Ritentiamo: Berlusconi crea 12 milioni di posti di lavoro all'anno.

[brunik]

Sperando che i soliti e ben noti agit-prop complici di Scajola non intervengano nuovamente a sviare la discussione, riproporrei una interessante affermazione diel nostro Pressidente: dal 24 ottobre, entrata in vigore della legge Biagi, ad oggi, Berlusconi ha creato 700.000 posti di lavoro.

Parliamone, analizziamo le radici questo ennesimo successo del pollismo economico.

I B-U-F-F-O-N-I VADANO A CASA!




Venerdì 14 Novembre 2003, 14:08


Berlusconi: Creati 700mila Nuovi Posti Di Lavoro


Bruxelles, 14 nov. (Adnkronos/Aki) - L'Italia e' all'avanguardia nella riforma del mercato del lavoro e sono stati gia' creati 700mila nuovi posti. E' quanto ha affermato Silvio Berlusconi parlando agli industriali europei a Bruxelles, per il convegno della Unice (l'Unione delle Confindustrie europee). ''L'Europa e' indietro nel mercato del lavoro -ha affermato il premier- ma per fortuna quest'anno negli Stati membri della Ue si sta avanzando per rendere piu' flessibile questo settore. L'Italia in questo e' all'avanguardia, la recente riforma del mercato del lavoro che abbiamo attuato e che e' costata l'assassinio di un consulente del governo, barbaramente ucciso, dal terrorismo interno, e' stata una riforma che tra i risultati piu' importanti ha avuto quello di creare piu' di 700mila nuovi posti di lavoro''.

Dal 24 ottobre 2003 al 14 novembre 2003 ben 700.000 nuovi posti di lavoro, 35.000 al giorno. A questo ritmo, secondo i miei calcoli, dovremmo avere 12.775.000 nuovi posti all'anno.
Bravo Biagi, peccato che ti hanno tolto la scorta perchè eri un rompicoglioni

[Guido Di Tacco]

Oggi dev'essere giornata.....

Andarsene a casa?....

non se ne parla anzi.....

.....voilà l'orazione ( ) Puffone Pro domo sua

ROMA - Nuova ondata di dichiarazioni eclatanti di Silvio Berlusconi su giustizia, opposizione, informazione e quant’altro. Arriva dalle pagine del nuovo libro di Bruno Vespa “Il Cavaliere e il Professore” e sembra da subito destinata a suscitare nuove polemiche. Perché il presidente del consiglio torna ad attaccare una certa parte della magistratura politicizzata, difende lo spirito e la lettera della tanto censurata legge Gasparri sull’emittenza radiotelevisiva e attacca un mondo dell’informazione a suo avviso sostanzialmente schierato a sinistra. In più critica allusivamente qualche alleato di maggioranza, ma fa autocritica anche sul modo in cui l‘esecutivo ha gestito la questione dello statuto dei lavoratori. Per poi aggiungere che lui non si dimetterà nemmeno in caso di condanna di primo grado e che intanto nell’ultimo anno gli sono arrivate ben 37 minacce di morte.


Una giustizia da riformare senza altri indugi. ''Avremmo potuto procedere più rapidamente nell'approvare la riforma dell'ordinamento giudiziario e del codice di procedura penale. - dichiara nel libro il premier. - Ma su questo punto abbiamo registrato sensibilità diverse all'interno della coalizione, e in particolare abbiamo risentito della scarsa apertura di una delle componenti dell'alleanza''.
Berlusconi non chiarisce meglio a chi alluda in questo caso, ma è indubbio che i sospetti si addensano sull’Udc. In ogni caso però rivendica la legittimità dei provvedimenti fin qui varati (legittimo sospetto, falso in bilancio, lodo Maccanico etc.).
“Non dimentichi - dice all’intervistatore - che noi abbiamo risposto con metodi democratici e a un uso antidemocratico e illegittimo che delle leggi hanno fatto una certa procura e una certa magistratura. Noi ci siamo avvalsi degli strumenti della democrazia parlamentare. Loro sono militanti politici, su questo non c'è dubbio, e svolgono un'azione politica abusando del loro potere di funzionari dello Stato”.

Del resto il premier afferma esplicitamente che ''la sinistra, tramite Magistratura Democratica, ha infiltrato suoi uomini in tutta la magistratura, anche in quella giudicante”; e che “il virus politico sotto le toghe ha fatto sì che la legge che dovrebbe essere uguale per tutti, per qualcuno lo fosse di più ''.[/b]

Insomma torna la denuncia contro una giustizia ideologica. Quella che a suo avviso spiega anche la sentenza della Corte di Cassazione contraria alla remissione del processo che lo riguarda. “Una sentenza diversa da quella emessa - commenta in proposto il capo del governo - sarebbe stata una sconfessione dell'operato della Procura di Milano e questo la corporazione non poteva permetterselo''.

Ma Berlusconi annuncia anche propositi clamorosi a livello legislativo in tema di giustizia. Dice infatti che intende eliminare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e cita in proposito il caso di Marcello Dell'Utri ''imputato in un processo che dura da non so quanti anni per un reato che non è neppure previsto dal diritto positivo”.

