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  1. #31
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    In Origine Postato da Michele S-
    Il piccolo e indifeso comunistello filopalestinese (il perche' non lo sa, alla sezione di partito gli hanno insegnato a dire palestina libera e lui da buon militonto si adegua) comincia a perdere le staffe

    Ciccio, se la dicitura "occupazione straniera" non ti aggrada o ferisce il tuo animo sensibile posso scrivere "che la Palestina non e' mai stata una nazione e che quel territorio nel corso dei secoli e' stato occupato dai bizantini, dai califfati, dai crociati, dai mamelucchi, dali ottomani, dai britannici". Questa e' storia e questo e' cio' che tu hai contestato. Poi dopo che ti sei reso conto di averla fatta grossa ora mi continui a parlare di cose che con questo tema non c'entrano nulla.

    Tutto qui caro il mio Bom Bom Bim, potevi risparmiarti la fatica di scrivere tutto il resto. Non era di questo che si parlava
    ====
    CHE RAZZA DI GIUSTIFICAZIONE è QUESTA??
    ANCHE L'INDIA è STATA COLONIZZATA è ORA è DEGLI INJDIANI, ANCHE IL SUD AFRICA è STATO SFUTTATO E ORA è DEI SUDAFRICANI, E QUANTI POPOLI NON HANNO OTTENUTO L'INDIPENDENZA??
    PERCHè NON I PALESTINESI..????
    ...E PERCHè CONTINUARE CON LE OCCUPAZIONI DI STAMPO COLONIALE SBATTENDOCI LAGGIU GLI EBREI CHE MAI AVEVANO AVUTO UNO STATO LORO, SALVO QUANDO 3000 ANNI FA CIRCA SE NE SONO OCCUPATO UN PEZZO DICENDO CHE GLIELO AVEVA PROMESSO IL LORO DIO.....E CHE POI IL LORO DIO NON HA PERMESSO CHE SE LO MANTRENESSERO???
    PURTROPPO è SEMPRE LA PREPOTENZA DEI PIù AVIDI CHE CREA LA RAGIONE E TROPPI BABBEI LA AVALLANO.... SINO A QUANDO ANCHE LORO NON NE VENGONO COLPITI....
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  2. #32
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    In Origine Postato da Michele S-
    Il piccolo e indifeso comunistello filopalestinese (il perche' non lo sa, alla sezione di partito gli hanno insegnato a dire palestina libera e lui da buon militonto si adegua) comincia a perdere le staffe

    Ciccio, se la dicitura "occupazione straniera" non ti aggrada o ferisce il tuo animo sensibile posso scrivere "che la Palestina non e' mai stata una nazione e che quel territorio nel corso dei secoli e' stato occupato dai bizantini, dai califfati, dai crociati, dai mamelucchi, dali ottomani, dai britannici". Questa e' storia e questo e' cio' che tu hai contestato. Poi dopo che ti sei reso conto di averla fatta grossa ora mi continui a parlare di cose che con questo tema non c'entrano nulla.

    Tutto qui caro il mio Bom Bom Bim, potevi risparmiarti la fatica di scrivere tutto il resto. Non era di questo che si parlava
    Non hai capito una mazza per due motivi:

    1) Bom Bim Bom NON è comunista, nè lo è mai stato. Lo so che è dura da capire se si ha un solo neurone che o è acceso o è spento ma esistono più cose di quante ce ne stanno nella tua weltanschaaung.

    2) Il punto non è chi controlla il territorio, ma chi vi abita.

    Ai gonzi.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  3. #33
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    Predefinito QUESTA ONU ORMAI NON SERVE PIù A NIENTE

    ANZI SERVE SOLO AD AVALLALRE LA PREPOTENZA DEGLI STATI PIù CANAGLIA.........E AMANTRENERE BEN FORAGGIATO UNA CONGERIE DI SFATICATI PORTABORSE NEL LUSSO...
    E PER DI PIù GLI STATI CANAGLIA NON PAGANO E NOI DOBBIAMO PAGARE
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  4. #34
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    In Origine Postato da ScimmioneNudo
    Non hai capito una mazza per due motivi:

    1) Bom Bim Bom NON è comunista, nè lo è mai stato. Lo so che è dura da capire se si ha un solo neurone che o è acceso o è spento ma esistono più cose di quante ce ne stanno nella tua weltanschaaung.

    2) Il punto non è chi controlla il territorio, ma chi vi abita.

    Ai gonzi.
    Ahhahahahaha riecco un altro scemo che parla di tutto tranne che del tema in questione.

    Ora te lo spiego, leggi bene su, che altrimenti poi non ti ci raccapezzi:

    1) Bom Bim Bom ha risposto dandomi di ignorante quando facevo notare che quel territorio per anni e' stato in mano straniera,

    2) Io gli ho risposto smentendo dati alla mano questa sua asserzione riguardo alla mia ignoranza

    3) Bom Bim Bom allora ha cominciato a cambiare argomento e a parlarmi di tutt'altro.

    4) Il che e' interessante non c'e' dubbio, ma non c'entra nulla col tema da cui era partita la discussione con Bom Bim Bom

    Tutto qui.

    Ora rileggi con calma i quattro punti e mi raccomando non essere precipitoso quando posti, altrimenti mi tocca farti fare la figura del fesso.

    Mamma mia ma tutti cosi' di pastafrolla sti' compagni del forum? L'unico con un minimo di palle mi pare Ago, il resto e' davvero fuffa....

  5. #35
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    Predefinito Ripassa e studia

    Un ripassino per il nostro pollista presuntuoso e ignorantello....

