Ciao a tutti, innanzitutto mi scuso per aver proposto un thread in stile Seggio elettorale ma farlo nell'altro Forum avrebbe avuto certamente un impatto molto diverso.
Il quesito è il seguente: cosa pensate sia esattamente la Sindrome di Stheldal e soprattutto ne siete mai stati colpiti?
A mio avviso è una forte emozione ed un senso di spaesamento (e le gradazioni emotive possono quì essere le più svariate) suscitata dall' impatto luntagamente atteso con un'opera d'arte da lungo tempo oggetto di studio, di ammirazione e di grandi aspettative.
Questo discorso certamente non vale per opere d'arte che non sono state oggetto di particolari investimenti "emotivi" e di studio o per quelle (valutate poi in un modo del tutto positivo o addirittura come capolavori) che sono ammirate in assoluto per la prima volta.
Ecco, la Sindrome di Sthendal per me è paragonabile all'incontro a lungo atteso con una donna tanto amata (ma solo in forma platonica) e per cui si è molto investito dal punto di vista affettivo ed immaginifico.
L'idea di proporre questo quesito l'ho avuta ieri dopo la visita al Museo d'arte contemporanea a Cagliari, che include tra le altre cose la collezione Ingrao (con Boccioni, Carrà etc) e la collezione Sgarbi, con capolavori internazionali che dovreste assolutamente vedere.
Ebbene, uno dei motivi per cui l'ho visitato era l'incontro con una scultura che forse voi non conoscete ma è uno dei massimi capolavori veristi, tra l'altro trionfatore alla biennale di Venezia nel 1907.
Stò parlando de "La madre dell'ucciso" di Francesco Ciusa.
Probabilmente non sono stato vittima dalla vera e propria sindrome di Sthendal ma sicuramente, dopo averla ammirata da lontano per tanto tempo sono andato molto vicino alle sensazioni descritte.
Cos'è allora la Sindrome di Sthendal? E ne siete mai stati colpiti?