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Risultati da 1 a 5 di 5

Discussione: Un bravo ai comaschi

  1. #1
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    Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!
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    Thumbs up Un bravo ai comaschi

    Dal Corriere di Como

    e.c.) «Boicottare la Lega Nord secessionista». In estrema sintesi, è questo il nucleo della proposta-provocazione del consigliere comunale di An, Alessandro Nardone, all’indomani delle polemiche sulla festa dell’Unità Nazionale. Una celebrazione, quella dello scorso 4 novembre, disertata in blocco dai rappresentanti del Carroccio comasco, fatta eccezione per una breve apparizione dell’assessore comunale Diego Peverelli.
    Sul perché di una simile, dirompente presa di posizione nei confronti dell’alleato leghista, lo stesso Nardone è molto esplicito.
    «Non è tollerabile che un partito della Casa delle Libertà possa dichiararsi ancora nemico dell’Unità Nazionale - afferma - Lancio un vero e proprio appello a tutti i miei colleghi di partito e di maggioranza perché si dica un basta definitivo a chi dice di lottare «per l’indipendenza della Padania».
    Nel mirino è dunque la dicitura che compare su tutti i documenti ufficiali del Carroccio. Un proclama indipendentista che incendia ciclicamente i rapporti interni al centrodestra.
    «Personalmente non voterò mai più un documento leghista sul quale compaia ancora quella definizione - rincara la dose Nardone - A cominciare dalla mozione sulle paratie».
    Non meno dure sono state le prese di posizione di altri consiglieri di An, Andrea Bernasconi e Stefano Molinari. «Mi pare che i leghisti diano segni di follia - afferma quest’ultimo - L’assessore Peverelli ha almeno riconosciuto il sacrificio di chi liberò l’Italia dall’invasore nel ’15-’18, gli altri dimostrano di non conoscere la storia».
    Anche Bernasconi non le manda a dire agli alleati padani. «Dopo quanto dichiarato dai leghisti - afferma - valuterò se riproporre in Comune il provvedimento che applicai in Circoscrizione 7, volto a valorizzare i simboli della nazione, a partire dall’esecuzione dell’inno di Mameli all’inizio di ogni seduta. D’altronde - conclude - chi non riconosce il sacrificio dei Caduti mostra povertà morale e intellettuale».
    Ad An risponde a tono il consigliere leghista, Guido Martinelli. «L’articolo 1 dello Statuto del nostro partito dice che l’obiettivo primario del movimento è il raggiungimento dell’indipendenza della Padania - dice Martinelli - Le proteste di An non hanno per noi motivo di esistere».




  2. #2
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    Predefinito

    Si Nardone fa rima con Terone ma Bernasconi è prorio una vergogna.

    Insomma come dice Oneto bisogna sopratutto guardarsi dai mardani

  3. #3
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    Predefinito Re: Un bravo ai comaschi

    In origine postato da Nanths
    Dal Corriere di Como

    e.c.) «Boicottare la Lega Nord secessionista». In estrema sintesi, è questo il nucleo della proposta-provocazione del consigliere comunale di An, Alessandro Nardone, all’indomani delle polemiche sulla festa dell’Unità Nazionale. Una celebrazione, quella dello scorso 4 novembre, disertata in blocco dai rappresentanti del Carroccio comasco, fatta eccezione per una breve apparizione dell’assessore comunale Diego Peverelli.
    Sul perché di una simile, dirompente presa di posizione nei confronti dell’alleato leghista, lo stesso Nardone è molto esplicito.
    «Non è tollerabile che un partito della Casa delle Libertà possa dichiararsi ancora nemico dell’Unità Nazionale - afferma - Lancio un vero e proprio appello a tutti i miei colleghi di partito e di maggioranza perché si dica un basta definitivo a chi dice di lottare «per l’indipendenza della Padania».
    Nel mirino è dunque la dicitura che compare su tutti i documenti ufficiali del Carroccio. Un proclama indipendentista che incendia ciclicamente i rapporti interni al centrodestra.
    «Personalmente non voterò mai più un documento leghista sul quale compaia ancora quella definizione - rincara la dose Nardone - A cominciare dalla mozione sulle paratie».
    Non meno dure sono state le prese di posizione di altri consiglieri di An, Andrea Bernasconi e Stefano Molinari. «Mi pare che i leghisti diano segni di follia - afferma quest’ultimo - L’assessore Peverelli ha almeno riconosciuto il sacrificio di chi liberò l’Italia dall’invasore nel ’15-’18, gli altri dimostrano di non conoscere la storia».
    Anche Bernasconi non le manda a dire agli alleati padani. «Dopo quanto dichiarato dai leghisti - afferma - valuterò se riproporre in Comune il provvedimento che applicai in Circoscrizione 7, volto a valorizzare i simboli della nazione, a partire dall’esecuzione dell’inno di Mameli all’inizio di ogni seduta. D’altronde - conclude - chi non riconosce il sacrificio dei Caduti mostra povertà morale e intellettuale».
    Ad An risponde a tono il consigliere leghista, Guido Martinelli. «L’articolo 1 dello Statuto del nostro partito dice che l’obiettivo primario del movimento è il raggiungimento dell’indipendenza della Padania - dice Martinelli - Le proteste di An non hanno per noi motivo di esistere».



    _____________________
    Devo chiarire che, per il grandissimo bene che ho sempre voluto a mio padre, che quella in guerra 15-18 ha suo malgrado combattuto, dopo aver fatto quella di Libia (praticamente sette anni di naja quasi sempre in guerra!); devo chiarire, appunto, che nel caso della guerra sul Piave ed in Friuli e Venezia Giulia, non si trattava affatto di una guerra per scacciare lo straniero dall'itaglia, ma una guerra dello straniero italico contro lo straniero austriaco. Quindi invasore italico contro occupante austriaco ai danni di territori che avrebbero voluto essere liberi da tutti.
    Padania libera da chiunque voglia sopprimere la nostra libertà di idee e di aspirazioni.

  4. #4
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    Predefinito

    E non dimentichiamoci nemmeno che la guerra contro gli austriaci fu persa e non vinta come sostengono gli italioni

  5. #5
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    Predefinito Re: Re: Un bravo ai comaschi

    fasci itagliani al muro.
    1000 Piazzale Loreto.

 

 

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