare nuovi attentati di Hamas nei prossimi giorni.
(14 SETTEMBRE 2003, ORE 10:12)