    Il conflitto israelo-palestinese: sintesi storica dal 1880 a oggi

    A cura di Paolo Barnard

    Al declino dell'impero Ottomano, a partire dal 1880, gruppi di ebrei europei, per vari motivi ma anche a causa delle persecuzioni nell'est europeo, emigrarono in Palestina dove stabilirono alcune colonie. Fondarono il movimento Sionista, da cui presero il nome di sionisti.

    Il loro arrivo preoccupò presto i Notabili palestinesi che gia' nel 1891 scrissero al Gran Visir a Istambul chiedendogli di proibire le immigrazioni di sionisti in Palestina. Il Gran Visir lo fece ma gli Inglesi e i Francesi lo convinsero a invalidare gran parte del suo stesso editto.

    Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina erano 85.000, il 9% della popolazione, mentre gli arabi musulmani e cristiani erano 500.000, ai quali si aggiungevano gli ebrei cosiddetti Ottomani (già presenti da tempo in Palestina e perfettamente integrati). I palestinesi facevano una netta distinzione fra gli ebrei Ottomani e quelli europei. Questi ultimi infatti erano visti come agenti di una penetrazione economica delle potenze europee.

    Nel 1916 le potenze europee (quelle schierate in guerra contro Germania, Austria e Ungheria) siglarono l'accordo di Sikes-Picot: si trattava del piano alleato per dividere l'impero Ottomano (in disfacimento) fra Russia, Francia, e Inghilterra. Nell'accordo la Palestina doveva rimanere internazionalizzata sotto il controllo di tutte e tre. Ma gli inglesi volevano controllare il canale di Suez per tutelare i loro commerci con l'India, e cosi' promossero la colonizzazione ebrea europea in Palestina a scapito della popolazione araba.

    Nel 1917, dopo aver promesso ai palestinesi la libertà di formare governi propri, il ministro degli esteri inglese Arthur Balfour fece la famosa dichiarazione (che porta il suo nome) che di fatto riconosceva ai sionisti il diritto di costituire un proprio Stato in Palestina, contraddicendo quindi le garanzie di autodeterminazione date ai palestinesi. Ma non tutti i sionisti esultarono per le parole di Balfour: i più radicalizzati fra loro accolsero male la dichiarazione, e un loro leader, Israel Zangwill, nel 1919 rivendicò per tutti gli ebrei il diritto di colonizzare la Terra di Israele (Eretz Israel) su basi bibliche, il che significava colonizzare tutta la Palestina e molto oltre.

    Qui abbiamo il primo appello palestinese rivolto alle potenze europee perché si creasse in Palestina una Monarchia Costituzionale Democratica, che salvaguardasse le minoranze etniche e religiose. I palestinesi chiedevano anche che fosse messo uno stop alla colonizzazione sionista.

    Nel 1920, con il trattato di Sèvres, i vincitori della prima guerra mondiale si divisero l'impero Ottomano sconfitto: fra le varie spartizioni dell'area mediorientale la Siria andò alla Francia e la Palestina alla Gran Bretagna.

    Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega delle Nazioni il Mandato per la Palestina, e istituì la Jewish Agency (Agenzia Ebraica) per promuovere l'economia dell'area. I palestinesi non avevano un'organizzazione simile e non gli fu chiesto di formarne una. I loro timori erano chiari: che il potere economico palestinese fosse destinato a essere gregario di quello ebraico.

    Per i palestinesi riconoscere il Mandato inglese significava in pratica riconoscere la legittimita' degli insediamenti sionisti, cosa che si rifiutarono di fare. Poiché i Notabili palestinesi non possedevano una struttura come la Jewish Agency, si rifiutarono per tutto il periodo del Mandato di partecipare all'amministrazione delle terre da una posizione che consideravano perdente in partenza. Ma cosi' facendo si auto esclusero.

    Gli intenti dei colonizzatori sionisti erano, pubblicamente, di trovare un'armonia di convivenza con gli arabi, ma alcune dichiarazioni di leaders dell'Organizzazione Sionista confermarono i peggiori sospetti dei palestinesi. Nel 1921 infatti il Dott. Eder dichiarava: "Ci sarà solo una nazione in Palestina, ed sarà quella ebraica. Non ci sarà eguaglianza fra ebrei e arabi, ma vi sarà la predominanza ebraica appena i numeri demografici ce lo permetteranno."

    QUI COMINCIA LA VIOLENZA E FINISCE LA STORIA CIVILE DI QUESTI POPOLI.

    Nel 1921 cominciano gli scontri fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti ebrei e 120 morti arabi). Gli Inglesi concludono che si tratta di scontri spontanei, mentre i sionisti decidono che vi è un piano di persecuzione contro di loro, e il leader sionista Ben Gurion comincia a organizzare la difesa dei territori colonizzati.

    Nel 1929 gli arabi attaccano alcuni ebrei non sionisti per una disputa religiosa, e cioé l'accesso dei fedeli ebrei al Muro del Pianto, uno dei luoghi di culto più importanti della tradizione ebraica che si trova però vicinissimo a due luoghi sacri della tradizione musulmana, il Haram al Sharif e la moschea Al Aqsa.

    E' QUI CHE IL MONDO ARABO E QUELLO EBRAICO IN GENERALE ( e cioé non solo sionista) VENGONO TIRATI NEL CONFLITTO.

    La rabbia araba ha però anche altre cause. Infatti i sionisti (attravarso il Jewish National Fund) continuano a comprare le terre da proprietari arabi non residenti, e i contadini palestinesi che le lavorano vengono spesso espulsi senza voce in capitolo. Inoltre, come testimonia un rapporto ufficiale inglese del 1930, le terre acquistate vengono dichiarate suolo ebraico per sempre e solo gli ebrei vi possono lavorare.

    Questo deteriora i rapporti ancora di piu', e nel frattempo le tensioni vengono peggiorate dalla ulteriore ondata di immigrazione di Ebrei che fuggono dalla scalata al potere di Hitler in Europa. Nel 1940 i sionisti formano già il 33% della popolazione in Palestina.

