Segni: "Delusi dal Polo, venite con me"
Torna in trincea l'uomo che con i referendum fece crollare la Prima Repubblica. Appello ai liberaldemocratici che non credono più in Berlusconi, per un movimento che aggreghi il malessere diffuso nella società.
ROMA - Mario Segni torna all'impegno politico attivo con una missione: costruire un progetto basato sulle idee liberaldemocratiche che la Cdl, pur professandole, ha dimostrato di non essere in grado di mettere in pratica. Non un terzo soggetto politico, si è affrettato a precisare oggi nel corso del suo intervento al dibattito ''C'era una svolta... e adesso?'', che si sta svolgendo all'hotel Parco dei Principi a Roma, ma un ''pungolo'' per sollecitare il centro destra al rispetto dei propri programmi e delle idee che lo hanno portato al governo.
Del resto il promotore di tante battaglie referendarie, i suoi propositi li ha indicati nella lettera con cui ha convocato professionisti, docenti universitari ed ex parlamentari.
''Noi vogliamo dare vita ad un grande movimento liberaldemocratico. E' ciò di cui ha bisogno l'Italia per realizzare una vera modernizzazione, per recuperare il senso morale della politica, il senso dello Stato, creare una vita pubblica attenta ai valori dell'uomo, oltre che ai fatti economici''. La premessa di Segni è che la ''transizione italiana è tuttora in corso''. Il bipolarismo è un dato acquisito, accettato dagli elettori, ''ma le coalizioni che si sono formate non sono omogenee. Il numero dei cittadini che non si sentono rappresentati aumenta''.
Gli obiettivi da realizzare, secondo Mario Segni, sono lo ''smantellamento di un apparato burocratico oppressivo'', il rafforzamento del ruolo dello Stato e delle sue istituzioni, per una integrazione politica dell'Europa, coniugati all'impegno per la libertà e la tutela del pluralismo dell'informazione. ''Non vogliamo creare un terzo polo con nostalgie proporzionalistiche - aggiunge Segni - abbiamo fatto noi il passaggio storico del maggioritario e, del resto, un movimento liberaldemocratico è naturalmente alternativo alla sinistra''.
''Ma la Cdl si muove in direzione diversa - constata l'ex leader referendario - è debole nella lotta allo statalismo e nelle privatizzazioni e, nello stesso tempo, è distratta verso il Sud. L'arroganza della classe politica che pretende l'impunità e il conflitto di interessi, erodono il consenso dei cittadini verso lo Stato. La tradizione politica europeista - attacca ancora Segni - è stata rovesciata dalle chiusure e dal provincialismo della Lega e da un americanismo senza misura''.
Queste, osserva Segni, ''sono le vere battaglie liberaldemocratiche. Per questo non entriamo nella Casa delle Libertà, anzi rimettiamo ad essa questi problemi. Non intendiamo accodarci al centro destra, vogliamo cambiarlo. E' insomma un primo passo per creare in Italia la vera alternativa liberaldemocratica''.
''Quello che accaduto in questi ultimi mesi in Italia - ha detto l'ex presidente del Senato, Carlo Scognamiglio - ci ha convinto che è necessaria un'iniziativa politica credibile. Dove questa andrà collocata e se poi questa riuscirà, è un altro discorso''. Per poter camminare sulle proprie gambe, il progetto ha intanto bisogno di una ''rete organizzativa'' e di ''approfondimenti'' che conducano alla stesura di un programma e alla costruzione di un gruppo dirigente.
''Il successo o l'insuccesso - ha rilevato Scognamiglio - dipenderà direttamente da noi. L'alternativa è rimanere immobili, attendere gli eventi, una prospettiva che però non mi convince affatto''.
''E' giunto il momento di raccogliere il malessere che c'è nella Cdl - ha proposto Giulio Savelli, editore con un passato da parlamentare nel Polo - e noi dobbiamo trovare il modo per cercare di raccordarci con gli scontenti che sono molti, anche a livello parlamentare. Per costruire un movimento abbiamo bisogno di due o tre obiettivi, solo così possiamo diffondere le nostre idee. La libertà di informazione e la battaglia per la privatizzazione della Rai possono essere un buon punto di partenza''.
Pietro Milio, ex senatore radicale eletto nel Polo nella scorsa legislatura, rinnova l'esigenza di condurre una battaglia per la giustizia e il rispetto del diritto. Segni raccoglie i suggerimenti e propone di cominciare un lavoro per un collegamento con il ''vasto mondo delle liste civiche che, molto spesso, è originato dall'emergere di un malessere diffuso nella politica e nella società. Un mondo - conclude - che può esprimere uno sbocco e una prospettiva interessanti'' www.ilnuovo.it
Staremo a vedere.