Un pregiudicato è un pregiudicato.
A chi ruba una mela (anche se HA SCONTATO la sua pena IN GALERA) viene interdetto ogni diritto di avvicinarsi alla "cosa pubblica".
Fuori i pregiudicati e gli "in attesa di sentenza definitiva" dalle istituzioni.
Un pregiudicato è un pregiudicato.
A chi ruba una mela (anche se HA SCONTATO la sua pena IN GALERA) viene interdetto ogni diritto di avvicinarsi alla "cosa pubblica".
Fuori i pregiudicati e gli "in attesa di sentenza definitiva" dalle istituzioni.
Sei veramente fuori di testa.In origine postato da AngelodiCentro
e tu sembri un sosia di Nanni Moretti. pregiudicati vuol dire condannati in maniera definitiva, nn mi sembra che i due di sopra li sono mai stati.
Ancora ci rifai co' 'sta storia????
Sono dei pregiudicati!
Dicesi delinquenti...
Cerchiamo di contenere i termini entro i limiti del lecito e del decente. Ricordo che qui vi sono, rispetto ai fora del sito ospitante, dei "pregiudicati "che hanno già subito sospensioni....
Le BOJAte e le provocazioni di taluni personaggi dediti sistematicamente alla calunnia e alla menzogna......si commentano da sole.
Saluti liberali
Bravo; condividi gli interventi del moderatore.In origine postato da chiarezza
completamente condivisibile il tuo intervento moderatore.
proprio per evitare spiacevoli situazioni.
grazie e buon lavoro
Daltronde; è grazie a questa "condivisione" che possiamo godere di nuovo della CENSURA.
Sei un avvocato di provincia?
Ti interessa il patrocinio di una querela contro un mangiapane a tradimento dipendente pubblico, ex comunista con turbe da complessi d'inferiorità?
Vergognati
dal CorSera
" Corriere della Sera del 11/12/2003
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Il Presidente del Consiglio: «Verifica a gennaio? Pronto a proposte migliorative». E sulla lista unica: non è sepolta, ma deve piacere a tutti
«Sarò ancora io il candidato a Palazzo Chigi»
Berlusconi sulle riforme: se la disponibilità dell'opposizione è vera la prendiamo con tutto il cuore
Marco Galluzzo
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ROMA - Dice che correrà ancora lui, alle prossime Politiche, come premier, almeno «allo stato attuale delle cose». Ripete che punta a un cambiamento della legge elettorale, perché «oggi anche il partito più piccolo ha un'indispensabilità marginale». Si rivolge all'opposizione, sulle riforme istituzionali, pronunciando parole gradite al Quirinale: sui poteri del premier, dice il capo del governo, «la sinistra ha avanzato una disponibilità a trattare, se è vera la prendiamo con tutto il cuore, perché parliamo della Costituzione, il fondamento del nostro stare insieme». E' un appuntamento diventato ormai tradizione, Silvio Berlusconi che anima la presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa. E la tradizione vuole che parli di tutto, dai temi di attualità al futuro della coalizione. Lui non si sottrae, alla vigilia di una settimana che lo vedrà protagonista delle trattative finali sulla nuova Costituzione della Ue.
LA COALIZIONE - Nessuna novità in vista, assicura, «non vedo nessun cambiamento da qui alla fine della legislatura. Ci presenteremo alle elezioni con la stessa formazione, assolutamente compatta. Abbiamo una larga maggioranza e ancora due anni e mezzo di lavoro...».
LEGGE ELETTORALE - E' noto che il premier vorrebbe un ritorno al proporzionale, con un meccanismo che assicuri comunque l'alternanza, ieri lo ha ribadito: «Bisogna cambiare sistema, perché con questo anche il più piccolo partito conta come quelli più grandi». Un problema che per Berlusconi dovrebbe essere avvertito anche dall'Ulivo: «Escludo categoricamente che possano vincere le elezioni, ma se accadesse non potrebbero governare con Rifondazione, che almeno in politica estera è incompatibile con gli altri due partiti». Anche per questi motivi «spero sia possibile raggiungere un accordo fra tutte le forze».
FUTURO - A domanda diretta Berlusconi risponde: «Allo stato delle cose devo dire che mi ricandiderò come premier a Palazzo Chigi e devo dire che ci presenteremo con risultati incontestabili, tali da rendere altrettanto incontestabile la nostra vittoria».
RIFORME - «Se c'è la possibilità di un dialogo con l'opposizione dobbiamo esplorarla fino all'ultimo». Parole che illustrano i risultati del vertice di maggioranza dell'altro ieri, la Casa delle Libertà che sfuma sui poteri del premier pur di guadagnare un confronto con il centrosinistra: «Ogni riforma della Costituzione merita che ci si lavori da entrambe le parti, la sinistra nella scorsa legislatura non ha rispettato questa regola, tuttavia noi liberali...». Berlusconi puntualizza anche sullo scioglimento delle Camere: prerogativa che rimarrà in capo al Quirinale, «ma su richiesta del presidente del Consiglio». Richiesta vincolante, gli viene chiesto? «Vincolante nel senso che è impensabile che chi governa non sia stato scelto dagli elettori». Ancora sul vertice dell'altro ieri: «C'è stato un faccia a faccia tra Bossi e Fini e il presidente di An ha garantito la volontà di portare avanti la riforma».
RIMPASTO - Berlusconi si concede anche su un argomento che non ama, ma - dice - «a gennaio possiamo verificare cosa ha fatto fin qui il governo, sono sempre disponibile di fronte a proposte migliorative», anche «sulla compagine di governo». Resta da vedere chi riuscirà a convincerlo che un ministro potrebbe avrebbe un successore più bravo. E sulla lista unica: «Non è sepolta, ma deve piacere a tutti», ma soprattutto «a noi stanno bene anche le liste separate, nel '94 e nel '96 abbiamo battuto le sinistre con liste separate».
LEGGE GASPARRI - «Apre ai grandi colossi internazionali, come Telecom e Sky: se esiste una legge pluralista è questa». Le critiche degli editori? Confezionano un «prodotto obsoleto», «capovolgono la realtà», si occupino piuttosto di aumentare le copie («il 70% degli articoli non li legge nessuno»), perché «altrimenti la pubblicità potrebbe veramente andare altrove». E «i giornali si illudono quando pensano di togliere pubblicità alla tv, i prodotti che vanno in tv sono prevalentemente per le massaie e nessuna massaia legge i giornali». "
Cordiali saluti
Dunque ....ci siamo.
Shalom