....e i tuoi figli pagheranno lo spreco

Un’analisi degli esperti dell’università romana di Tor Vergata, resa nota nei giorni scorsi, dimostra che, senza l’introduzione dei ticket, il deficit della spesa sanitaria è destinato a crescere del 50 per cento dal 2004 al 2010. L’effetto sarà diverso per le varie regioni, a causa della diversa composizione sociale e anagrafica, ma soprattutto perché in alcune i ticket già ci sono e hanno un effetto calmieratore sulla spesa.
Ciò significa che i farmaci che non costano nulla vengono distribuiti in maggiore quantità, indipendentemente dall’effettiva necessità.
Con tutte le eccezioni del caso, per esempio per i malati cronici, e per altre categorie in stato di bisogno, appare chiaro che l’abolizione dei ticket, operata dal centrosinistra agli sgoccioli della legislatura, è stata un’operazione sbagliata e demagogica.

Il ministro della Sanità lo sa benissimo e continua a dirlo, ma non si capisce se non voglia o non possa reintrodurre i ticket.
Se non può farlo direttamente, perché tutto ormai dipende dalle Regioni, probabilmente è però in grado di modulare i ristorni dallo Stato in modo da costringerle a farlo.
E subito.
La misura sarà definita antipopolare, ci saranno proteste e agitazioni, perché l’idea populista che lo Stato deve pagare tutto è assai diffusa (e le industrie farmaceutiche sono molto potenti). Ma non si capisce perché i cittadini debbano pagare poi con le loro tasse lo spreco di farmaci non necessari determinato dalla demagogia antiticket. Perché alla fine si paga tutto e, con la demagogia, molto di più.

Con calma....sarebbe gradito un parere di Pensiero

saluti