Io non amo citare (perchè mi ricordano le citazioni in giudizio e i giudici li odio come la scabbia) ma faccio una parafrasi a memoria di Engels che ti aveva già risposto (parlando con Schmidt mi pare, poco male se sbaglio l'interlocutore). Dice che è in effetti colpa loro (Marx e lui stesso) se qualcuno ha capito che la infrastruttura è la SOLA determinante, ma è un'errore scusabile perchè a quel tempo (quando è uscito il Libro I del Capitale) importava sottolineare il centro dell'attacco verso cui doveva dirigersi il proletariato per vincere; ma ribadisce che Marx ha sempre e solo sostenuto che l'economico è DETERMINANTE IN ULTIMA ISTANZA.Comunque non sono d'accordo sul fatto che ci sia un rapporto dialettico fra struttura e sovrastruttura in quanto un rapporto dialettico vero presuppone un rapporto "biunivoco" che in Marx non c'è
E' questo che tu non capisci, confondi la determinazione in ultima istanza, con la determinazione dominante. La determinazione in ultima istanza è sempre la struttura produttiva (negarlo vuol dire porsi al di fuori del materialismo, spero tu te ne renda conto!), la determinazione dominante dipende dal livello delle relazioni sociali (nell'antichità è stata probabilmente la politica, nel feudalesimo probabilmente la religione, nel capitalismo è sicuramente l'economico = i rapporti materiali); la confusione nasce dal fatto che oggi determinazione dominante e determinazione in ultima istanza coincidono nei rapporti materiali. Chiaro? In Marx non solo c'è eccome relazione biunivoca (ti ricordo che Marx ha anche analizzato le lotte di classe in Francia dal punto di vista politico, che ha analizzato in decine di articoli la guerra civile americana dal punto di vista militare assieme ad Engels, che ha criticato la religione ... tutte sovrastrutture, a che serviva farlo se fosse stato un economicista; tu confondi il pensiero di Marx con la vulgata di Kautsky. Ci è voluto un Lenin per ricordare al mondo che la lotta di classe è politica-economica-teorica), ma c'è molto di più. C'è sempre una relazione complessa in cui di volta in volta le varie strutture stanno tra di loro in rapporti di dominanza diversi (questo perchè gli elementi di un insieme dialettico non si muovono mai alla stessa velocità, per definizione essendo diversi hanno anche tempi diversi di sviluppo, perciò l'ineguaglianza di sviluppo fa sì che alcuni siano più avanti di altri, perciò più sviluppati e quindi si alteri la relazione di dominanza in un continuo rimescolamento); continuamente nel processo contraddittorio teorizzato da Marx non solo si ha azione e reazione tra 2 elementi, la relazione è sempre multipla (Ti consiglio lo scritto di Mao - Sulla contraddizione, 1937, è disponibile nella Bibliotecamarxista, quella on-line), si ha una relazionalità complessa (altro che sovrastruttura che reagisce - reagire è sinonimo di maggiore passività in una scala che conduce da attività a passività); ma si ha anche un fenomeno che sto studiando e che Althusser ha chiamato "effetto della struttura sui suoi elementi"; in sintesi: tanti elementi formano un insieme; l'insieme è più della loro somma, è come fosse un altro elemento, perciò questo ha degli effetti sugli elementi. E' tutta questa complessità che va studiata.
Su Preve. Sinceramente non mi spiego come da Althusser sia arrivato a questo suo umanismo (considerando che Althusser ha criticato l'interpretazione umanistica di Marx in maniera accanita), forse è il contrappasso per il misticismo insito in Althusser, nel suo non chiarire mai cosa siano le strutture di cui parla; sarebbe un fenomeno tipico questo (in fondo anche Adorno ha parlato per tutta la vita di dialettica senza mai chiarirla, ed ha finito i suoi giorni elaborando una dialettica negativa in cui la negazione diventa un pozzo nero infinito da cui magicamente scaturiscono sempre novità; dalla diarrea di dialettica è arrivato alla assolutizzazione metafisica). Non saprei cosa dirti. Personalmente sono rimasto subito affascinato da Althusser perchè ho pensato: "finalmente qualcuno con i coglioni di sbattere in faccia a tutti i pezzenti a ruota del marxismo ufficiale di non aver capito un cazzo"; poi ho cominciato ad apprezzare l'ostinatezza con cui ha cercato di approfondire i temi centrali del Capitale: la contraddizione; il metodo d'analisi di un sistema complesso in movimento; il feticismo ... e soprattutto la sua tesi per cui Il Capitale contiene proposizioni per una nuova scienza di cui ancora non abbiamo compreso quasi niente. Per quanto mi riguarda ho tratto molti vantaggi dall'averlo avidamente studiato e grazie ad Althusser sto guardando con occhi diversi tutto ciò che leggo. Ha commesso molti errori forse perchè ha cercato di spaziare troppo oltre per le possibilità di un singolo uomo e così non ha mai chiarito a se stesso cosa stesse facendo. Credo che il futuro della teoria marxista passi per l'elaborazione del metodo con cui studiare i sistemi complessi in movimento contraddittorio grazie alla sistematizzazione del concetto di sistema a sè simultaneo. Non so cos'altro dirti anche perchè sto cercando di chiarire a me stesso dove sto andando a parare e questo mi rende confuso (ho buttato giu 2 appunti una volta per spiegarmi cosa avevo in mente riguardo alla simultaneità ottenibile tramite proiezione del tempo nello spazio e ho occupato 10 pagine di continue ellissi, perifrasi, metafore ... quindi ...). Di Preve non mi sono mai fidato perchè denoto un certo esistenzialismo, e questo comunitarismo mi pare troppo un ritorno al comunismo utopistico di Owen o Fourier. Non dico sia un cretino, è un buon filosofo, ma io ho altre prospettive, bisogna ricreare l'internazionale comunista che si dirami partiticamente nei centri dell'imperialismo, io ho Lenin come obiettivo.