Qualcuno saprebbe darmi qualche informazione in piu' su questo partito?
Soprattutto a livello di programma e di differenze con Rifondazione?
Grazie mille.
Qualcuno saprebbe darmi qualche informazione in piu' su questo partito?
Soprattutto a livello di programma e di differenze con Rifondazione?
Grazie mille.
Il Pdci è il partito di Cossutta. Lo dico, per sostenere che è molto simile al suo fondatore. Quindi, un partito che vuole essere l'erede di un glorioso passato, senza aver molto da dire sul presente e sul futuro. E' nato nell'ottobre 1998, da una scissione nel Prc, per continuare a sostenere il governo Prodi. Divenuto organico all'Ulivo, questo partito sta all'interno di quella coalizione con uno spirito frontista, una logica emendataria ininfluente, accontentandosi di rappresentare la simbologia comunista: rivoluzionario nei comizi, moderatissimo nelle istituzioni.Originally posted by Il_Siso
Qualcuno saprebbe darmi qualche informazione in piu' su questo partito?
Soprattutto a livello di programma e di differenze con Rifondazione?
Grazie mille.
R.
Le differenze sono strategiche. Il Pdci ha voluto somigliare troppo al Pcf, ottenendo gli stessi risultati
dovresti chiederea Marco Sferini ( http://www.politicaonline.net/forum/...nfo&userid=417 ), lui ne faceva parte fino al 2000/2001, sicuramente e' piu' informato :P
La genesi politica la conosco pure io, ricordo i fatti del '98, infatti io scelsi di votare Rifondazione da li in avanti.Originally posted by Roderigo
Il Pdci è il partito di Cossutta. Lo dico, per sostenere che è molto simile al suo fondatore. Quindi, un partito che vuole essere l'erede di un glorioso passato, senza aver molto da dire sul presente e sul futuro. E' nato nell'ottobre 1998, da una scissione nel Prc, per continuare a sostenere il governo Prodi. Divenuto organico all'Ulivo, questo partito sta all'interno di quella coalizione con uno spirito frontista, una logica emendataria ininfluente, accontentandosi di rappresentare la simbologia comunista: rivoluzionario nei comizi, moderatissimo nelle istituzioni.
R.
Mi chiedevo piu' che altro le loro posizioni di ora quale erano e se ci fossero possibili punti di contatto con Rifondazione.
Le posizioni del Pdci sono sostanzialmente simili a quelle delle componenti di sinistra interne all'Ulivo. Ci sono molti punti di contatto sulle singole questioni di merito, come il No alla guerra, alla abolizione dell'articolo 18, alla Finanziaria, etc. Ma queste convergenze non si traducono in rapporti ed iniziative comuni. La "genesi politica", che anche tu conosci, impedisce al Pdci, più di ogni altro, di mettere in discussione l'Ulivo così com'è. Di conseguenza succede, per esempio, che il referendum per l'estensione dell'articolo 18, lo promuoviamo insieme a tutte le sinistre antiliberiste, Socialismo 2000 (C. Salvi), Sinistra Ds, Verdi, Fiom, ma non il Pdci.Originally posted by Il_Siso
La genesi politica la conosco pure io, ricordo i fatti del '98, infatti io scelsi di votare Rifondazione da li in avanti.
Mi chiedevo piu' che altro le loro posizioni di ora quale erano e se ci fossero possibili punti di contatto con Rifondazione.
Rifondazione vorrebbe una disarticolazione dell'attuale centrosinistra, per fa si che si aggreghino tutte le sinistre antiliberiste, per poi eventualmente verificare le possibilità e condizioni di un rappporto con la sinistra liberale e con il centro cattolico. Al Pdci va bene l'Ulivo così com'è, e al pari di D'Alema, auspica la sconfitta, se non la fine, di Rifondazione.
R.
