Sempre alta la tensione sugli extracomunitari. Il Senatùr: "Da Fini e Follini attacchi strumentali alle mie parole". La replica: "Non diamogli peso". E Craxi: "Per fortuna sta arrivando gennaio".
ROMA - Il paragone lessicale di Umberto Bossi fra quote di immigrati e quote di merci continua a far litigare il centrodestra. Se ieri a caldo sia da An che dall’Udc erano venute censure dure a questa equiparazione piuttosto impropria fra uomini e cose, oggi il leader del Carroccio replica secco che non ci sta a passare per quel cinico e insensibile che gli alleati vorrebbe farlo apparire.
''La posizione di Fini e Follini è strumentale. - si difende e contrattacca il leader del Carroccio - Non sanno cosa dire e si inventano scandali inesistenti. Lo dimostra anche il fatto che hanno gridato di più di tutta l'opposizione e lo hanno fatto per primi. Del resto per legge si parla di quote riferendosi al numero di immigrati che possono entrare in un paese, così come si parla di quote per definire le percentuali di merci che possono essere introdotte''.
Ma se Bossi si limita a far riferimento ad una terminologia tecnica che giustificherebbe le sue affermazioni di ieri, qualche suo accolito ribatte con argomenti più polemici e virulenti. Per Edouard Ballaman infatti, Questore della Camera in quota leghista, non solo le parole del Senatur sono state mistificate, ma sarebbero ben più miti di quelle pronunciate sugli stessi temi da alcuni alleati della Cdl.
“Al posto di sindacare sulle dichiarazioni altrui - ha osservato oggi Ballaman - guardino prima a casa loro. Ieri il coordinatore di An Ignazio La Russa ha parlato di 'mercato elettorale finora terreno di caccia esclusivo del centrosinistra'. Sono piuttosto dichiarazioni come queste che dimostrano scarsa considerazione, prima di tutto dei cittadini italiani che vedono un pericolo nel voto extracomunitario e poi dei cittadini extracomunitari che vengono visti come merce elettorale. Sembra che oramai l'unico obiettivo di An sia quello di raccogliere voti, ma non attraverso il buon lavoro al governo seguendo e attuando le riforme che erano la base dell'alleanza della Cdl, bensì attraverso i continui offensivi attacchi agli alleati e operazioni fatte per compiacere il 'mercato'”.
Insomma la Lega riaccende la polemica. Ma, almeno per il momento, non trova terreno fertile presso i principali fratelli-coltelli di coalizione. A chi infatti gli riferisce che Bossi considera le sue censure strumentali Marco Follini replica sbrigativo: ''Non ho intenzione di passare tutto il mio tempo a rispondere all'onorevole Bossi anche perché ho già risposto ieri''.
Il che forse da un lato sospende la zuffa verbale dentro il centrodestra. Ma dimostra una volta di più che il clima nella coalizione è tutt’altro che idilliaco. Come conferma del resto il commento sulla vicenda di quel Bobo Craxi che in fin dei conti, col suo minuscolo Nuovo Psi, fa pur parte della maggioranza di governo. Lui infatti definisce senza mezzi termini le parole di Bossi sugli immigrati “riflessioni sconnesse, e poco degne di un ministro''. E poi aggiunge: ''Per fortuna, si sta avvicinando il mese di gennaio e tante cose finalmente si chiariranno, per chi le vuole chiarire. E per chi non intende più tollerare questi toni e questo stato di cose”.
Certo, la permanente tregua armata fra i partiti del Cdl non sfugge all’attenzione del Presidente del Consiglio. E infatti non a caso Silvio Berlusconi dalla Cina commenta positivamente l’odierno voto di fiducia sulla Finanziaria, ma lo fa con una nota di rammarico eloquente. “La nostra coalizione - dice il premier - ha sempre dato prova di grande compattezza. Peccato che poi, per cose marginali, l'immagine di questa compattezza possa essere messa in discussione...”. Appunto.
(30 OTTOBRE 2003, ORE 170, ultimo aggiornamento ore 18:45)