Unione Europea e Russia ora più vicine

Il viaggio del presidente si conclude tra le polemiche

Vladimir Putin non «intende cedere ai ricatti» nella vicenda del colosso petrolifero Yukos, la lotta alla corruzione andrà avanti e in Russia chi sbaglia dovrà pagare, chiunque esso sia.
Il leader del Cremlino ha chiuso con toni polemici la sua visita di due giorni in Italia e nella conferenza stampa al termine del vertice tra Ue e Russia, si è visto costretto ad affrontare un delicato tema che, in questa parentesi italiana, avrebbe forse preferito evitare. L'arresto del miliardario Mikhail Khodorkovski, l'uomo più ricco di Russia, azionista di riferimento della Yukos e finanziatore di partiti dell'opposizione, in occidente ha sollevato sospetti di un uso politico della giustizia. Era perciò inevitabile che il fantasma della crisi inseguisse Putin anche a Roma. Confortato anche dall'arringa fuori programma in sua difesa fatta da Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa, Putin ha risposto a muso duro a Laurent Zecchini, un giornalista francese con cui si era già scontrato lo scorso anno.
«Quanto alla Yukos e al signor Khodorkovski non hanno niente a che vedere con i rapporti tra Ue e Russia ma se questo problema come sembra le interessa tanto le voglio rispondere lo stesso», ha proseguito Putin visibilmente irritato. «In Russia ci sono personaggi che in cinque o sei anni hanno guadagnato miliardi e miliardi di dollari, cosa che in un qualsiasi paese dell'Europa occidentale non sarebbe stata possibile», ha continuato. «Ammettiamo pure che li abbiano guadagnati onestamente ma questi personaggi continuano a spendere centinaia di milioni per difendere i loro miliardi, pagando avvocati, portavoce e magari dando soldi anche a qualche politico», ha aggiunto. «Noi non vogliamo perseguire questo o quell'individuo - ha detto ancora - vogliamo solo ristabilire la legge e l'ordine nel nostro Paese senza fare sconti a nessuno, nemmeno a chi cerca di difendersi con l'arma del ricatto».
Nella conferenza stampa, il leader del Cremlino ha esordito dicendo di essere «molto soddisfatto» del vertice nel quale è stato fatto il punto del livello di integrazione tra Ue e Russia, anche in vista del prossimo ingresso nell'Unione di 10 nuovi stati membri, sette dei quali rientravano nella sfera di influenza dell'ex Urss.