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  1. #1
    Me, Myself, I
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    Predefinito Chi ha detto che la satira NON è di destra?

    ....da ammazzarsi dalle risate!!!!

    La Fonte

    (N.B.: parla un consigliere RAI)

    WEEKEND - M.VENEZIANI TUTTI A LEZIONE DI CENSURA DALLA TELEVISIONE DELL'ULIVO
    Sto facendo un corso intensivo di recupero per imparare a censurare. Di solito mi capitava di essere o di sentirmi censurato e di inveire contro la censura subdola che media e potere adottano verso le culture di opposizione. Adesso, secondo i giornali. soffia in Rai il vento della censura.

    Bonolis, Chiambretti, Massimo Fini sarebbero le ultime vittime (insieme a Priebke, se permettete). Di conseguenza ho deciso di onorare il mandato e soprattutto il mandante, e così mi sono messo a studiare. Quello che leggerete è un breve trattato sulla censura in tv che ho composto collezionando esperienze realmente accadute in tv negli anni dell'Ulivo. Per ovvie ragioni non vi dirò i nomi dei conduttori e dei programmi.

    Metodo del Nonno. E un rimedio antico e genuino, come le buone censure di una volta, in bianco e nero. Dunque tu simuli un'intervista in diretta, in realtà l'intervista è stata registrata poche ore prima. Hai mandato a casa dell'intervistato cinque sei domande e poi tu scegli liberamente cosa mandare in onda. Così, se l'intervistatore ha detto: «Berlusconi è bello, bravo, buono, simpatico e intelligente ma a volte sembra un mascalzone», la sintesi che appare nell'intervista in finta diretta è «Berlusconi è un mascalzone». Miracoli dell'antica sartoria del corso.
    Metodo maoista-vietnamita. È fondato sulla diversione. Se hai un ospite in studio da neutralizzare, allora gli dai la parola quando non te la chiede e magari è fuori dibattito; viceversa gliela neghi quando la reclama, dicendo che lo farai parlare dopo aver mandato in onda il filmato o lo spot. Così lo smonti, e dopo sembrerà fuori tema Se insiste, gli dai fretta in modo da impedirgli di argomentare, o inviti tutti, giusto quando deve prender la parola lui, ad essere più brevi anche perché ci stiamo collegando con..., spostando così l'attenzione dello studio e dell'ascoltatore su quello che verrà. Provvederà il filmato a restaurare la Verità del Conduttore.
    Metodo del silenziatore. È una tecnica tecnologicamente rozza ma efficace. Tu inviti vari ospiti. e ad alcuni lasci il microfono sempre acceso, ad altri no.
    Di conseguenza alcuni possono intervenire e interferire quando vogliono, arrecando disturbo a chi parla; altri invece non possono neanche replicare, anche se sono attaccati, se non c'è il preventivo assenso del Conducator (il conduttore in versione Ceausescu). La variante moderata è dimezzare il volume della voce: sicché il compagno del conduttore ruggisce con voce amplificata; il suo antagonista, invece, bela flebilmente.

    Metodo Colosseo. La condanna a furor di popolo con sentenza da consumare sul posto, è ancora in uso in alcune tribù televisive da talk show. Gli ospiti antipatici vengono dati in pasto alle belve e alla folla. L'uso subdolo del pubblico, la loro eccitazione contro l'interlocutore ingrato, rientra nelle più consumate tecniche di pressione psicologica e di effetto scenico. L'applauso all'amico o al conduttore che ha restaurato la Correttezza di solito conclude la censura a furor di popolo. Che può essere alimentata anche da colpi di teatro: per esempio tu discuti di pensioni e ti sparano in faccia l'elenco delle vittime di Auschwitz; come a dire, Vergognati!
    Metodo Pavlov. Esportato dai regimi totalitari. il metodo in questione genera associazioni di idee accostando le immagini: per esempio, parlano della destra e ti fanno vedere immagini di nazisti in calore, e mentre lasciano grugnire un naziskin che sproloquia, inquadrano in studio il rappresentante della destra, per generare un apparentamento subliminale tra il ceffo e il pover’uomo. Come dire: vedete, dalle sue idee nascono questi bestioni Dietro il faccino rispettabile di un moderato, si nasconde un mostro o un potenziale criminale.

    Metodo tupamaros. Quando il rivale sta parlando, magari sta arrivando al nodo cruciale della sua argomentazione, allora si cambia inquadratura, si zumma sullo studio o su un altro volto che esprime dissenso o disattenzione, si distrae l'uditorio, si provoca un cortocircuito mediatico e tutti parlano, in modo che non si capisce un tubo. Vengono azzerati i ragionamenti e viene associata l'immagine del nemico al caos, all'inconcludenza verbale. Facite ammuina, dicevano i loro progenitori.
    Vi risparmio poi la composizione dei dibattiti, tre contro uno, cinque contro uno e mezzo; o l'uso simpatico e antipatico delle inquadrature, il gioco furbo dei tempi e degli sguardi del conduttore, la finzione d'inavvertenza davanti alla richiesta di intervenire, le testimonianze della gggente sempre scelta in una certa direzione.Non è solo con le opinioni che si esprime la faziosità, anzi quella sarebbe forse la forma più innocua e più palese; ma boicottando il medium.

