Gasparri, l’invitto
di Maria Novella Oppo
Giustamente le telecamere continuano a essere puntate sulla strage dei nostri carabinieri e sul fronte iracheno, dove nessuno (neppure la Cia) nega più che gli americani stiano perdendo il cosiddetto dopoguerra. Immobile e invitto sul terreno resta solo Maurizio Gasparri, che ha partecipato a “Porta a porta” per esprimere ancora una volta il suo sconcerto per il fatto che l’opposizione attacca il governo. A lui, si capisce, piacerebbe di più che l’opposizione, se proprio non si può disperderla coi manganelli, offrisse al governo il tè coi pasticcini. Ma non si può avere tutto dalla vita e neppure da Bruno Vespa, il quale ha allestito per l’occasione un plastico della palazzina distrutta a Nassiriya che va ad arricchire il museo degli orrori televisivi accanto a quello della villetta di Cogne. A lato non sfigurava il duo Gasparri-Buttiglione, anche se il ministro di An un tempo faceva coppia fissa solo con Ignazio La Russa. Insieme hanno fondato una corrente di partito, ma ora li divide la proposta di voto agli immigrati. Gasparri ovviamente è contro. Ma forse è solo un gioco delle parti, come quando nei film gialli ci sono il poliziotto buono e quello cattivo. Qui invece c’è quello scemo.