La Francia si divide per il velo di due adolescenti
Lila e Alma (a sinistra), 18 e 16 anni, sono state espulse dal Consiglio d'Istituto del Liceo perché "ostentavano" il velo islamico.
PARIGI - Il papà è un ebreo, la mamma è una cristiana algerina, lui fa l’avvocato, lei l’insegnante di Economia. Entrambi sono non credenti: le loro figlie, Alma e Lila, 16 e 18 anni, stanno scuotendo gli animi e i pensieri della Francia. In un paese che fa della laicità una bandiera e che vieta l’ostentazione dei simboli religiosi – di qualunque religione – nelle scuole pubbliche, le due ragazze si ostinano a portare il velo.
E non il semplice foulard, leggero, trasparente, equiparato alle catenine con il crocefisso per i cattolici, ma un velo che lcopre loro tutta la testa, compresi i capelli che non si vedono. Così, appaiono in una foto che le ritrae dopo che è scoppiato il caso: l’unica concessione all’Occidente, i colore degli abiti, rosa.
Per quel velo che viene considerato una ostentazione, le due ragazze sono state espulse dal Consiglio d’Istituto della loro scuola, alla periferia di Parigi, il liceo Henri-Wallon d’Aubervilliers. Il padre, Laurent Levy, simpatie a sinistra, attivista del Movimento contro il razzismo, pur non condividendo la scelta della figlie, ha deciso di difenderle fino in fondo e parla di apartheid scolastico. "Che senso ha obbligare due adolescenti alla trasgressione dei loro principi?" - ha commentato.
Anche la madre che pensa a un plagio delle figlie, ad influenze magrebine, le difende: "Un giorno hanno deciso di non mangiare più carne di maiale, l’estate scorsa non hanno voluto fare il bagno. Poi hanno cominciato a vestirsi così. Sono certa che sono state plagiate, ma l’espulsione non potrà che radicare la loro scelta".
L’intervento più struggente arriva dalla nonna ebrea delle due ragazze che ha messo per iscritto – in una lettera per le nipoti – tutta la confusione di pensiero per quella scelta: "Detesto la conversione e il velo, ma le amo e spero che crescano con dignità. Un giorno forse non avranno più bisogno dell’Islam che oggi per loro è necessario".
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Intanto, la Francia è scossa dalle polemiche: l’espulsione sarebbe avvenuta dopo che le ragazze avrebbero cercato di convincere le altre studentesse a coprirsi il capo, mentre fino ad allora sarebbe stato tollerato il loro abbigliamento. Le Figaro avrebbe pubblicato un dossier dei servizi segreti per cui le due ragazze sarebbe in contatto con gruppi di fondamentalisti islamici. Sulla questione sono intervenuti i socialisti che hanno chiesto una legge che vieti espressamente il velo islamico, mentre buona parte del centro-destra è contrario ad una legge specifica. Il Consiglio musulmano condivide, invece, il principio di laicità, ma condanna la durezza del provvedimento.
Ma il caso di Alma e Lila appare destinato a ripetersi, in un Paese in cui vivono cinque milioni di musulmani
(14 OTTOBRE 2003, ORE: 8:20)
Apprendo dal tiggi uno che, sempre in Francia un'assistente sociale musulmana, si sta rifiutando di stringere la mano alle persone di sesso maschile.....facendo un lavoro a contatto con il pubblico, la cosa ha lasciato non poco perplessi i francesi e il sindaco, il quale ha cercato inutilmente una mediazione..... questa è la famosa integrazione che intendono loro dopo che li abbiamo inseriti anche nel nostro sistema sociale....complimenti davvero, pare però che a qualcuno tutti questi esempi non servano...no....vuole che anche i suoi cittadini provino quello a cui i francesi purtroppo sono giunti, anzichè servire da monito