    Gli anni che vanno dal 1936 al 1947 vedono crearsi le basi per lo scoppio della famosa guerra arabo-israeliana del 1948:

    1) I contadini palestinesi si ribellano nel 1936, gli inglesi reprimono la sollevazione ma capiscono l'impossibilita' di mantenere le promesse fatte alle parti.

    2) Cominciano le proposte di formazione di 2 Stati separati. Gli inglesi pubblicano il "Peel Report", che prevede la separazione di ebrei e arabi secondo la divisione demografica del momento. Gli arabi non l'accettano. Essi chiedono: che sia fermata l'immigrazione ebraica e che gli si impedisca di acquistare le terre, e che la Palestina divenga uno Stato indipendente dove agli ebrei siano garantiti i diritti politici e civili. Gli inglesi, pubblicando il "White Paper" sulla Palestina nel 1939, accettano di limitare l'immigrazione ebraica e l'acquisto di terre, e promettono una transizione verso un futuro governo palestinese in uno Stato bi-nazionale. Gli arabi rigettano anche il "White Paper", perché considerano troppo vaga la promessa di indipendenza palestinese.

    3) Gli inglesi, per non esacerbare la situazione in Medioriente, cominciano a proibire l'arrivo dei rifugiati ebrei in fuga da Hitler, con episodi di agghiacciante inumanità. Aggiungiamo che è di questo periodo uno dei più clamorosi autogoal della leadership religiosa palestinese, quando il Gran Mufti di Gerusalemme, lo Sceicco Haj Amin al-Husseini, ebbe la pessima idea di recarsi nella Germania nazista a confabulare con Heinrich Himmler affinché le SS impedissero l'emigrazione degli ebrei verso la Palestina (le foto che lo ritraggono sono al museo Yad Vashem di Gerusalemme).

    E' a questo punto che i sionisti si organizzano in gruppi di guerriglia, e cominciano attacchi terroristici contro gli inglesi e contro i palestinesi. I gruppi più noti furono l'Irgun e lo Stern, che nel 1944 uccide in ministro inglese per il medioriente Lord Moyne, e il gruppo Haganah. Nel '46 c'e' il noto attentato dell'Irgun contro gli inglesi: sotto la guida di Menachem Begin (futuro premier) viene fatto saltare in aria l'Hotel King David.

    Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e passano la palla all'ONU. Ciò è dovuto anche al fatto che il potere di influenza sulla regione sta sempre più passando in mani statunitensi.

    L'ONU propone nella risoluzione 181 l'ennesima divisione in Stati separati, ma gli Arabi la rifiutano, e non senza motivo: agli ebrei sarebbe andato il 54% delle terre anche se erano solo il 30% della popolazione presente. Sempre agli ebrei andava il Negev dove vivevano 90.000 beduini contro solo 600 ebrei.

    Nella primavera del 1947 comincia lo scontro sul campo fra arabi ed ebrei, e nel Maggio 1948 gli Stati arabi (nati dalla decolonizzazine) mandano truppe in aiuto ai palestinesi. Ma gia' le truppe ebraiche avevano conquistato grandi fette di territorio designato dall'ONU come Arabo, provocando la fuga di 300.000 rifugiati palestinesi. E' di questo momento il massacro di 200 civili palestinesi a Deir Yassin sotto la responsabilità di Menachem Begin. Il mediatore ONU Folke Bernadotte viene ucciso dal gruppo terroristico ebraico Stern a Gerusalemme, e lo Stato d'Israele viene proclamato il 14 maggio 1948. La guerra continua, e all' inizio del 1949 Israele vince definitivamente conquistando il 73% della Palestina. I rifugiati palestinesi sono ora 725.000.

    Nel 1950 Israele vota una legge, la Legge sulla Proprietà degli Assenti, che espropria i profughi palestinesi fuggiti durante le ostilità delle loro terre e delle loro abitazioni, quelle cioé abbandonate a partire dal novembre 1947. Ancora oggi Israele sostiene che la maggioranza dei palestinesi fuggì volontariamente perché incitati dalle radio arabe a farsi da parte mentre Israele veniva "distrutto". Ma secondo i più autorevoli storici questi appelli radiofonici sono un'invenzione e la realtà suggerisce che i palestinesi fuggirono per paura della guerra o delle stragi delle gang terroristiche ebraiche. Nella risoluzione ONU 194 (12/1948) è sancito il diritto dei rifugiati di tornare o di essere risarciti, ma Israele non l'ha mai riconosciuta.

    Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane Gaza (con amministrazione egiziana) e la Cisgiordania (con amministrazione giordana. La Giordania era già nata come nazione e ospitava ampi numeri di palestinesi). Gli scontri di frontiera continuano fino al 1956, quando Israele (in accordo con la Gran Bretagna e la Francia) attacca l'Egitto (che aveva nazionalizzato il canale di Suez) conquistando Gaza e il Sinai, ma gli USA li convincono a ritirasi un anno dopo.

    Intanto, nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Questo gruppo compie azioni di guerriglia contro Israele, e verra' visto come l'unica speranza di riscatto palestinese.

    Le tensioni crescono in una escalation che porterà alla prossima guerra, quella del '67:

    1966: la Siria permette ai guerriglieri palestinesi di operare dal suo territorio; Israele minaccia ritorsioni e la Siria fa un patto difensivo con l'Egitto. A causa di questo patto, e in seguito alle rappresaglie israeliane in Giordania, la Siria sollecita l'Egitto ad agire. Il Cairo assume un atteggiamento bellicoso, ma non va oltre.

    Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser stringe un patto di difesa con la Giordania, che sembra mirare solo a un rafforzamento strategico, e non a un effettivo attacco contro Israele. Ma Israele non aspetta, e nel Giugno 1967 attacca l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni, che segna la umiliante disfatta araba. In un baleno Israele occupa il Sinai, Gaza, la Cisgiordania, parte del Golan siriano e Gerusalemme Est.

    Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna la conquista dei territori di Israele con la risoluzione 242, che specificamente chiede: il ritiro israeliano dai territori occupati nel 1967 - che tutti gli Stati si riconoscano come sovrani, indipendenti e integri all'interno di frontiere sicure - che si trovi una soluzione giusta per i rifugiati.

    Egitto e Giordania accettarono subito la 242, Israele la accetterà tre anni piu' tardi senza pero' evacuare i territori.

    Nel 1968, un gruppo dell'OLP chiamato Fatah e capeggiato da un certo Yasser Arafat cade vittima di una feroce rappresaglia israeliana a Karama. Arafat ne trae prestigio e diviene capo dell'OLP, dichiarando ufficialmente gli scopi dell'Organizzazione: "Lotta armata e cancellazione dello Stato di Israele". Ma altri gruppi militanti dell'OLP hanno differenti mire. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) e il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP) sostengono ideologie panarabe nazionaliste, mirando non solo a una lotta palestinese ma a una sollevazione in senso socialista di tutti gli Stati arabi. Essi divengono in pratica avversari interni dell'OLP, con proprie alleanze sotterranee.

    In questi anni la Giordania diviene sia la base per gli attacchi dell'OLP verso Israele sia l'oggetto degli attacchi dei gruppi dissidenti. Infatti nel 1970 il FPLP di George Habbash fa esplodere alcuni aerei in Giordania, umiliando il monarca giordano Re Hussein, che decide di espellere i guerriglieri palestinesi con mezzi militari e scontri sanguinosi (episodio noto come Settembre Nero). Sono gli anni del terrorismo palestinese più clamoroso, con l'attacco alle Olimpiadi di Monaco (1972), con l'azione di tre kamikaze di Abu Nidal all'aeroporto di Tel Aviv, ecc. Il Mossad (servizi segreti israeliani) uccide i rappresentanti dell'OLP a Parigi e a Roma.

    Inizia una guerra d'attrito fra Egitto e Israele, che sfocia in un attacco egiziano e siriano a sorpresa contro Israele nel 1973 (guerra del Kippur). Israele è in seria difficolta', e solo grazie a un massiccio aiuto militare americano si riprende e addirittura avanza nel Golan. Interviene la mediazione USA di Kissinger e un'altra risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, la 338, chiede il cessate il fuoco e il rispetto della risoluzione 242, ma su quest'ultimo punto c'è un nulla di fatto.

    La base della guerriglia OLP si sposta in Libano, fra i villaggi Shiiti del sud, vicino alla frontiera con Israele. Dapprima l'OLP è ben accetto, ma quando la popolazione si trova fra i due fuochi israeliani e palestinesi iniziano i dissapori con l'OLP, che non si fa scrupolo di imporre sanguinosamente la sua presenza. Israele bombarda e attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando enormi sofferenze fra i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di profughi. Poi, nel 1978 invade il sud del Libano, causando circa 2000 morti. Di nuovo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i belligeranti con un contingente di caschi blu (UNIFIL). L'UNIFIL però dovrà fare i conti con la presenza nell'area libanese sotto occupazione israeliana delle spietate milizie mercenarie della South Lebanese Army, che erano interamente sotto il controllo di Israele e che per conto di Israele conducevano azioni militari e ogni sorta di crimine di guerra (come l'assassinio di due caschi blu irlandesi, tuttora impunito nonostante gli assassini vivano liberi a Detroit, USA). Nasce nel Libano del sud la resistenza islamica degli Hezbollah.

    Nel frattempo prende piede la più clamorosa svolta diplomatica della recente storia mediorientale. Nel novembre 1977 il presidente egiziono Sadat incontra il premier israeliano Begin in Israele. Nel Settembre 1978 Sadat va a Camp David negli USA, dove firma i famosi Accordi con Israele. Israele in cambio si ritira dal Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo 1979 la pace con Israele, primo Stato arabo a farlo (verrà per questo assassinato da killer fondamentalisti nel 1981). Gli Arabi si sentono traditi, anche perché Israele, non dovendosi più preoccupare dell'Egitto al sud, e' ora libero di attaccare il Libano al nord. Nel 1982 Israele reinvade il Libano, con la scusante di dare la caccia ai "terroristi", e arriva fino a Beirut con l'aiuto delle milizie Cristiane Maronite libanesi. Gli USA mediano la fuga dell'OLP e di Arafat da Beirut, dove si erano asserragliati, ma nessuno protegge i civili palestinesi: il risultato è che nel campo profughi di Sabra e Chatila le milizie Cristiane Maronite pro israeliane e sotto il controllo di Ariel Sharon (allora min. della difesa di Isr.) sterminano 1.700 civili palestinesi, destando orrore in tutto il mondo. Israele si ritirera' dal Libano (esclusa una fascia al sud) nel 1985, lasciandosi alle spalle 17.500 morti.

    Da notare in questo periodo (1982) i tre piani di pace proposti da USA, URSS e Stati Arabi: gli USA rifiutano la richiesta araba di autodeterminazione per i palestinesi, e ignorano il piano sovietico. Gli arabi accettano tutti e tre piani. Israele li rifiuta tutti e tre.

    Arafat, fuggito dal Libano, si trova isolato e stringe nel 1985 un patto per la pace con re Hussein di Giordania. Partono i colloqui di pace con una proposta giordano-palestinese: terra ai palestinesi in cambio di pace - accettazione di tutte le risoluzioni ONU - autodeterminazione del popolo palestinese - soluzione per il problema dei rifugiati.

