UN NUTRITO GRUPPO DI FORZE DELL'ORDINE MILANESI
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Siamo un gruppo di appartenenti alle Forze dell'Ordine che, per genetica vocazione abbiamo sempre votato al naturale partito del Msi, Msi-Dn, ora An, nel quale ci siamo identificati proprio in ragione della sua storica formazione. Il nostro credere e la nostra fiducia sia nel partito che in chi lo ha degnamente rappresentato, l'on. Giorgio Almirante, sono state ereditate dal suo discepolo, on. Fini, e con il nostro non eludibile contributo il "nostro" partito nel cosiddetto Polo ora si trova al governo.
Tuttavia riteniamo che l'on. Fini, dopo la svolta di Fiuggi, ha sostanzialmente deluso non solo le nostre aspettative, ma anche quelle di tantissimi fedelissimi che tutt'oggi condividono le stesse idee. Noi siamo arrabbiati (e non poco) per aver subìto proprio dal nostro partito le più incredibili vessazioni.
Dopo la molto opinabile uscita di Fini sul voto agli extracomunitari e l'eliminazione delle quote di ingresso nel nostro Paese, ci sentiamo in dovere di ricordargli, per alcune evidenti e incontrovertibili constatazioni, che egli non è diverso da tutti gli altri politici di qualsiasi schieramento, per manifesta rilevanza del Dna votati ad essere voltagabbana. Ha furbescamente saputo vendere la sua immagine, unitamente alle sue esternazioni verbali, come quella di un uomo interegerrimo e coerente. Di un soggetto dal volto e la coscienza pulita, e che infine ha tolto la propria maschera.
Ha carpito il nostro voto, per l'ultima volta (e questo sia ben chiaro), promettendo in sede di elezioni, attraverso un patto con gli italiani, che finalmente si potrà mettere fine all'immigrazione clandestina; la sicurezza; le pensioni; un equo riconoscimento per le forze dell'ordine e quant'altro.
Non ci identifichiamo in una cultura, o meglio dire, una ideologia scellerata e distorta, tutta sinistrosa, che vuol imporre un modello di "integrazione" mirata solo a cancellare l'identità nazionale di un popolo, il nostro, con tutti i suoi valori.
Si ricordi che sono state proprio le imposte e discutibili aperture all'immigrazione fatte dalla sinistra che hanno determinato la sua sconfitta elettorale. Ma non solo.
La sfrontatezza della cultura di sinistra continua, imperterrita, a imporci vessazioni di ogni tipo. Ne vuole un esempio, on. Fini? Grazie proprio alla sua delirante e infelice "uscita", lei ha dato l'input ai politici di turno di esternare ulteriori vessazioni a danno degli italiani: il presidente della Regione Friuli Illy, non solo ha inteso di estendere agli extracomunitari gli assegni di maternità fino a 4.500 euro, ma propone per loro anche il voto alle politiche.
Nel nichilismo più aperto, la sinistra ha fatto di tutto per svegliare il più remoto sentimento xenofobo negli italiani, costruendo moschee a spese loro (come a Lodi), ha riconosciuto diritti ancora negati agli italiani (in Emilia viene garantito l'insegnamento in madrelingua a spese dello Stato, pardon degli italiani), sono stati rimossi i crocifissi delle nostre scuole e non più festeggiato il Natale perché tutto questo può turbare i "valori e i sentimenti religiosi" degli immigrati, mentre sono stati violentati e tuttora lo sono, con l'aggravante della continuazione, i valori e i sentimenti degli italiani e con essi anche la nostra Costituzione.
Se non fosse per il fatto che il leader della Lega Umberto Bossi spinge per un federalismo, inteso a senso unico, non si può non riconoscergli un fattore rilevante: la coerenza per il patto anche da lui sottoscritto come impegno verso il suo elettorato. Forse è l'unico, tra la fauna politica e contemporanea rimasta, a battersi per il nazionalismo.
A noi restano, on. Fini, i valori della dignità e del coraggio di dire quel che pensiamo e che crediamo, ma soprattutto quello della COERENZA.