VAJONT, lo "spettacolo" teatrale di Paolini,
per non dimenticare.
VAJONT, lo "spettacolo" teatrale di Paolini,
per non dimenticare.
Videocassetta pronta nel registratore, quello spettacolo la prima volta che l'ho visto mi ha fatto venire i brividi
Tu che odi dio e la vita cristiana
Senti la sua presenza come un doloroso cancro
Vengano profanate e profanate aspramente
Le praterie del cielo bagnate di sangue
Odiatore di dio
E della peste della luce
Guarda negli occhi paralizzati di dio
E sputa al suo cospetto
Colpisci a morte il suo miserevole agnello
Con la clava
Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
Hai distrutto con la tua orrida parola
Ora vai via dalla nostra terra!
Dev'essere una replica perchè ricordo d'averlo già visto o è una nuova versione?
sì, mi sa che in questa hanno cambiato il finale...In origine postato da pensiero
Dev'essere una replica perchè ricordo d'averlo già visto o è una nuova versione?
La scena sul disastro del Vajont l'ho vista nel 1972.
A nove anni dall'accaduto, lo scenario era ancora in gran parte immutato ed il costone del monte Toc non era ancora stabilizzato.
Infatti, mentre camminavamo sulla sommità della diga (larga sopra quanto una strada), abbiamo visto un pino staccarsi a metà montagna, subito sopra il bordo d'inizio della frana. Il pino è scivolato in piedi, con le radici e col terriccio, per decine di metri, per poi continuare sdraiato la sua corsa verso il lago pieno di terra franata.
Avevo già visto lo spettacolo di Paolini sei anni fa e l'ho rivisto volentieri stassera.
Da qualche anno vedo molto poco la TV e, se il buon Nanths non avesse aperto questo thread, mi arei perso qualcosa che apprezzavo. Grazie Nanths
Prego prego...In origine postato da Orso Brrrrr
La scena sul disastro del Vajont l'ho vista nel 1972.
A nove anni dall'accaduto, lo scenario era ancora in gran parte immutato ed il costone del monte Toc non era ancora stabilizzato.
Infatti, mentre camminavamo sulla sommità della diga (larga sopra quanto una strada), abbiamo visto un pino staccarsi a metà montagna, subito sopra il bordo d'inizio della frana. Il pino è scivolato in piedi, con le radici e col terriccio, per decine di metri, per poi continuare sdraiato la sua corsa verso il lago pieno di terra franata.
Avevo già visto lo spettacolo di Paolini sei anni fa e l'ho rivisto volentieri stassera.
Da qualche anno vedo molto poco la TV e, se il buon Nanths non avesse aperto questo thread, mi arei perso qualcosa che apprezzavo. Grazie Nanths
Infatti le occasioni per guardare qualcosa alla tv sono sempre più rare (a parte i programmi di licia colò ).
Comunque la piece di Paolini è sempre emozionante e commovente, e anche frustrante per come alla fine le morti di tutte quelle persone non siano "colpa di nessuno" e addebitate alla "fatalità" di cui scrisse vergognosamente un servile montanelli sulla stampa dell'epoca.
_________________In origine postato da Nanths
Prego prego...
Infatti le occasioni per guardare qualcosa alla tv sono sempre più rare (a parte i programmi di licia colò ).
Comunque la piece di Paolini è sempre emozionante e commovente, e anche frustrante per come alla fine le morti di tutte quelle persone non siano "colpa di nessuno" e addebitate alla "fatalità" di cui scrisse vergognosamente un servile montanelli sulla stampa dell'epoca.
Infatti, se tante persone innocenti sono morte perchè chi poteva decidere non ha voluto vedere la reale dimensione del pericolo incombente, una grossa fetta di responsabilità è dovuta anche alla connivenza ed alla copertura da parte dei politici romani.
Una strage di migliaia di persone, che nessuno più commemora nelle dovute maniere nel tentativo solamente di rimuovere dalla lurida coscienza la vergogna di un annunciato eccidio di massa.
Quando parliamo di cattiveria nazista, fascista e comunista, ricordiamoci anche di quella... italica-democrista
Mi sembra che la prima versione del monologo fosse più espressiva perchè Paolini ricorreva spesso ad espressioni venete.In origine postato da Nanths
VAJONT, lo "spettacolo" teatrale di Paolini,
per non dimenticare.
Questa replica mi è sembrata invece molto più addomensticata: il dialetto veneto praticamente non lo si è mai sentito.
Mi stupisce che qui nessuno se ne sia accorto.
In origine postato da Tahoeman
: il dialetto veneto praticamente non lo si è mai sentito.
Ignorantone non esiste il dialetto Veneto, ma LA LINGUA REGIONALE VENETA
Come preferisci, il senso si capiva lo stesso.In origine postato da pensiero
Ignorantone non esiste il dialetto Veneto, ma LA LINGUA REGIONALE VENETA