Poi dichiara di voler ripristinare l'immunità parlamentare. ''Penso che sia doveroso introdurla nell'ordinamento in una forma come quella del Parlamento europeo, votata in Europa anche dalla sinistra''.

La polemica sul ddl-Gasparri. Per la prima volta da quando è partito il tormento iter della legge che riforma il nostro sistema radiotelevisivo Berlusconi decide di dire la sua sull’argomento. E lo fa in modo quanto meno energico. ''E una legge - dichiara drastico - che non ha attribuito a Mediaset un euro in più. Ha invece aperto il sistema televisivo a Telecom e Sky, due colossi che realizzano utili superiori al fatturato di Mediaset e Rai. E Mediaset ha la possibilità di crescere soltanto grazie alla convenienza che i clienti pubblicitari attribuiscono e trovano negli spot televisivi. Dovrà piuttosto attivarsi per affrontare una fortissima concorrenza. Telecom ha due reti televisive e Sky è un gigante del sistema satellitare''. Insomma anche qui per il premier “le cose stanno in maniera esattamente contraria a quanto proclamano la sinistra ed i giornali asserviti alla sinistra''.

I media schierati contro. D’altronde una delle grandi anomalie italiane, secondo Berlusconi, sarebbe proprio l’ostilità della gran parte dei mezzi di comunicazione verso il suo governo. “In Italia - argomenta il premier - si vendono circa sei milioni di quotidiani. Si tolgano gli sportivi e siamo poco oltre i cinque. Di questi, meno di un milione è favorevole a noi o comunque è su posizioni equilibrate. Gli altri quattro milioni di quotidiani sono critici od addirittura ostili nei confronti del governo''.
Poi l’affondo alla categoria dei professionisti dell’informazione: ''E' un fatto che, come dimostrano le iscrizioni al sindacato, l'85 per cento dei giornalisti della Rai sono di sinistra. E per quanto riguarda i telegiornali di Mediaset, con l'eccezione di Rete 4, i giornalisti vogliono dimostrare ogni giorno la loro indipendenza rispetto al fondatore e all'editore''.

La tattica delegittimante. Nelle considerazioni inserite nel libro di Vespa ce n’è anche per il centrosinistra. Che mira, secondo il Cavaliere, a delegittimare l'avversario. “Nel nostro Paese - dice - c'è una opposizione ancora non completamente democratica, come dimostrano i due partiti che si richiamano esplicitamente al comunismo (Prc e Pdci). Ed anche all'interno dei Ds molti esponenti del partito hanno atteggiamenti ancora influenzati dal pensiero totalitario. E infatti puntano sempre e comunque alla delegittimazione dell'avversario politico e in ogni caso, nei fatti, tendono a non riconoscere come legittimo l'avversario eletto dal popolo. Lo criminalizzano, lo ridicolizzano, lo demonizzano”. Poi aggiunge: ''Non c'è conferenza stampa sull'attività di governo in cui dopo aver trasmesso quindici secondi del mio intervento i telegiornali non li facciano seguire da una aggressione della sinistra''.

Un errore di sottovalutazione. Sul versante della politica economica e finanziaria per Berlusconi ci sono ammissioni di colpa e propositi impegnativi. Da un lato si dichiara infatti pentito di come il governo ha affrontato la modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (''Abbiamo sottovalutato la reazione del sindacato sulla riforma dell'articolo 18”). Dall’altro preannuncia che il suo esecutivo punta a ridurre entro il 2006 le imposte sulle persone fisiche. ''L’irpeg - dice il premier a Bruno Vespa - è già scesa al 33%. E abbiamo cominciato la riduzione dell'Irap dalle imprese agricole. Ma i numeri sono numeri e non sono né di destra, né di sinistra. Abbiamo ereditato un debito pubblico superiore a un terzo dell'intero debito pubblico europeo. Ma ciò nonostante continuiamo a voler ridurre entro il 2006 le aliquote delle imposte personali sul reddito al 23 e al 33 per cento''.

[anton]

nuovi posti di lavoro???
Forse nei carabinieri o nell'esercito

[MrBojangles]

In Origine Postato da Guido Di Tacco
Oggi dev'essere giornata.....

Andarsene a casa?....

non se ne parla anzi.....

.....voilà l'orazione ( ) Puffone Pro domo sua



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L'area onestà e sincerità sono ESAGERATAMENTE sovradimensionate...

[Barbanera]

In Origine Postato da MrBojangles
L'area onestà e sincerità sono ESAGERATAMENTE sovradimensionate...

l'area onestà non esite assolutamente in quel cervello...

B.

[Volodate]

In Origine Postato da cciappas
nuovi posti di lavoro???
Forse nei carabinieri o nell'esercito

Aprite gli occhi.....ha ragione il berluscus sono stati creati 700.000 posti di lavoro.....in IRAQ...solo che nessuno ci vuole andare.

Saluti

[MrBojangles]

In Origine Postato da Barbanera
l'area onestà non esite assolutamente in quel cervello...

B.

Non è vero; ogni tanto qualche STOP lo rispetta.