Hamza Piccardo, segretario generale Ucooi (Unione comunità e organizzazioni islamiche in Italia):

"La mia previsione per il futuro? In Italia diventeremo maggioranza. Il tasso di natalità tra le donne musulmane immigrate in Italia è di 3,8 figli contro la media delle donne italiane di 1,2 figli".

"Per aggirare le vostre leggi (sulla monogamia) ci sono musulmani che si ricongiungono con la prima moglie e poi vanno in questura con un certificato di divorzio e chiedono il ricongiungimento con la seconda".

Mario Scialoja, della Lega Musulmana Mondiale in Italia:

"Fino a oggi non è stata siglata l'intesa con lo stato Italiano perchè non esiste un'associazione riconosciuta da tutta la comunità dei musulmani immigrati. Per questo abbiamo creato il Consiglio Islamico, costituito dal Centro Islamico Culturale Italiano, dalla Lega Musulmana Mondiale e dall'Unione delle Comunità Islamiche in Italia. La Ceritas valuta ka presenza musulmana in Italia a circa 700 mila persone. Noi pensiamo che non ci siano meno di 1 milione, forse 1 milione e 200 mila, sulla base dei permessi di soggiorno rilasciati dal Ministero dell'Interno".

"E' già possibile istituire scuole private islamiche in Italia. Il minostro della pubblica istruzione è obbligato a concedere la parificazione. Non abbiamo altra scelta che convivere. Uno studio dell'Onu prevede che l'Europa avrà bisogno da qui al 2050 di 150 milioni di immigrati. Se consideriamo che la maggioranza sarà di religione islamica, fra 50 anni almeno il 35% della popolazione europea potrà essere musulmana. La stessa Caritas per il 2030 prevede una percentuale di immigrati tra il 12 e il 20% della popolazione dello stato Italiano".

"Già ora con un numero sufficiente di bambini musulmani, la scuola è tenuta a fornire l'aula e il tempo per l'insegnamento dell'Islam. L'intesa con lo stato italiano sarà importante per avere l'8 per mille dell'Irpef, che andrà al Consiglio Islamico d'Italia".

"L'intesa, che si applicherà anche ai musulmani stranieri residenti in Italia, prevede che in mense aziendali, ospedali, caserme e carceri sia assicurata l'alimentazione islamica: niente maiaie, niente alcoolici e carne macellata con rito islamico".

Le Pretese dell'Islam in Italia:
(Estratti dalla bozza Coreis, Comunità religiosa Islamica in Italia)

Art. 3: "è assicurata la libertà religiosa anche in luogo pubblico senza ingerenze delle autorità".

Art. 5: "La Repubblica si impegna a garantire la preghiera rituale 5 volte al giorno e a favorirla in luoghi di lavoro pubblico e privato, con permessi per raggiungere i luoghi di culto".

Art. 8: "Lo Stato si impegna ad agevolare il pellegrinaggio alla Mecca e a pubblicarne le date in Gazzetta ufficiale".

Art. 9: "Lo Stato ammette il capo coperto nei documenti di identità".

Art. 11: "La Repubblica asseconda il rilascio di autorizzazioni per la costruzione di Moschee".

Art. 13: "Gli imaam non sono tenuti a dare ai magistrati informazioni su persone o materie inerenti il luogo di culto".

Art. 15: "I musulmani hanno dirutto di fruire della festività religiosa del Venerdi'."

Art. 20: "Diritto all'insegnamento dell'Islam a chi ne faccia richiesta".

Art. 22: "Lo Stato riconosce il matrimonio con rito islamico".

Art. 23: "Sono un diritto i funerali con inumazione e rito islamico".

Art. 24: "E' prevista la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale islamico".

(Estratti dalla bozza Ucoii, Unione comunità e organizzaizoni islamiche in Italia):

Art. 10: "Diritto dell'insegnamento dell'Islam dalla scuola materna all'Università".

Art. 11: "E' riconosciuto il diritto di istituire liberamente scuole islamiche di ogni ordine e grado".

Art. 12: "Sono riconosciuti l'insegnamento dell'Islam e della lingia araba dalla scuola materna all'Univeristà".

Art. 13: "Sono riconosciuti gli effetti civili ai matrimoni celebrati in Italia secondo il rito islamico davanti alle guide di culto. Resta forma la facoltà di celebrare e sciogliere matrimoni religiosi senza alcun effetto o rilevanza civile".