Facendo un ragionamento sono pervenuto ad una conclusione.
Io suddividerei la storia dell'uomo moderno, in due epoche...

Epoca Preindustriale
Epoca Industriale e del Mondialismo

L'epoca preindustriale, è un'èpca caratterizzata dall'assenza di valori che riportano la coscienza umana al bisogno di materia, di denaro, di carriera ecc..è un'epoca che diciamo arriva fino a fine settecento, quindi ancora non si è affermato con vigore il pensiero sociale, che porterà a mio avviso alla definitiva rovina dei popoli, ovvero l'Illuminismo. Quindi è ancora un'epoca romantica, l'epoca dei Popoli, dei principi cardine della civiltà non ancora mondializzata. Regano gli ideali, i valori umani, il rispetto per l'etica, è forte il principio di Comunità e di tradizione. Un'epoca che io reputo di piena e realizzante libertà umana e intellettuale.
Ciò dura fino alla seconda rivoluzione industriale, e con l'avvento della terza che sancisce definitivamente la morte dell'idea di civiltà precedente. Quindi arriva prima l'Illuminismo, che impone agli uomini una visione della realtà piuttosto 'tecnica' e già meno etica. Ciò prepara il campo per il passaggio dalla Prima epoca industriale alla seconda, che nella seconda metà del 900, afferma una nuova visione della vita comunitaria e una nuova idea di civiltà: il Mondialismo. Il Mondialismo non è altro che un secondo Illuminismo, ma che si afferma con strumenti differenti dal primo. il primo, ha usato gli antichi mezzi di diffusione, quali potevano essere le Stampe, i Libri, ecc...il Secondo Illuminismo, quello più devastante, usa l'arma del denaro e dell'egoistico individualismo. Come per il primo, il secondo mira a scardinare i valori principali di una civiltà libera, distruggendo il concetto di etica, imambolando i popoli, con l'illusione del denaro, ed istigandoli all'egoismo e all'affannata ma necessaria ricerca di una propria identità che deve riconoscersi nel Prestigio, economico e sociale. Questo nuovo Illuminismo esalta valori negativi, negando ai popoli il diritto ad essere padroni di se stessi e della propria vita, imponendogli un pesiero unico a cui tutti devono uniformarsi, appunto il denaro ed il potere. Se i popoli, avranno il coraggio di prendere in mano la situazione e rendersi conto dove il mondialismo li sta portando, cioè alla distruzione definitiva, processo iniziata duecento anni fa, e ancora in corso, allora le cose possono migliorare, altrimenti diverremo tutti strumenti di chi è più potente di noi, e non avremo più una storia, un diritto, un'etica e soprattutto un'idea di civiltà libera.


Saluti