Anche Egitto e Giordania condannano il raid israeliano
"Un atto che rischia di innescare un'escalation di violenza"
La Siria si appella all'Onu
"Violato il diritto internazionale"
E in Europa Londra, Parigi e Berlino accusano Israele
di frenare il processo di pace in corso nella regione



DAMASCO - E' ferma e dura la reazione della Siria al raid israeliano della notte scorsa sul suo territorio. Tre diverse incursioni che, accusa Damasco, hanno colpito "una zona civile provocando ingenti danni materiali". Faruk al Sharaa, ministro degli Esteri siriano ha inviato un messaggio al segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan chiedendo una immediata riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Si tratta - è scritto nel messaggio - "di una flagrante violazione del diritto internazionale e di una nuova e grave escalation".

Alla ferma protesta della Siria si aggiunge la condanna dei paesi arabi vicini. Il presidente egiziano Mubarak ha definito il raid israeliano "un'aggressione contro un Paese fratello, portato con il pretesto di dare la caccia ad alcune organizzazioni". E da Amman il ministro degli Esteri giordano Marwan Moasher ha condannato il raid israeliano aggiungendo che atti simili rischiano solo di innescare una "pericolosa escalation che potrebbe coinvolgere l'intera regione in una spirale di violenza".

Ma anche l'Europa ha alzato la voce contro il raid israeliano che "lede il diritto internazionale e non aiuta l'opera di pacificazione della regione". Dalla Francia arriva una condanna senza mezzi termini contro un atto che costituisce "una violazione inaccettabile del diritto internazionale e delle regole di sovranità". E anche Londra punta il dito contro Israele che "può decidere iniziative per difendersi da attacchi terroristici, ma nel rispetto del diritto internazionale", come ha spiegato il ministro degli Esteri britannico. Ferma condanna anche dal cancelliere tedesco Gerard Schroeder, che in una conferenza stampa congiunta con Mubarak, ha detto che "la violazione della sovranità di un paese terzo complica sempre più il processo di pace".
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Secondo il Fronte di Liberazione della Palestina "gli aerei israeliani hanno colpito uno dei quattro centri di addestramento abbandonati oltre un anno fa e dove da allora sono ospitate famiglie palestinesi rifugiate in Siria, facendo numerosi feriti". Tutti civili.


(5 ottobre 2003)