Per quanto riguarda poi la questione mono-poli, ne avevamo già parlato in precedenza. In sintesi, l'obiezione per cui il politeismo non esisterebbe perche' e' sempre possibile pensare un Principio Supremo al di la' degli stessi Dèi (e di fatto spesso è stato pensato ed ammesso dai pagani stessi), decisamente non coglie nel segno. Perchè è chiaro che non si tratta una questione di quantità di Dèi, né di una eventuale gerarchia fra di essi, quanto del modo di pensare la relazione fra loro, ossia la relazione tra unità e molteplicità.
Direi quindi che il discrimine monoteismo-politeismo sta nel concepire il Principio come una unità semplice, assolutamente scevra di complessità, vuota e che tende a fare il vuoto all'esterno di sé, oppure come una unità relazionale, che comprende in sé la molteplicità delle forme come sue parti costitutive, fondandole invece di negarle e distruggerle.
Oppure, e mi pare sia la soluzione della protologia platonica, riconoscere che non vi è un solo principio, ma due, l'Unità e la Molteplicità, e che anche il secondo è pienamente coesteso e consustanziale all' essere.