    Gli USA invece propongono: accettazione palestinese della risoluzione 242 (ma non si parla delle altre risoluzioni) - riconoscimento palestinese dello Stato di Israele - rinnegazone della violenza da parte dell'OLP. Il fallimento delle trattative sembra sia da attribuirsi al rifiuto USA di accettare l'autodeterminazione del popolo palestinese.

    Siamo al 1985, tragico momento degli attentati terroristici palestinesi nel porto di Larnaca (Cipro) e a bordo della nave da crociera Achille Lauro, che furono degli autogoal clamorosi per tutta la causa del popolo palestinese. Israele bombarda il quartier generale dell'OLP che si era insediato a Tunisi, e gli USA screditano Arafat come "terrorista", convincendo Re Hussein di Giordania a rompere il suo accordo nel 1986.

    Le fortune dell'OLP sembrano precipitare negli anni dal 1985 al 1987, anno in cui il Consiglio Nazionale Palestinese si riunisce ad Algeri e ritrova una unita' fra tutte le fazioni. Nei territori occupati il pugno di ferro di Israele, con la costruzione di insediamenti ebraici illegali, con le deportazioni, con le violenze contro i civili e con le torture (che verranno legalizzate dall'Alta Corte di Giustizia israeliana, unico Stato al mondo a farlo) trova ora un fronte unito, e forse per questo i giovani palestinesi possono esplodere nell'Intifada (sollevazione) il 9 Dicembre 1987.

    Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al terrorismo e accetta la risoluzione 242, implicitamente riconoscendo l'esistenza di Israele. L'OLP decide a quel punto la futura nascita dello Stato palestinese.

    Nel 1990 ancora un autogoal di Arafat: un raid di guerriglieri OLP su una spiaggia israeliana (abortito) causa le rottura fra Arafat e gli USA. Ma l'errore diplomaticamente forse più imperdonabile di Arafat sarà il suo ambiguo atteggiamento verso l'aggressione irachena al Kuwait nel 1991. Ciò gli frutterà la sospensione degli aiuti finanziari da parte dell' Arabia Saudita e un imbarazzante isolamento internazionale.

    Il presidente americano Bush (primo) comprende che è nell'interesse statunitense stabilizzare l'area mediorientale dopo la Guerra del Golfo contro Saddam Hussein, e per questo spinge un riluttante Israele a incontrare i Paesi arabi e alcuni rappresentanti palestinesi (ma non l'OLP) alla conferenza di Madrid nell'ottobre 1991.

    Nel Giugno 1992 il partito Laborista di Yitzhak Rabin vince le elezioni in Israele (sconfiggendo il partito di destra Likud) e promette un accordo di autonomia ai Palestinesi.

    Fine agosto 1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra l'OLP e il laborista israeliano Shimon Perez con mediazione norvegese del ministro degli esteri Joan Jorgen Holst. Il tema e' una proposta di autonomia per Gaza e per la citta' di Jerico.

    Il 9 Settembre 1993 Arafat, con la votazione a favore del Comitato Esecutivo Palestinese (8 voti a favore su 12) firma la lettera di riconoscimento dello Stato di Israele, e Israele il 10 Settembre riconosce l'OLP come il legittimo rappresentante dei palestinesi.

    Lunedi' 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a Washington, in una storica cerimonia, firmano una Dichiarazione di Principi, che comprende il mutuo riconoscimento di Israele e dell'OLP, il ritiro israeliano da Gaza e da Jerico, e un non meglio specificato ritiro israeliano da alcune aree della Cisgiordania entro 5 anni.

    In base a questi accordi, chiamati "di Oslo" grazie alla mediazione norvegese, è concesso all'OLP di formare una propria amministrazione dei territori che cadranno sotto il suo controllo. Questa amministrazione si chiama Autorità Palestinese, che avrà come presidente Arafat (ma si dimostrerà spesso incapace e corrotta). Tuttavia gli accordi di Oslo rimandano a futuri negoziati i punti di disaccordo più spinosi: gli insediamenti ebraici illegali in terra palestinese - il ritorno dei rifugiati palestinesi - le risorse idriche - e il destino di Gerusalemme Est, che i palestinesi rivendicano come propria (come anche sancito dalla risol. ONU 242).

    Il premier Rabin viene assassinato nel novembre del 1995 da uno studente ebraico estremista di destra che considerava l'avvicinamento ad Arafat un tradimento della nazione di Israele.

    Nonostante ciò, nel 1996 la destra israeliana (partito Likud) vince le elezioni e al governo va Benjamin Netanyahu. Egli sostanzialmente imporrà un nulla di fatto sugli accordi di Oslo fino al 1999, anno in cui i laboristi di Ehud Barak tornano al potere.

    Da notare che dietro le quinte le differenze di politiche fra la sinistra e la destra israeliana sono poche, soprattutto per quello che riguarda la spinosa questione degli insediamenti ebraici illegali in terra palestinese. Basti pensare che quando furono firmati gli accordi di Oslo c'erano già 32.750 abitazioni illegali di coloni ebrei in terra palestinese, che da allora a oggi sono cresciute del 62%, sia sotto governi israeliani di sinistra che di destra.

    Barak concede ad Arafat alcuni territori in più a partire dal 1999, e a metà del 2000 l'Autorità Palestinese si trova a controllare il 40% della Cisgiordania e il 65% di Gaza. Ma attenzione: stiamo parlando di pezzetti di territorio palestinese scollegati e interamente circondati da insediamenti ebraici, e controllati giorno e notte da cordoni di militari israeliani con pieni poteri, letteralmente di vita o di morte, sulla popolazione palestinese. In queste condizioni la gestione economica palestinese è quasi impossibile e la povertà (già spaventosa) aumenta: i tassi di disoccupazione variano dall'11% al 50%. Vedi cartina - La matrice di controllo Israeliana

    Maggio 2000: Israele si ritira frettolosamente dal Sud del Libano, in seguito anche all'offensiva dei guerriglieri islamici Hezbollah (da più di 20 anni impegnati in una guerriglia di attrito per cacciare Israele dal Libano).

