Castelli: "La Lega va avanti Fini ormai sta con la sinistra"

[Der Wehrwolf]

Il Guardasigilli: "Rispettiamo il programma della Cdl"
La Russa: "La maggioranza non è in crisi, siamo in salute"




Roberto Castelli

LECCO - "Se ci butteranno fuori ne prenderemo atto ma noi andremo avanti in ogni caso cercando di portare avanti il programma della Casa delle Libertà, quello sul quale ci siamo impegnati con gli italiani". Avanti in ogni caso è la parola d'ordine della Lega ribadita del ministro della Giustizia Roberto Castelli.

Nessuna paura per quanto successo negli ultimi giorni dopo l'apertura del leader di An Gianfranco Fini sul voto agli immigrati e il monito del segretario dell'Udc Marco Follini che, in un'intervista a Repubblica, dice di considerare in crisi il patto elettorale della Casa delle libertà. Alle tensioni cerca di porre rimedio il coordinatore di An Ignazio La Russa che ha dichiarato:"Non credo che ci sia nessuna crisi, anzi. Mai stati così in salute".

Castelli, al suo arrivo alla Conferenza sul diritto di famiglia a Lecco, è tornato su alcune dichiarazioni del vice premier sul voto agli immigrati. "Se Fini prende questa posizione - ha detto - dal punto di vista ideologico si schiera con la sinistra". "Mi pare un dato di fatto - ha proseguito il Guardasigilli - Il voto agli immigrati è sempre stato un cavallo di battaglia di Bertinotti".

Il ministro della Giustizia ha risposto ironicamente a Follini che riconduceva alcune dichiarazioni del Guardasigilli al fatto che fosse "provato dal corso Cepu in giurisprudenza". "Ringrazio Follini - ha detto il ministro - perché, stando alla pubblicità, pare che con il Cepu ci si laurei in fretta". "E' quasi tre anni che faccio il ministro - ha proseguito - quindi significa che mi considera come un laureato in giurisprudenza.
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Lo ringrazio del complimento".

Arriverete al panettone? Gli è stato chiesto. "Il panettone lo mangerò, come al solito, a casa mia, con i familiari a Natale e prima spero con i miei collaboratori", è stata la risposta. E a gennaio? "Ci sarà la neve", ha concluso il ministro.

A la Russa spetta invece il compito di diffondere ottimismo. Arrivando al convegno dei giovani di Confindustria a Capri ha detto: "Se ieri c'era un po' di fibrillazione oggi c'è un clima che va rasserenandosi. I contenuti della proposta di Fini si fanno di ora in ora più chiari e, passata la fase emotiva, tutti capiscono che non c'è nessuno scontro e che tutto questo rappresenta una crescita soprattutto per la Cdl".

La Russa conferma la determinazione a portare in Parlamento la questione del voto agli immigrati: "Io lavorerò perché questa legge possa essere condivisa o quanto meno non ostacolata in maniera drastica dalla Lega che legittimamente ha la possibilità anche di non aderire alla proposta".

E ha concluso: "Credo che sia difficile che la Lega aderirà perché ognuno ha la sua impostazione politica ma questo non vuol dire che debba essere un dramma. Ci sono state diverse occasioni in cui abbiamo votato in maniera diversa ma siamo rimasti amici come prima".


(11 ottobre 2003)

[Der Wehrwolf]

Immigrati, ora il ministro leghista Castelli dà del "comunista" a Fini
di red

Per un La Russa, An, che addirittura sostiene che il clima nella maggioranza si va “rasserenando”, c’è un ministro leghista, Castelli, che lo smentisce. Anzi, se possible alza i toni dello scontro. Affibbiando a Fini, il vice premier che ha tirato fuori la proposta del voto agli immigrati, la peggiore delle offese, per un uomo di destra: “Comunista”. Ma ecco cosa ha detto il Guarda Sigilli: «Mi pare che il diritto di voto per gli immigrati sia sempre stato un cavallo di battaglia di Bertinotti e se Fini prende queste posizioni dal punto di vista ideologico si schiera con la sinistra».Poi, ecco come Castelli vede il futuro della coalizione. Parole che assomigliano molto ad uno spot elettorale: «Se ci butteranno fuori ne prenderemo atto, guarderemo avanti, in ogni caso cercando di portare avanti il programma della Casa delle Libertà, quello sul quale ci siamo impegnati con gli italiani». Così, alla domanda se il governo reggerà fino a Natale, Castelli ha replicato: «Il panettone lo mangerò sicuramente, come al solito, a casa mia con i familiari a Natale e prima, spero, al ministero con i miei collaboratori. Poi prevedo che a gennaio ci sarà la neve».

Tutto fa capire che la Lega si prepari ad una crisi. Senza mediazioni. Bossi, Castelli, Maroni ce l’hanno con Fini. Ma anche con Follini. Ecco sempre il ministro di Grazia e Giustizia: «Follini ha detto che non conosco nulla di giurisprudenza e che quel po’ che so lo devo ad un corso Cepu? Lo ringrazio, perché, stando alla pubblicità, pare che con il Cepu ci si laurei in fretta. E io sono quasi tre anni che faccio il ministro, quindi significa che mi considera come un laureato in giurisprudenza. Lo ringrazio del complimento».

Come detto, nonostante queste battute avvelenate, Ignazio La Russa è convinto che «il clima nella maggioranza si vada rasserenando». Salvo poi aggiungere: «Un voto differenziato dalla Lega non sarebbe un dramma. Non credo che ci sia nessuna crisi, anzi. Il governo non è mai stato così in salute. Se ieri c'era un po’ di fibrillazione, ora c'è un clima che va rasserenandosi. I contenuti della proposta Fini si fanno d’ora in ora più chiari, è passata la fase emotiva e tutti capiscono che non c'è
nessuno scandalo, anzi, è una crescita per la CdL». Quanto alle parole di Berlusconi sull'ipotesi di un cambio di maggioranza, La Russa ha sottolineato che in questo caso non si tratterebbe di un cambio politico di maggioranza ma «solo di un voto trasversale sulla legge».

Fatto sta che se Fini davvero decidesse di dar corso alle sue parole, il testo non sarebbe votato da pezzi rilevanti della maggioranza. Al contrario, invece, potrebbe essere sostenuto dall’opposizione. Lo ha detto Fassino, sempre stamane, arrivando a Capri, dov’è in pieno svolgimento il convegno degli industriali. «Se si troverà l'intesa su un buon testo unificato noi lo voteremo», ha spiegato ai giornalisti. «Le procedure parlamentari - ha ricordato ancora il leader della Quercia - prevedono che quando ci sono più testi di legge sulla stessa materia si vada in commissione, in comitato ristretto per verificare la possibilità di un testo unificato». E non si parte da zero: «E’ stato già depositato un nostro disegno di legge per concedere sul voto degli immigrati alle elezioni amministrative. Se ce ne sarà anche uno che viene da Fini o da settori di questa maggioranza si attiverà questa procedura».
Per Fassino in ogni caso, «dare il voto agli immigrati che regolarmente e legalmente vivono nel nostro Paese è una cosa giusta e bisogna farlo».
http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=29594