Il Gen. Wesley Clark è uno dei principali criminali di guerra. Per favore non vi fate ingannare dalla corrente e ben orchestrata iniziativa tesa a nominare Clark come candidato del Partito Democratico alle prossime elezioni presidenziali, non cadete in quella trappola in cui si è ritrovato apparentemente Michael Moore, così come altre persone pacifiche e di buone intenzioni.
Il Gen. Wesley Clark era incaricato della sorveglianza dei campi profughi negli anni 80 e 90, dove i rifugiati haitiani che stavano fuggendo dal primo Baby Doc Duvalier (e successivamente dal nuovo regime installato dagli USA dopo il rovesciamento del governo regolarmente eletto di Aristide all’inizio degli anni 90) venivano ammassati, in condizioni disumane, secondo il Centro per i Diritti Costituzionali ed altri osservatori. Negli anni 80, molti maschi haitiani, rifugiati-incarcerati a Krome (Miami), e Fort Allen (Porto Rico) presentarono una strana condizione definita ginecomastia, una situazione in cui videro svilupparsi pienamente ghiandole mammarie femminili.
Ira Kurzban, procuratore dell’Haitian Refugee Center, riuscì ad indagare documenti governativi “liberi” per imbastire una causa a favore dei rifugiati. Questi documenti contenevano la sorprendente notizia che le guardie carcerarie ordinavano ai rifugiati di spargersi addosso, ripetutamente, uno spray che conteneva sostanze altamente tossiche non predisposte per quell’uso. L’ufficiale responsabile del campo profughi? Esattamente il gen. Wesley Clark, capo delle operazioni al campo di concentramento di Guantanamo, e più tardi capo delle forze armate della Nato che bombardarono la Iugoslavia. Dall’analisi critica della documentazione raccolta si evince che la lunga esposizione a quelle sostanze tossiche aveva causato cambiamenti del quadro ormonale nei maschi imprigionati, il che aveva determinato lo sviluppo di mammelle femminili. Invece le donne haitiane ebbero in dono un notevole incremento nella comparsa del cancro del collo uterino.
Circa 5 anni dopo, il Gen Wesley Clark divenne capo supremo della Nato in Iugoslavia. Egli ha comandato il massivo uso di armi con uranio impoverito, che finirono con l’avvelenare l’agricoltura e le acque potabili della Iugoslavia, portando ad un elevato numero di aborti e di cancro nell’infanzia.
Clark era al comando della “propaganda” della NATO nei bombardamenti della Iugoslavia. E’ stato Clark a definire la distruzione di un treno iugoslavo pieno di civili “uno sfortunato incidente”. E diceva lo stesso ogni volta che la NATO bombardava bersagli civili, il che accadeva frequentemente.
Paul Watson scrisse sul San Francisco Chronicle che "i bombardieri della NATO hanno messo a segno parecchi colpi ieri nella capitale del Kosovo – compreso un cimitero, una stazione di autobus e una palestra da basket per ragazzi.” (14 Aprile).
Un pilota spagnolo in missione per la NATO, il Cap. Martin de la Hoz, ha affermato che in varie occasioni il suo colonnello supervisore ha rivolto proteste alla NATO per il bombardamento di obiettivi civili, non militari. "Una volta arrivò un ordine codificato dai militari americani secondo cui noi avremmo dovuto sganciare bombe su civili a Pristina e Nis. Tutte le nostre missioni di volo erano accuratamente dettagliate, nei piani di attacco, nei bersagli e nel tipo di munizioni, dagli alti gradi militari americani… Stanno distruggendo il paese , bombardandolo con armi nuove, gas nervini, mine di superficie gettate con il paracadute, bombe contenenti uranio, napalm, prodotti sterilizzanti, sparsi per avvelenare i raccolti, e armi che nemmeno noi conoscevamo” (riportato in "Articulo 20," un settimanale spagnolo, 14 Giugno 1999; per leggere l’articolo in originale spagnolo clicca qui).
Clark ha difeso tutti questi bombardamenti ed fu una parte importante della operazione “propaganda” dell’amministrazione Clinton sulla Iugoslavia.
Mitchel Cohen
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Traduzione comedonchisciotte.net