    Nel luglio del 2000 il presidente americano Clinton convince un riluttante Arafat e il premier israeliano Barak ad andare a Camp David (USA) per finalizzare gli accordi di Oslo. L'incontro naufraga in un nulla di fatto, e ancora oggi molti sostengono che Arafat fu allora responsabile di aver rifiutato una generosa offerta israeliana. Anche se è vero che a Camp David l'israeliano Barak offre ad Arafat molto più territorio di quanto avessero mai fatto i suoi predecessori, è altrettanto vero che Barak si rifiuta 1) di ritirarsi da Gerusalemme Est 2) di affrontare la questione dei rifugiati palestinesi 3) di rispettare la risoluzione 242 dell'ONU 4) di affrontare drasticamente la questione degli insediamenti ebraici illegali. Per Arafat questo era ovviamente inaccettabile.

    Arriviamo al 28 Settembre 2000, un'altra data catastrofica nella storia di questo conflitto. E' il giorno in cui Ariel Sharon, leader dell'opposizione israeliana di destra (Likud), sfida le ire palestinesi sfilando a piedi con un esercito di guardie armate presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che è uno dei luoghi più sacri della religione musulmana. Questo viene visto come un oltraggio imperdonabile, e le rabbie e le tensioni accumulatesi nei precedenti dieci anni riesplodono nella seconda (e tuttora in corso) Intifada. A differenza della prima Intifada (1987-91), questa sollevazione è assai più sanguinosa: da parte palestinese c'è un uso massiccio di armi da fuoco leggere contro i soldati israeliani e talvolta contro i civili, e soprattutto c'è un marcato aumento di giovani kamikaze che si fanno esplodere massacrando civili israeliani; mentre da parte israeliana la repressione, le uccisioni dirette e indirette di civili palestinesi, le devastazioni di aree abitate e gli "assassinii mirati" di presunti terroristi e/o di leader politici dell'OLP, non conoscono più limiti.

    Nel febbraio 2001 il laburista Barak perde le elezioni e diviene premier Ariel Sharon del Likud.

    Saluti

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  6. #36
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    Ve li do io un paio di grafici seri:

    Confini stabiliti dall'ONU:




    Mappa attuale:



    Vedete bene che ai palestinesi rimane solo una parte di quanto stabilito originariamente e la situazione reale e' MOLTO, MOLTO peggiore di quanto emerge dalla mappa. Infatti neanche i territori "palestinesi" (marrone scuro) in realta' sono palestinesi, ma trattasi di "territori occupati", ai palestinesi resta ormai poca roba, come emerge dall'analisi piu' dettagliata sotto.



    E' del tutto chiaro che Israele ha RUBATO terreno di anno in anno, vialando una valanga di risoluzioni ONU.

  7. #37
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    Lista (incolmpleta) delle risoluzioni ONU violate da Israele

    1955-1992:
    * Resolution 106: " . . . 'condemns' Israel for Gaza raid".

    * Resolution 111: " . . . 'condemns' Israel for raid on Syria that killed fifty-six people".

    * Resolution 127: " . . . 'recommends' Israel suspends it's 'no-man's zone' in Jerusalem".

    * Resolution 162: " . . . 'urges' Israel to comply with UN decisions".

    * Resolution 171: " . . . determines flagrant violations' by Israel in its attack on Syria".

    * Resolution 228: " . . . 'censures' Israel for its attack on Samu in the West Bank, then under Jordanian control".

    * Resolution 237: " . . . 'urges' Israel to allow return of new 1967 Palestinian refugees".

    * Resolution 248: " . . . 'condemns' Israel for its massive attack on Karameh in Jordan".

    * Resolution 250: " . . . 'calls' on Israel to refrain from holding military parade in Jerusalem".

    * Resolution 251: " . . . 'deeply deplores' Israeli military parade in Jerusalem in defiance of Resolution 250".

    * Resolution 252: " . . . 'declares invalid' Israel's acts to unify Jerusalem as Jewish capital".

    * Resolution 256: " . . . 'condemns' Israeli raids on Jordan as 'flagrant violation".

    * Resolution 259: " . . . 'deplores' Israel's refusal to accept UN mission to probe occupation".

    * Resolution 262: " . . . 'condemns' Israel for attack on Beirut airport".

    * Resolution 265: " . . . 'condemns' Israel for air attacks for Salt in Jordan".

    * Resolution 267: " . . . 'censures' Israel for administrative acts to change the status of Jerusalem".

    *Resolution 270: " . . . 'condemns' Israel for air attacks on villages in southern Lebanon".

    * Resolution 271: " . . . 'condemns' Israel's failure to obey UN resolutions on Jerusalem".

    * Resolution 279: " . . . 'demands' withdrawal of Israeli forces from Lebanon".

    * Resolution 280: " . . . 'condemns' Israeli's attacks against Lebanon".

    * Resolution 285: " . . . 'demands' immediate Israeli withdrawal form Lebanon".

    * Resolution 298: " . . . 'deplores' Israel's changing of the status of Jerusalem".

    * Resolution 313: " . . . 'demands' that Israel stop attacks against Lebanon".

    * Resolution 316: " . . . 'condemns' Israel for repeated attacks on Lebanon".

    * Resolution 317: " . . . 'deplores' Israel's refusal to release Arabs abducted in Lebanon".

    * Resolution 332: " . . . 'condemns' Israel's repeated attacks against Lebanon".

