
Originariamente Scritto da
FalcoConservatore
«Come sempre la realtà è molto più lineare delle fantasie. E Italia Futura, molto semplicemente, è quello che dice di essere. Un luogo di idee e proposte che ha un'unica e trasparente missione: fare emergere le molte capacità di cui è ricco il nostro Paese per coinvolgerle nell'elaborazione di un progetto sul futuro dell'Italia». Il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo replica così alle critiche degli scorsi giorni proprio al convegno della sua associazione Italia Futura, di cui c'è stato il debutto pubblico. «In altri Paesi - ha aggiunto Montezemolo - si tratterebbe di una missione del tutto normale e penso in particolare agli Stati Uniti e alla loro ricca tradizione di centri di riflessione sul futuro della nazione. In Italia tutto tende a diventare oscuro e complottistico».
Montezemolo ha stigmatizzato il fatto che «sono state fatte ipotesi davvero fantasiose che identificavano la nostra associazione come il laboratorio segreto di misteriose alchimie partitiche o peggio ancora come espressione di un oscuro complotto di salotti buoni, fortunatamente estinti da tempo». «Chi tutti i giorni - ha osservato Montezemolo - si confronta con il proprio lavoro, con le sfide del mercato e della concorrenza, con grandi responsabilità verso gli altri che siano collaboratori, azionisti o clienti, ha il diritto e il dovere di dare un contributo al dibattito pubblico».
GOVERNO - Poi Montezemolo ha cominciato ad affrontare i temi di stretta attualità politica: «In Italia è in carica un governo pienamente legittimato da un ampio mandato elettorale, che io auspico completi la legislatura e che deve essere giudicato sulla base dei risultati così come esiste un'opposizione che merita rispetto e che sta trovando la sua strada proprio in questi giorni. A nessuno, e tanto meno al nostro Paese servirebbe oggi l'ennesimo partito».
Il presidente della Fiat ha sottolineato di ritenere che «il Governo, su molte questioni, stia svolgendo bene il proprio compito», ma ha sottolineato che altre persone della sua Fondazione hanno opinioni diverse. Il presidente Fiat ha affermato di condividere «totalmente l'appello lanciato dal Presidente Napolitano che ha invitato al rispetto nei rapporti tra maggioranza e opposizione».
Montezemolo si è detto convinto che «un dibattito anche aspro sui contenuti arricchisca la democrazia. La demonizzazione dell'interlocutore al contrario indebolisce tutto il sistema e fa sorgere il sospetto che dietro i toni urlati si nasconda solo l'insicurezza e il vuoto delle idee».
PROBLEMI DEL PAESE -
«In Italia - ha spiegato ancora il presidente della Fiat - viviamo una situazione paradossale. Alcuni settori della maggioranza gridano al golpe mentre un pezzo dell’opposizione denuncia il regime. Nel frattempo lo Stato sembra essere ogni giorno più debole». «Forse dietro tutto questo clamore - osserva Montezemolo - si nasconde la difficoltà ad affrontare i problemi reali del Paese».
«LA MIA GENERAZIONE HA FALLITO» - «Viviamo in una Nazione in cui la speranza di migliorare la propria condizione è ormai un bene raro. E ciò rappresenta un fallimento non solo della politica ma della classe dirigente nel suo complesso. È il fallimento di una generazione come la mia». ha detto ancora Luca Cordero di Montezemolo. «È il fallimento di una generazione come la mia che ha avuto il privilegio - ha detto Montezemolo - di nascere dopo la guerra, che ha avuto tanto ma non è riuscita a trasformare il proprio successo; è per questo che oggi ritengo doveroso dare un contributo». «Tutti noi abbiamo il diritto di tornare a guardare con speranza e fiducia al futuro. Ripensando anche al passato. Ad una Italia che voleva - ha concluso il presidente della Fiat - vivere meglio: ottimista, allegra, sfrontata, irriducibile».
FINI -
«Va smontata la logica del derby perenne». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenuto all'iniziativa di Italia Futura, ha sollecitato la politica a «resistere alla tentazione quotidiana di addossare all'altro ogni colpa», come ad esempio sull'origine dell'enormità del debito pubblico.
«Dobbiamo sforzarci tutti a essere meno autoreferenziali, meno autosufficienti»: ha aggiunto Fini che ha poi detto no al rischio di «essere risucchiati dalle tentazioni di autoreferenzialità», che vuol dire no «alla presunzione dell'autosufficienza». Il presidente della Camera ha aperto il suo intervento lodando pubblicamente Montezemolo e l'iniziativa di Italia Futura: «Benvenuto - ha detto - è una lodevole iniziativa».
Fini ha detto ancora no alla tentazione di «scavare fossati tra maggioranza e opposizione» e ha sottolineato l'importanza di costruire almeno «un minimo ponte» fra gli schieramenti. In altri paesi - ha detto Fini - «il trasversalismo è valorizzato», mentre da noi lo si guarda come se fosse «una manovra per tradire». Ma per il presidente della Camera occorre «dismettere la casacca che ci rende perennemente tifosi», e che altrimenti rischia di creare una situazione «di perenne campagna elettorale anche a urne chiuse».
Montezemolo: «Italia Futura non è un oscuro complotto dei salotti buoni » - Corriere della Sera
In attesa di leggere il programma e soprattutto le proposte eleborate dall'associazione Italia Futura, al di là dei contenuti dobbiamo dare fiducia al lavoro e allo slancio di personalità - pur discusse ed inserite fra coloro che "complottano" contro gli attuali equilibri politici - di grande spessore e ingegno. L'invito alla collaborazione, al dialogo, fatte salve le naturali differenze fra gli schieramenti, va accolto con coraggio in un momento assai delicatto per il paese. Certo, la data di presentazione dell'Associazione combacia con quella delle polemiche per la sonora bocciatura del Lodo Alfano, ma queste combinazioni non ci devono sviare dal punto. Stiamo a vedere, senza pregiudizi e preconcetti, con la speranza che non si tratti dell'ennesimo progetto effimero o - peggio ancora - di una manovra per condizionare la politica in senso di puri spostamenti di equilibri di potere. La politica va condizionata nel senso dello stimolo, della proposta, del contributo di valore. Poi il resto viene da sè, con il necessario imprimatur degli elettori.