    La censura di cui parlano in questi giorni i media complottardi è arcaica e inefficace, da regime paternalistico. L'esperienza più recente insegna che affidare un programma ad un personaggio e poi ridiscuterlo, è una censura rozza e controproducente. E’ molto.più efficace cancellarlo a priori, fingere che non esista; o manipolare i programmi a posteriori, con i metodi sopra indicati. O a monte o a valle, mai in mezzo. Ad esempio, vi siete mai chiesti perché non avete mai conosciuto un conduttore che si sia dichiarato di destra? La domanda è stata rimossa a priori; la destra non era censurata, semplicemente non poteva esistere. Vi siete mai chiesti perché oggi è possibile discutere se mandare in onda un programma che annuncia una puntata dedicata ai capi carismatici, da Hitler a Berlusconi, e non è mai accaduto ai tempi del centrosinistra che fosse annunciato un programma analogo, da Stalin a D’Alema? Vi siete mai chiesti perché non è mai accaduto che in un quiz della Rai degli anni passati nessuno abbia detto basta a Prodi o ad Amato, mentre in regime berlusconiano questo accade con il medesimo Berlusconi? E vi siete chiesti come mai con tutti gli elogi sperticati che oggi tributano allo spirito libero Massimo Fini, dal Corrierone all’Unità, non avessero già pensato ai tempi dell’Ulivo a offrirgli un programma, visto che è tanto bravo e così necessario al video? Quesiti oziosi, direbbe Marx, rimossi alla radice. Altro che la censura posticcia e maccheronica….

    Ma poi che razza di censori sono quelli in carica se ogni volta che censurano lo fanno sempre dopo, a fatto accaduto, o già noto, se vengono sputtanati su tutti i giornali d’Italia, se sono costretti a far marcia indietro, fino a garantire programmi e liquidazioni miliardarie a sinistra e manca? No, non imparerò mai l’arte del censore, subdolo o imbecille che sia.
    Preferisco che tutti abbiano diritto di parlare, con un solo limite, l’oltraggio: purchè non oltraggino l’intelligenza e la dignità del prossimo.
    P.S. Comunicato stampa. L’esortazione a “eliminare il grasso superfluo” espressa a Domenica in non era una censura rivolta all’omonimo critico tv del Corriere.

  2. #2
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    bisogna applicare i metodi indicati da Veneziani contro lo strapotere della sx nelle televisioni. Fare quello che i rossi hanno fatto per 40 anni, però con più furbizia, più intelligenza e più cattiveria.
    Con il buonismo berlusconiano di adesso, rischiamo di ritrovarci di nuovo con l'egemonia della sx nei media, e quindi senza la libertà fondaentale di espressione che solo da destra liberale può gararantire.

  3. #3
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    In origine postato da ariel
    bisogna applicare i metodi indicati da Veneziani contro lo strapotere della sx nelle televisioni.
    Cioè; epurare TUTTA RAI3? C'è rimasta solo quella...
    Fare quello che i rossi hanno fatto per 40 anni, però con più furbizia, più intelligenza e più cattiveria.
    Cioè lasciare il direttore di RAI1 all'opposizione (Saccà), lasciare Vespa in competizione con Santoro, e due consiglieri su cinque nel consiglio d'amministrazione? OK; fatelo.
    Con il buonismo berlusconiano di adesso, rischiamo di ritrovarci di nuovo con l'egemonia della sx nei media, e quindi senza la libertà fondaentale di espressione che solo da destra liberale può gararantire.
    Valla a ripetere ai vari Biagi, Santoro, Luttazzi, Fazio, Fini, Chiambretti, Fo, Travaglio, etc., etc. (è lungo l'elenco) quest'ultima frase.

  4. #4
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    mah, è un fatto che l'egemonia di sinistra non è ancora stata eliminata, dietro la facciata un dominio FORMALE della destra. Veneziani l'ha capito benissimo...

  5. #5
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    In origine postato da Felix
    mah, è un fatto che l'egemonia di sinistra non è ancora stata eliminata, dietro la facciata un dominio FORMALE della destra. Veneziani l'ha capito benissimo...
    Eliminata??
    "non ancora eliminata"???

    Ti ricordo che TUTTI gli uomini "in quota" destra che lavoravano in RAI durante "l'egemonia" sinistra (ed erano TANTI) erano li da SECOLI; e non sono stati epurati.
    Tant'è che li trovi TUTTI li, oggi.

    I "metodi" son un po' cambiati durante il tuo governo liberale e pluralista; non trovi?

 

 

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