SOLIDARIETA' AGLI AMICI DE "IL GIORNALE"- CHI TOCCA I FILI MUORE!
Come al solito in Italia "chi tocca i fili muore" e con atti intimidatori vari si pratica di fatto un'intimidazione- ergo -un disincentivo a fare inchieste. Dove sono quei bravi camerati comunisti che difendono la libertà di stampa? Dove sono i girotondini, i new global, gli action, gli ambientalisti, i pederosocialisti e tutti quelli che si schierano per la libertà di stampa quando il premier dice qualcosa? La libertà non è un qualcosa che va a senso unico e le sue limitazioni non devono mai essere ben viste da nessuno. "La gente deve leggere cose stupide e se qualcuno vuole conoscere le realtà più profonde non ne deve avere i mezzi necessari" E' forse questo il pensiero di chi impedisce fisicamente di fare inchieste, approfondimenti, speciali sui casi scottanti. Non voglio entrare nel merito del caso telekom serbja, voglio solo difendere a spada tratta chiunque voglia esprimersi liberamente. Non a caso qualche mese fa, ho preso le parti di un giornalista di Liberazione che era stato licenziato (fottendosene tutti dell'art.18) il giorno dopo di una critica aperta nei confronti della Cuba comunista. Chi come me crede nella libertà di opinione, Sandro Curzi ad esempio, ha preso immediatamente le distanze dal caso motivandolo con una decisione dell'editore. Caro Sandro, siamo tutti qui, in uno schieramento trasversale a difendere quella libertà che è sancita nella dichiarazione dei diritti dell'uomo e che sono certo sta a cuore un pò a tutti. Sempre con la speranza che facendo questa battaglia a qualcuno non venga in mente di venirci a perquisire...