Quando a Savona, l'11 ottobre del 1998 diedi vita insieme ad altri compagni, al Partito dei Comunisti Italiani, staccandomi da una ultra quadriennale attività politica nel PRC (iniziata nel gennaio del 1994), condividevo la tesi secondo cui non vi era più spazio in Rifondazione per una politica comunista intesa come unità di intenti con il riferimento popolare della propria politica, con le altre forze della sinistra e con una pratica essenzialmente continuista con il passato storico dei comunisti in Italia.
Il "movimentismo" verso cui Rifondazione andava non mi piaceva, tutt'oggi lo critico, e mi sembrava - con la fondazione del PdCI - di aver contribuito a salvare anche qui a Savona quanto rimaneva di un tessuto politico fortemente radicato nel solco della tradizione comunista e antifascista.
Non rinnego nulla delle mie convinzioni che nel 1998 mi portarono ad appoggiare Cossutta, Nesi e Diliberto. Probabilmente se fossi stato un membro del Comitato politico nazionale avrei votato la mozione cossuttiana.
Una cosa, ad oggi, col senno di poi non rifarei: non me ne andrei da Rifondazione, ossia non mi adopererei più nella fondazione di un nuovo soggetto politico "comunista".
Il PdCI, con il passare del tempo, è divenuto lo "scendiletto" dei Democratici di Sinistra, si è talmente appiattito sul CENTROsinistra da svolgere il suo ultimo congresso su una piattaforma politica iperulivista: per cui il PdCI stesso ha senso di esistesere SE e SOLO SE esiste l'Ulivo. Chi è interessato può leggere i documenti del congresso o ascoltarlo sul sito di Radio Radicale.
C'era una cosa che mi aveva indirizzato al sospetto: al sospetto che il progetto dei Comunisti Italiani fosse una bolla di sapone...poteva anche divenire grande, ma scomparire in una frazione di secondo. Il sospetto era questo: quando qualcuno mi incontrava per le vie di Savona mi diceva a volte: "Sei di centrosinistra". "No sono di sinistra, sono comunista, lo sono rimasto", dicevo io. Ma in me sentivo che il partito in cui militavo non era poi così come mi volevo continuare a sentire io, come chiedevo che si sentisse anche il PdCI.
Quindi, se nel PRC sono sempre stato denominato come "moderato", nel PdCI mi definivano un "filo-rifondarolo", perchè al dialogo con il Centrosinistra io chiedevo di affiancare un dialogo anche con il PRC.
Quando il PdCI si è definitivamente spostato su posizioni da "correntone DS", dichiarando apertamente su "La Rinascita della sinistra" di essere un partito "riformatore" (magari si fosse definito "riformista"...sarebbe stato più dignitoso), quando nella federazione di Savona a 15 giovani, me compreso, venne negato di continuare a chiamarsi "FGCI", "poichè la FGCI non esiste" ci venne detto, ebbene allora decisi, sulla scorta anche di liti personali (alla fine inevitabili), di levare l'ancora e di salpare. Demmo l'addio al PdCI in 13 giovani: tutti lo stesso giorno, l'8 agosto 2001. Il 23 settembre ripresi la tessera della vecchia casa comune e comunista: Rifondazione, collocandomi ovviamente nell'area di maggioranza e, in questa, riconoscendomi nelle posizioni dei compagni Grassi, Pegolo e Sorini.
Un'ultima cosa devo dire, dopo questa noiosa trattazione della mia vita politica: il rientro in Rifondazione non ha avuto alcuna caratteristica da "forca caudina", anzi i compagni sono stati ben lieti di ritrovarmi tra le loro fila. E questo mi ha fatto molto piacere.
Certo, non manco di criticare il partito per il suo eccessivo "movimentismo", o meglio di criticare il "peso" che Bertinotti attribuisce al "movimento", ma una cosa va precisata e sottolineata: il PdCI è organico a quanto resta dell'Ulivo e, a mio parere, il suo destino è una "federazione" con il correntone e altri settori ulivisti. Rifondazione Comunista ha saputo mantenere una sua autonomia di giudizio politico, di strutturazione e di elaborazione politica. Di questo va dato atto a tutta Rifondazione: ai compagni della maggioranza e della minoranza, a tutte le aree di pensiero che sono nel nostro partito.