    * Resolution 337: " . . . 'condemns' Israel for violating Lebanon's sovereignty".

    * Resolution 347: " . . . 'condemns' Israeli attacks on Lebanon".

    * Resolution 425: " . . . 'calls' on Israel to withdraw its forces from Lebanon".

    * Resolution 427: " . . . 'calls' on Israel to complete its withdrawal from Lebanon.

    * Resolution 444: " . . . 'deplores' Israel's lack of cooperation with UN peacekeeping forces".

    * Resolution 446: " . . . 'determines' that Israeli settlements are a 'serious obstruction' to peace and calls on Israel to abide by the Fourth Geneva Convention".

    * Resolution 450: " . . . 'calls' on Israel to stop attacking Lebanon".

    * Resolution 452: " . . . 'calls' on Israel to cease building settlements in occupied territories".

    * Resolution 465: " . . . 'deplores' Israel's settlements and asks all member states not to assist Israel's settlements program".

    * Resolution 467: " . . . 'strongly deplores' Israel's military intervention in Lebanon".

    * Resolution 468: " . . . 'calls' on Israel to rescind illegal expulsions of two Palestinian mayors and a judge and to facilitate their return".

    * Resolution 469: " . . . 'strongly deplores' Israel's failure to observe the council's order not to deport Palestinians".

    * Resolution 471: " . . . 'expresses deep concern' at Israel's failure to abide by the Fourth Geneva Convention".

    * Resolution 476: " . . . 'reiterates' that Israel's claim to Jerusalem are 'null and void'".

    * Resolution 478: " . . . 'censures (Israel) in the strongest terms' for its claim to Jerusalem in its 'Basic Law'".

    * Resolution 484: " . . . 'declares it imperative' that Israel re-admit two deported Palestinian mayors".

    * Resolution 487: " . . . 'strongly condemns' Israel for its attack on Iraq's nuclear facility".

    * Resolution 497: " . . . 'decides' that Israel's annexation of Syria's Golan Heights is 'null and void' and demands that Israel rescinds its decision forthwith".

    * Resolution 498: " . . . 'calls' on Israel to withdraw from Lebanon".

    * Resolution 501: " . . . 'calls' on Israel to stop attacks against Lebanon and withdraw its troops".

    * Resolution 509: " . . . 'demands' that Israel withdraw its forces forthwith and unconditionally from Lebanon".

    * Resolution 515: " . . . 'demands' that Israel lift its siege of Beirut and allow food supplies to be brought in".

    * Resolution 517: " . . . 'censures' Israel for failing to obey UN resolutions and demands that Israel withdraw its forces from Lebanon".

    * Resolution 518: " . . . 'demands' that Israel cooperate fully with UN forces in Lebanon".

    * Resolution 520: " . . . 'condemns' Israel's attack into West Beirut".

    * Resolution 573: " . . . 'condemns' Israel 'vigorously' for bombing Tunisia in attack on PLO headquarters.

    * Resolution 587: " . . . 'takes note' of previous calls on Israel to withdraw its forces from Lebanon and urges all parties to withdraw".

    * Resolution 592: " . . . 'strongly deplores' the killing of Palestinian students at Bir Zeit University by Israeli troops".

    * Resolution 605: " . . . 'strongly deplores' Israel's policies and practices denying the human rights of Palestinians.

    * Resolution 607: " . . . 'calls' on Israel not to deport Palestinians and strongly requests it to abide by the Fourth Geneva Convention.

    * Resolution 608: " . . . 'deeply regrets' that Israel has defied the United Nations and deported Palestinian civilians".

    * Resolution 636: " . . . 'deeply regrets' Israeli deportation of Palestinian civilians.

    * Resolution 641: " . . . 'deplores' Israel's continuing deportation of Palestinians.

    * Resolution 672: " . . . 'condemns' Israel for violence against Palestinians at the Haram al-Sharif/Temple Mount.

    * Resolution 673: " . . . 'deplores' Israel's refusal to cooperate with the United Nations.

    * Resolution 681: " . . . 'deplores' Israel's resumption of the deportation of Palestinians.

    * Resolution 694: " . . . 'deplores' Israel's deportation of Palestinians and calls on it to ensure their safe and immediate return.

    * Resolution 726: " . . . 'strongly condemns' Israel's deportation of Palestinians.

    * Resolution 799: ". . . 'strongly condemns' Israel's deportation of 413 Palestinians and calls for their immediate return.

  8. #38
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    Lista (incompleta) delle risoluzioni ONU contro Israele su cui gli USA hanno posto un veto (poi pero' si incazzano se la Francia mette il veto...):

    * Palestine: Syrian-Lebanese Complaint. 3 power draft resolution 2/10784
    9/10/1972 Bush 13-1, 1

    * Palestine: Examination of Middle East Situation. 8-power draft resolution (S/10974)
    7/2/1973 Scali 13-1, 0 (China not partic.)

    * Palestine: Egyptian-Lebanese Complaint. 5-power draft power resolution (S/11898)
    12/8/1975 Moynihan 13-1, 1

    * Palestine: Middle East Problem, including Palestinian question. 6-power draft resolution (S/11940)
    1/26/1976 Moynihan 9-1,3 (China & Libya not partic.)

