....no, tu no!
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, scriverà agli italiani una lettera per spiegare la riforma delle pensioni.
Il premier francese Jean-Pierre Raffarin lo ha già fatto. Pubblichiamo il testo della missiva giunta in tutte le case delle famiglie transalpine.
Matignon, 10 giugno 2003
Signore, Signorina, Signora,
è mio dovere rivolgermi a lei per dirle la verità sulla sua pensione. L’argomento è serio perché riguarda la felicità cui ciascuno ha diritto al termine della propria vita professionale. Ho dovuto avviare un progetto di riforma nazionale perché stavamo andando diritti verso il crollo della sua pensione, e di quella di tutti i suoi concittadini. Infatti, dopo il 2006, la popolazione attiva, che paga i contributi, sarà sempre meno numerosa, mentre i pensionati saranno sempre più numerosi.
Il futuro della vostra pensione non era finanziato fino a oggi.
Il mio governo ha negoziato con le parti sociali, durante gli ultimi mesi, una riforma che, dopo essere stata migliorata da alcune di loro, è ora in discussione al Parlamento, sede della rappresentanza democratica nazionale.
E’ una riforma saggia perché è progressiva.
Sarà implementata su un lungo periodo, da qui al 2020. E’ una riforma giusta perché la durata di pagamento dei contributi permetterà l’armonizzazione tra tutti i francesi.
E’ una riforma sociale perché le pensioni più esigue saranno aumentate.
E’ una riforma solidale perché per la prima volta, chi ha cominciato a lavorare molto giovane, a 14, 15 o 16 anni, potrà andare in pensione prima dei 60 anni.
Con questa riforma, messa a punto insieme a tutti i miei ministri, sono convinto di aver protetto il vostro futuro senza riversare il problema sui vostri figli.
La Francia si è così premunita dei mezzi per salvaguardare il suo sistema sociale, uno dei migliori al mondo. Per questo, ci serve al tempo stesso il coraggio nel futuro e l’attaccamento alla Francia. Io ho fiducia.
Sinceramente vostro,
il primo ministro Jean-Pierre Raffarin
da il Foglio
saluti