Un'indagine Eurisko getta lo sguardo sulle tendenze tecnologiche dei sedicenni italiani. Divisi tra computer, Internet e, soprattutto, telefonino.

Sono contenti di vivere la loro età (ma non vedono l'ora di avere 18 anni), la relazione con gli adulti è problematica (ma la famiglia è un rifugio più che un luogo di scontro), non amano andare a scuola (ma questa rimane il luogo di incontro ideale con i propri coetanei): sono questi i 16enni del terzo millennio secondo Eurisko. Un cambiamento radicale è avvenuto negli ultimi anni nella loro vita quotidiana ed è l'ingresso prepotente della tecnologia. «I 16enni amano la tecnologia e se ne sentono attratti, la vedono come un modo per affermare la propria autonomia e indipendenza» dice Marco Lucchini, direttore di ricerca Eurisko, commentando i dati di "Universo 16enni" l'indagine commissionata da Intel all'istituto di ricerca.
L'iniziativa si è svolta in concomitanza con quella del Ministero dell'Innovazione "Vola con Internet" che consente ai 16enni l'acquisto di un nuovo personal computer e il conseguimento della patente informatica europea a condizioni agevolate.
Lo strumento indispensabile, il compagno inseparabile, la "coperta di Linus" dei 16enni è il cellulare. Oggetto destinato non solo a rispondere alle esigenze di comunicazione, socialità e mobilità, ma custode di piccoli e grandi segreti (rubriche, Sms o Mms che vengono memorizzati, trascritti, scambiati). Strumento estremamente personalizzato con loghi, suonerie e copertine sempre diversi, il cellulare rimane l'oggetto tecnologico più importante per loro. Da qui il continuo desiderio del modello più nuovo e con le funzionalità più aggiornate.
L'indagine passa poi ad analizzare l'interesse dei 16enni verso il personal computer. Quello che emerge è che, benché sia presente nel 75 per cento delle loro case, il Pc viene percepito come un oggetto appartenente all'intera famiglia. Anche se spesso proprio i 16enni ne sono gli utenti abituali, questi manifestano il desiderio di avere un computer personale. Il motivo principale risiede sicuramente nell'uso che essi fanno di Internet. La Rete viene infatti percepita come un luogo di socializzazione (grazie a chat, messaggistica, e-mail) e di divertimento che permette di scaricare, scambiare e mixare musica oppure di giocare on line. Lo studio e la ricerca vengono molto dopo i motivi ludici.
Dall'indagine emerge poi un fatto curioso: il personal computer è un oggetto rispetto al quale i giovani sentono il bisogno del consiglio e del supporto degli adulti, sia per quanto riguarda la scelta della macchina, sia per il suo utilizzo. «Tutto ciò evidenzia una scarsa alfabetizzazione dei 16enni: i ragazzi ritengono di aver bisogno di un tutor per il loro approccio al Pc» dice Lucchini.
Ma se il sogno dei giovani è un computer allo stato dell'arte della tecnologia (disco rigido super capiente, Pentium 4, monitor Lcd, masterizzatore, ecc.), i più trend-setter tra gli intervistati ritengono che il Pc del sedicenne "smart" debba essere portatile, leggero, potente. E quando si passa a parlare di brand, dall'indagine emerge una diffusa conoscenza del marchio Intel (il Pentium 4 diventa il processore per antonomasia) mentre più confusa è quella dei brand dei diversi produttori di personal computer.
Per quanto riguarda la valutazione dell'iniziativa del Ministero, il voto finale è un "7" pieno: il buono sconto non è ritenuto abbastanza elevato, ma viene valutata molto positivamente la promozione relativa alla patente informatica europea.