Sesto, rissa sfiorata per la moschea

Tafferugli in consiglio comunale, intervengono i vigili. Bocciata la consultazione popolare

Sesto, rissa sfiorata per la moschea - Milano

MILANO - Si è persino sfiorata la rissa sulla questione della nuova sede del centro culturale islamico, nel consiglio comunale di Sesto San Giovanni. A rischiare di azzuffarsi sono stati cittadini e politici, divisi dagli agenti della polizia locale. Il tutto è accaduto lunedì sera. Il consiglio comunale era riunito per discutere sul parco della media valle del Lambro. Il Pdl ha presentato un ordine del giorno per chiedere un referendum sulla possibilità di trovare un'altra sede al centro culturale islamico, che non sia quella dei capannoni di un'ex carrozzeria di via Vittorio Veneto. L'amministrazione di centrosinistra, solo a fronte del rispetto delle norme di messa in sicurezza dell'edificio, ha avallato la scelta dei fedeli di Maometto, che già durante lo scorso mese di Ramadan si sono riuniti nell'ex carrozzeria. Il centrodestra, invece, è contrario e appoggia un gruppo di residenti della strada e delle vie limitrofe che si stanno costituendo in comitato, per contrastare la «moschea».

CONSULTAZIONE BOCCIATA - L'ordine del giorno è stato bocciato dalla maggioranza di centrosinistra, ma già prima che si arrivasse a discutere sul punto, il pubblico presente rumoreggiava. In particolare due persone hanno cominciato ad insultate la capogruppo della Lega, Alessandra Tabacco. Lei ha lasciato il suo posto ed ha affrontato i due: i vigili a quel punto sono intervenuti, riportando la calma. Il dibattito nell'aula del consiglio comunale è quindi proseguito. Diverse le reazioni politiche alla serata. «Ancora una volta il sindaco e la sua maggioranza si sono comportati in maniera arrogante», è stato il commento di Antonio Lamiranda e Franca Landucci, consiglieri Pdl.

IL SINDACO - «Un referendum non può, per regolamento comunale, essere approvato da un consiglio comunale, ma ha regole sue proprie - è la replica del sindaco, Giorgio Oldrini, (Pd) -. In questo caso dire cose inesatte da parte del centrodestra non è casuale, ma è strumentale. Non possiamo pensare il futuro della nostra città chiudendoci e alimentando le paure: ci dobbiamo aprire al dialogo e al confronto nel rispetto delle regole». «L'unica soluzione è chiedere ai cittadini cosa ne pensino sull'apertura di una moschea in città, è una questione di rispetto delle nostre regole e tradizioni», è il commento di Alessandra Tabacco (Lega Nord).

Ferdinando Baron

07 ottobre 2009