Le Comunità ebraiche italiane approvano la proposta di Fini sul voto agli immigrati




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Articolo de ³La Stampa² del 11 ottobre 2003: ³Luzzato: è l¹atto più
importante dopo Fiuggi. Per il presidente delle Comunità ebraiche italiane,
quella sugli stranieri è una proposta-svolta².

³E¹, secondo me, l¹atto politico più importate di An, dopo le enunciazioni
di principio che da Fiuggi in poi si sono succedute². Così il presidente
delle Comunità ebraiche italiane, Amos Luzzato, commenta l¹iniziativa del
vice-presidente del Consiglio Gianfranco Fini sul voto amministrativo agli
immigrati. Secondo Luzzato è anche ³auspicabile una confluenza di voti, su
questo punto, tra maggioranza e minoranza².

Perchè, professore, questo suo entusiasmo di fronte alla proposta di Fini?
³Nella nostra qualità di emigranti di vecchia data, sia come ebrei che come
italiani, accogliamo con grande considerazione una proposta che sancisce un
diritto politico così importante per chi in un paese vive e lavora².

L¹ha colta di sorpresa questa iniziativa?
³Le dirò che da molto tempo, come rappresentante degli ebrei italiani, stavo
osservando l¹itinerario politico dell¹onorevole Fini. Capivo che c¹erano
importanti svolte, da Fiuggi in avanti, ma in politica quello che conta sono
i fatti e non le intenzioni;: ecco, questo è un fatto rilevante, che
differenzia molto Fini e la sua leadership da altre esperienze della destra
europea². (?)

Nel merito, che cosa la colpisce di più?
³Intanto il cambiamento culturale che una simile proposta presuppone. E
l¹apertura all¹altro, verso chi è portatore di una esperienza differente².

Fine di ogni di ogni nazionalismo e via libera alla multiculturalità?
³Questo francamente non lo so e adesso neppure mi interessa. Secondo me il
dato più rilevante è quello politico: l¹onorevole Fini capisce che esiste un
diritto di partecipare alla vita sociale e politica dal paese da parte di
chiunque a questo paese dia il contributo di crescita, di lavoro, di
iniziativa, indipendentemente dalla sua estrazione².

Questo ragionamento, però, dovrebbe portare all¹estensione non del solo voto
amministrativo, ma anche di quello politico, Non crede?
³La logica va in quella direzione. Ma non voglio precorrere i tempi. Mi
tratterrei molto appagato se quella che per ora è una proposta si tramutasse
in un disegno di legge da sottoporre all¹approvazione del parlamento². (?)

L¹integrazione degli immigrati non accentuerebbe, secondo lei, gli attriti
latenti di natura religiosa?
³Credo esattamente il contrario. Due cittadini di due religioni diverse ma
con pari diritti si troverebbero nelle condizioni ideali per una convivenza
civile e mutuamente rispettosa. Tra alcuni giorni uscirà un libro di un
giovane iman italiano che avrà una mia prefazione: è una cosa che ho fatto
molto volentieri. Se abbandoniamo gli integralismi fanatici e impariamo a
rispettarci potremo essere di esempio per molte altre esperienze, in cui la
convivenza interreligiosa è più problematica².

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