Comunicato Stampa


Secondo l'Istituto Bruno Leoni
"per evitare altre tragedie del mare,
bisogna abolire PAC e protezionismo "

22 ottobre 2003.

La recente tragedia di Lampedusa obbliga a riesaminare il fallimento della conferenza di Cancun e, in particolare, le assurde logiche che governano la Politica agricola europea (PAC).
Da anni, in effetti, i contribuenti europei sono costretti a finanziare aziende agricole che non sarebbero in grado di reggere la concorrenza straniera e che fanno profitti solo in virtù dell’assistenzialismo pubblico, del protezionismo, di una legislazione che tiene artificiosamente alti i prezzi dei prodotti della terra.
Una delle conseguenze di tutto ciò, come hanno denunciato molti responsabili dei paesi del Terzo Mondo (dal Brasile all’India), è la miseria di tanti paesi del Sud del mondo, che a causa dei dazi e delle altre barriere non possono portare in Europa e negli Stati Uniti i loro prodotti. In questo modo, per molti abitanti dell’Africa, dell’America e dell’Asia non vi è altra alternativa che l’emigrazione.
Oggi molti uomini politici occidentali parlano di rilanciare la politica degli aiuti di Stato. Sarebbe un grave errore, dato che finirebbe per trasferire soldi dai contribuenti occidentali agli uomini politici del Terzo Mondo, con la conseguenza che in molto casi si rafforzerebbero proprio quei ceti dirigenti che stanno tiranneggiando i popoli più poveri.
Invece che aiutare la classe politica di questo o quel paese africano o latino-americano, dobbiamo dare una mano alle realtà economiche che già ora sono attive nel Terzo Mondo e, in primo luogo, dobbiamo permettere loro di avere rapporti fecondi con le imprese e i consumatori della parte più ricca del pianeta.
Trasformare l’agricoltura europea in un’agricoltura di mercato, eliminando aiuti e protezioni, è quindi sempre più urgente, oltre che moralmente doveroso.

Istituto Bruno Leoni
via della Consolata 12
TORINO