Scendere a compromessi va bene, ma cadere nelle compromissioni come ha fatto il PdCI...questo no!
Un caro saluto.
Marco
www.geocities.com/prcsvcentro
www.rossebandiere.tk
Grazie mille a tutti, questo chiarimento mi è stato molto utile.
Salve,
questo non vuole essere un 3d provocatorio, ma e' nato da una discussione tra me e Yuri sul fatto se sia corretto o meno definire il PDCI un partito comunista.
Yuri e' ovviamente per il no, io gli ho risposto che, aldila' della tattica parlamentare, non mi sembra ci siano differenze tali tra il PDCI e RC da non rendere possibile una convivenza dei militanti di entrambi i partiti in uno solo.
Aggiungevo per di piu' che i riferimenti al Marxismo/Leninismo nei programmi/statuti dei due partiti mi sembrano piu' qualcosa messo li' pro forma, per rispetto alle nobili tradizioni di entrambi i partiti, che qualcosa di sostanziale
Vorrei sapere che ne pensate, anche nell'ottica di questo difficile riavvicinamento tra Ulivo e RC
Grazie
Salve,
questo non vuole essere un 3d provocatorio, ma e' nato da una discussione tra me e Yuri sul fatto se sia corretto o meno definire il PDCI un partito comunista.
Yuri affermava che non era possibile definiere il PDCI "forza comunista di governo".
, io gli ho risposto che, aldila' della tattica parlamentare, non mi sembra ci siano differenze tali tra il PDCI e RC da non rendere possibile una convivenza dei militanti di entrambi i partiti in uno solo.
Aggiungevo per di piu' che i riferimenti al Marxismo/Leninismo nei programmi/statuti dei due partiti mi sembrano piu' qualcosa messo li' pro forma, per rispetto alle nobili tradizioni di entrambi i partiti, che qualcosa di sostanziale
Vorrei sapere che ne pensate, anche nell'ottica di questo difficile riavvicinamento tra Ulivo e RC
Per dare ulteriore sostanza a questo post, sarebbe interessante discutere in sostanza su cosa significa essere comunisti oggi.
Grazie
Riferimenti al Leninismo in RC non ci sono più, tanto meno nel PDCI(al massimo ci sono allo stalilismo). Chiaramente i riferimenti al Marxismo sono pro forma in entrambi. Credo che delle differenze ci siano, quella sostianzale è che il PDCI intende il ruolo dei comunisti solo come ala "critica" degli schieramenti di sinistra, frutto dell'idea stalinista dei fronti popolari, ma comunque vista la tendenza RC si appresta ad eliminare anche questa differenza. In realtà non credo che ne il PCDI ne la maggioranza di RC abbia come fine l'abbattimento del sistema capitalista ma solo qualche piccola riforma.In origine postato da MetaPapero
Salve,
questo non vuole essere un 3d provocatorio, ma e' nato da una discussione tra me e Yuri sul fatto se sia corretto o meno definire il PDCI un partito comunista.
Yuri e' ovviamente per il no, io gli ho risposto che, aldila' della tattica parlamentare, non mi sembra ci siano differenze tali tra il PDCI e RC da non rendere possibile una convivenza dei militanti di entrambi i partiti in uno solo.
Aggiungevo per di piu' che i riferimenti al Marxismo/Leninismo nei programmi/statuti dei due partiti mi sembrano piu' qualcosa messo li' pro forma, per rispetto alle nobili tradizioni di entrambi i partiti, che qualcosa di sostanziale
Vorrei sapere che ne pensate, anche nell'ottica di questo difficile riavvicinamento tra Ulivo e RC
Grazie
L'unico modo per non avere cattivi padroni è non avere padroni