Cgil e Uil esprimono preoccupazione sulla riforma previdenziale.
Domani l'incontro decisivo tra governo e parti sociali.

Pensioni, il sindacato si mobilita:"Siamo pronti allo sciopero"



ROMA - L'insoddisfazione del sindacato sulla riforma delle pensioni contenuta nella prossima Finanziaria si potrebbe trasformare presto in una mobilitazione generale. La Cgil è "fortemente preoccupata" per le scelte che il governo si appresta a compiere in campo previdenziale. E si dichiara pronta allo sciopero generale, da concordare con Cisl e Uil, se venissero confermate le ipotesi di intervento profilate. Anche il segretario della Uil Luigi Angeletti ha chiesto e ottenuto un mandato per indire l'astensione dal lavoro. Stessa cosa ha fatto Savino Pezzotta, segretario della Cisl, e il suo sindacato ha accolto all'unanimità la proposta.

"E' importante vedere cosa dirà domani il Governo - ha spiegato il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Casadio - ma non c'è dubbio che sul piatto ce n'è già abbastanza per avviare una decisa fase di mobilitazione, non solo su pensioni, ma anche su Finanziaria, inflazione e sviluppo. E sarebbe irragionevole - ha aggiunto - escludere un grande momento generale di sciopero".

Una mobilitazione che dovrà avvenire "in tempi ristretti", come hanno spiegato la segretaria confederale Marigia Maulucci e il responsabile per le politiche economiche della Cgil, Beniamino Lapadula. "Ci troviamo di fronte a una situazione di particolare gravità sul fronte della manovra economica, su quello delle pensioni e su quello dell'inflazione - ha detto Maulucci - e come Cgil confermiamo la scelta di una mobilitazione unitaria con Cisl e Uil". Secondo Lapadula, inoltre, lo sciopero "dovrà avvenire in tempi utili, per tentare di incidere sulla linea del Governo, prima che il Parlamento vari i provvedimenti in questione".
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Sulle stesse posizioni, si diceva, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. "Se fossero confermate le attuali notizie - ha detto concludendo il suo intervento alla direzione nazionale dell'organizzazione - chiediamo mandato per proclamare uno sciopero, anche generale, da concordare nei modi e nei tempi opportuni insieme a Cgil e Cisl".

E sulle modifiche previste dalla nuova Finanziaria Angeletti è stato chiaro. Il segretario della Uil boccia l'aumento dell'anzianità contributiva richiesta per il pensionamento a partire dal 2008. "E' impensabile che si possa aumentare di colpo il requisito dell'anzianità contributiva - ha detto - perché non tutti i lavori sono uguali e l'età contributiva può e deve variare, volontariamente, proprio sulla base del tipo di lavoro svolto. Non c'è inoltre nessuna ragione economica che giustificherebbe una tale scelta: la riforma Dini si è rivelata efficace e il sistema previdenziale è in equilibrio".

E poi, secondo Angeletti, quella proposta si basa su un convincimento errato e su una previsione pessimistica. "Non è affatto vero - ha proseguito il numero uno della Uil - che tutti i lavoratori vanno in pensione con 35 anni di contributi nè che il tasso di crescita nei prossimi dieci anni non supererà l'1%".Dunque, se il Governo dovesse varare questo provvedimento, le ragioni sarebbero esclusivamente politiche: è un modo per "tener conto dei rapporti di alleanza piuttosto che del consenso sociale e dei lavoratori, per dimostrare semplicemente all'Europa di saper fare una riforma di cui, in realtà, il Paese non ha alcun bisogno".

Se nell'incontro di domani tra Governo e parti sociali venissero dunque confermate tali ipotesi, Cgil, Cisl e Uil dovranno incontrarsi per decidere una forte fase di mobilitazione. Ma Angeletti non è ottimista sulla possibilità di un accordo. "Temo purtroppo - ha sottolineato - che non cambieranno opinione e che, dunque, dovremo mettere nel conto un'iniziativa di carattere sindacale".

Anche l'esecutivo della Cisl ha dato mandato al segretario Savino Pezzotta "di verificare con Cgil e Uil la promozione delle iniziative di mobilitazione e di lotta adeguate a sostenere le proposte del sindacato". Decisione che sarà presa sulla base dei risultati che emergeranno dall'incontro tra Governo e sindacati.


(22 settembre 2003)

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Visto, il nuvo miracolo del Berlusca? E' riuscito a riunire il sindacato.....

E badate io non sono un conservatore sindacale, sono favorevole ad una riforma delle pensioni e ad u innalzamento dell'età pensionabile, ma.....

Il primo sciopero generale fu un successone e diciamo di fatto il indacato CGIL - CISL - UIL vinsero la battaglia per l'art. 18.

Anzi per essere corretti alla fine fu la CGIL a perseverare che a prezzo di drammatiche lacerazioni nell'unità sindacale.

Il prezzo è stato salatissimo, ma alla fine la "riforma" dell'art. 18 (un puro pretesto della confindustria) a due anni dal patto per l'italia non è stata ancora applicata.

Ai posteri chi sono i vinti e chi i vincitori