    * Palestine: Situation in Occupied Arab Territories. 5-power draft resolution (S/12022)
    3/25/1976 Scranton 14-1,0

    * Palestine: Report on Committee on Rights of Palestinian People. 4-power draft resolution (S/121119)
    6/29/1976 Sherer 10-1,4

    * Palestine: Palestinian Rights. Tunisian draft resolution. (S/13911)
    4/30/1980 McHenry 10-1,4

    * Palestine: Golan Heights. Jordan draft resolution. (S/14832/Rev. 2)
    1/20/1982 Kirkpatrick 9-1,5

    * Palestine: Situation in Occupied Territories, Jordan draft resolution (S/14943)
    4/2/1982 Lichenstein 13-1,1

    * Palestine: Incident at the Dome of the Rock in Jerusalem. 4-power draft resolution
    4/20/1982 Kirpatrick 14-1, 0

    * Palestine: Conflict in Lebanon. Spain draft resolution. (S/15185)
    6/8/1982 Kirpatrick 14-1,0

    * Palestine: Conflict in Lebanon. France draft resolution. (S/15255/Rev. 2)
    6/26/1982 Lichenstein 14-1

    * Palestine: Conflict in Lebanon. USSR draft resolution. (S/15347/Rev. 1, as orally amended)
    8/6/1982 Lichenstein 11-1,3

    * Palestine: Situation in Occupied Territories, 20-power draft resolution (S/15895)
    8/2/1983 Lichenstein 13-1,1

    * S. Lebanon: Condemns Israeli action in southern Lebanon. S/16732
    9/6/1984 Vetoed: 13-1 (U.S.), with 1 abstention (UK)

    * Occupied Territories: Deplores "repressive measures" by Israel against Arab population. S/19459.
    9/13/1985 Vetoed: 10-1 (U.S.), with 4 abstentions (Australia, Denmark, UK, France)

    * Lebanon: Condemns Israeli practices against civilians in southern Lebanon. S/17000.
    3/12/1985 Vetoed: 11-1 (U.S.), with 3 abstentions (Australia, Denmark, UK)

    * Occupied Territories: Calls upon Israel to respect Muslim holy places. S/17769/Rev. 1
    1/30/1986 _Vetoed: 13-1 (US), with one abstention (Thailand)

    * Lebanon: Condemns Israeli practices against civilians in southern Lebanon. S/17730/Rev. 2.
    1/17/1986 Vetoed: 11-1 (U.S.), with 3 abstentions (Australia, Denmark, UK)

    * Libya/Israel: Condemns Israeli interception of Libyan plane. S/17796/Rev. 1.
    2/6/1986 Vetoed: 10 -1 (US), with 4 abstentions (Australia, Denmark, France, UK)

    * Lebanon: Draft strongly deplored repeated Israeli attacks against Lebanese territory and other measures and practices against the civilian population; (S/19434)
    1/18/1988 vetoed 13-1 (US), with 1 abstention (UK)

    * Lebanon: Draft condemned recent invasion by Israeli forces of Southern Lebanon and repeated a call for the immediate withdrawal of all Israeli forces from Lebanese territory;_ (S/19868)
    5/10/1988 vetoed 14-1 (US)

    * Lebanon: Draft strongly deplored the recent Israeli attack against Lebanese territory on 9 December 1988; (S/20322) 12/14/1988 vetoed 14-1 (US)

    * Occupied territories: Draft called on Israel to accept de jure applicability of the 4th Geneva Convention;_ (S/19466) 1988 vetoed 14-1 (US)

    * Occupied territories: Draft urged Israel to abide by the Fourth Geneva Convention, rescind the order to deport Palestinian civilians, and condemned policies and practices of Israel that violate the human rights of the Palestinian people in the occupied territories;_ (S/19780)
    1988 vetoed 14-1 (US)

    * Occupied territories: Strongly deplored Israeli policies and practices in the occupied territories, and strongly deplored also Israel's continued disregard of relevant Security Council decisions.
    2/17/1989 Vetoed 14-1 (US)

    * Occupied territories: Condemned Israeli policies and practices in the occupied territories.
    6/9/1989 Vetoed 14-1 (US)

    * Occupied territories: Deplored Israel's policies and practices in the occupied territories.
    11/7/1989 Vetoed 14-1 (US)

    * Occupied territories: NAM draft resolution to create a commission and send three security council members to Rishon Lezion, where an Israeli gunmen shot down seven Palestinian workers.
    5/31/1990 Vetoed 14-1 (US)

    * Middle East: Confirms that the expropriation of land by Israel in East Jerusalem is invalid and in violation of relevant Security Council resolutions and provisions of the Fourth Geneva convention; expresses support of peace process, including the Declaration of Principles of 9/13/1993
    5/17/1995 Vetoed 14-1 (US)

    * Middle East: Calls upon Israeli authorities to refrain from all actions or measures, including settlement activities.
    3/7/1997 Vetoed 14-1 (US)

    * Middle East: Demands that Israel cease construction of the settlement in east Jerusalem (called Jabal Abu Ghneim by the Palestinians and Har Homa by Israel), as well as all the other Israeli settlement activity in the occupied territories
    3/21/1997 Vetoed 13-1,1 (US)

    * Call for UN Observers Force in West Bank, Gaza
    3/27/2001Vetoed 9-1 (US), with four abstentions (Britain, France, Ireland and Norway)

    * Condemned acts of terror, demanded an end to violence and the establishment of a monitoring mechanism to bring in observers.
    12/15/2001 Vetoed 12-1 (US) with two abstentions (Britain and Norway)

  9. #39
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    è vera la storia della terra promessa.
    è vera per i discendenti diretti di Mosè ,non per gli i discendenti degli slavi che si sono convertiti all'ebraismo nel medioevo.

  10. #40
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    Uhm, sai che ci sono parecchi sardi in Svizzera?

    Dicono che sia come la Terra Promessa.

    Mi sa tanto che scrivo un bel libro sacro che ci dica che la Svizzera e' stata destinata da Dio ai Sardi.
    Poi basta un Mose' o un Giosue' che facciano un pellegrinaggio a Zurigo.

    Qualcuno che ha comprato terra c'e gia, mi servono un po' di appoggi internazionali e ci annettiamo la Svizzera..)

    Saluti

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