«Investite, ci sono meno comunisti» di MARIO PRIGNANO
ROMA - Neanche fosse stato nello studio di villa san Martino, quello della storica registrazione della discesa in campo, quello de: «L’I- talia è il Paese che amo». Ieri Berlusconi era a Wall Street davanti ad una platea di investitori, ma era a casa sua. Il minimo che ci si potesse aspettare era che fosse in forma, ma lui lo era di più. Ha strapazzato i comunisti, ma solo per dire che fortuna tamente oggi sono meno di un tempo e quindi l’Italia (si pre sume, da quando c’è lui) è più sicura.
Sorpresa, Berlusconi batte il record di occupati di FAUSTO CARIOTI
ROMA - Ma quale precarietà, ma quale macelleria sociale. I posti di lavoro italiani sono instabili solo nella propaganda della sinistra. La verità è che l’occupazione non era così alta da undici anni a questa parte. Nello stesso giorno in cui Silvio Berlusconi annuncia a Wall Street che il mercato del lavoro italiano è il più flessibile d’Europa, i dati Istat fanno giustizia di tanto terrorismo sociale. A luglio, per la prima volta dal 1992, il numero dei disoccupati è sceso sotto i due milioni: oggi sono l’8,3 per cento della forza di lavoro italiana (un anno prima, nel luglio del 2002, il tasso di disoccupazione era pari all’8,7 per cento).