Pagina 6 di 6 PrimaPrima ... 56
Risultati da 51 a 59 di 59

Discussione: Regime? Macchè!!!

  1. #51
    Vox
    Data Registrazione
    08 Mar 2003
    Località
    Terra del sole e del mare
    Messaggi
    7,406
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Re: Re: Chi l'ha detto?

    In Origine Postato da MrBojangles
    Carina anche la tua ma, secondo te chi può aver pronunciato tali "pregnanti" parole?
    Non tocca a noi dare la soluzione dei quiz ...

    al massimo possiamo dare qualche piccolo suggerimento ...

    B.

  2. #52
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,978
     Likes dati
    8,846
     Like avuti
    12,819
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: Re: Re: Re: Chi l'ha detto?

    In Origine Postato da Barbanera
    Non tocca a noi dare la soluzione dei quiz ...

    al massimo possiamo dare qualche piccolo suggerimento ...

    B.
    OK; piccolo suggerimento.

    Ha un QI bassissimo...

  3. #53
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,978
     Likes dati
    8,846
     Like avuti
    12,819
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    Il regime che controlla l’informazione può censurare un programma di satira e impedire che si parli di censura.
    Infatti la stampa (quasi tutta) e le tv (tutte) al seguito parlano di “sospensione”,”congelamento”, “slittamento” e via edulcorando.
    Il regime che controlla l’informazione produce fenomeni da baraccone come Giuliano Ferrara, che dopo aver paragonato Galante Garrone a Renato Curcio, incitato il suo pubblico (fortunatamente esiguo) a lapidare con uova marce Roberto Benigni, definito l’Unità “giornale omicida”, ora fa il falso magro e monta su la terza guerra mondiale perché gli hanno detto che è una fetecchia sovrappeso. Uno che dirige un giornale da 10 mila copie, che quando diresse Panorama lo trascinò ai minimi storici, che imperversa ogni giorno in prima serata sfiorando a stento il 2 % di share, meno di un Socci qualunque, e che poi discetta sul gradimento dei programmi altrui.
    Il regime che controlla l’informazione può far credere ai tanti gonzi che non vedono il regime, ma anche a persone colte e intelligenti come Paolo Mieli, che Sabina Guzzanti è ignorante e pensa che esista una “razza ebraica”, mentre la frase era del tutto opposta (“Nel sondaggio Ue si è detto che a minacciare la pace è Israele: non la razza ebraica, dunque non c’è antisemitismo”.
    Specularmente, se uno critica un qualunque governo africano, aggiungendo: “Ho criticato quel governo, non ho detto che i negri puzzano, perché se l’avessi detto sarei un razzista”, nessun africano dotato di un minimo di cervello si offenderebbe o lo accuserebbe di razzismo). Il tutto, in un paese governato da un tizio che un giorno se ne uscì con il concetto distensivo della “superiorità della civiltà occidentale su quella islamica, rimasta ferma al 1400”. E nessuno gli chiese di registrare i suoi discorsi per farli vedere a uno psichiatra.
    Il regime che controlla l’informazione può raccontare impunemente che Raiot è stato chiuso contro la volontà di Berlusconi, anche perché – Ferrara dixit – “la satira politica in Italia l’ha inventata lui sulle reti Fininvest”. Dimenticando Tognazzi e Vianello, Dario Fo e Franca Rame, Grillo e Benigni, tanti altri satiri delle migliori stagioni della Rai, prima che arrivassero i mazzieri craxiani e berlusconiani.
    E alludendo evidentemente al Bagaglino, visto che la satira di Striscia la notizia fa spesso cronaca e smaschera scandali molto seri, come quello dei maghi truffaldi e della Missione Arcobaleno (“non fanno ridere” neanche quelli, ma nessuno s’è mai sognato di dire che “allora non è satira”).
    Il regime che controlla l’informazione può spacciare scuse puerili come quella dell’obbligo di sospendere un programma per “motivi legali” per le denunce ricevute o minacciate. Bruno Vespa è stato appena denunciato, insieme a Giuliano Fetecchia, per la puntata in cui permise di accusare il quotidiano di “omicidio”, eppure – giustamente - nessuno s’è sognato di sospendere Porta a Porta o di farne registrare cinque puntate da sottoporre alla censura preventiva. Come Porta a Porta non fu sospeso – giustamente – quando consentì a Craxi di parlare di un fantomatico “bottino di Di Pietro” e Di Pietro, ovviamente, sporse denuncia, non conoscendo altri bottini che quello di Bettino. Come Porta a Porta non fu sospeso – giustamente – quando ospitò i condannati per l’assassinio di Marta Russo, pagandoli anche profumatamente ed esponendosi alla denuncia dei poveri famigliari della ragazza assassinata. Come Porta a Porta non fu sospeso quando invitò Adel Smith, noto bestemmiatore del Crocifisso, sebbene molte organizzazioni cattoliche si siano sentite offese dai suoi delirii. Come Porta a Porta non fu sospeso quando invitò a presentare il suo libro di memorie dal carcere non Antonio Gramsci o Silvio Pellico, ma Wanna Marchi col mago Do Nascimento in diretta telefonica, ovviamente “in esclusiva”, nel bel mezzo dei processi per truffa. Come nessuno si sogna di tagliar fuori uno Sgarbi dai teleschermi, sebbene ogni sua parola produca immediatamente una decina di denunce per diffamazione.
    Il regime che controlla l’informazione può diffondere l’impressione che sia normale che la televisione di Stato ospiti a ogni ora del giorno e della notte, gratis o a pagamento, inquisiti, condannati, pregiudicati, ladri, corrotti, corruttori, canàri e tagliagole, mentre tiene ai margini professionisti come Biagi, Santoro, Luttazzi, Massimo Fini e tanti altri, che usano la parola e la penna, non il piede di porco, la roncola o la lupara.
    Il regime che controlla l’informazione può accettare e dichiarare valide sentenze o parti di sentenze (quelle di assoluzione) e respingerne e invalidarne altre (quelle di condanna), così da far apparire assolti i condannati e condannati gli assolti. Riuscendo persino a disorientare la Cassazione, che l’altro giorno ha definito “inattendibile” Buscetta su Andreotti facendosi forza di analoghi, misteriosi pronunciamenti dei giudici di Palermo, che invece Buscetta l’hanno sempre ritenuto credibilissimo (vedi prescrizione, in appello, “per i reati commessi fino al 1980”). Il regime che controlla l’informazione non rispetta le regole esistenti (e nemmeno le sentenze: tipo quella del Tribunale di Roma che da un anno impone alla Rai di far lavorare la squadra di Sciuscià come da contratto), ma ne inventa di nuove, pret à porter, per mettere il bavaglio alle voci fuori dal coro rimaste (come quella che impedirebbe a Sabina Guzzanti, cacciata dal video, di fare quel che le pare in teatro).
    Il regime che controlla l’informazione costringerà prima o poi qualcuno a smetterla di rispettare le regole.
    Qualcuno che, una volta tanto, non conosca il presidente del Consiglio.

  4. #54
    Naufrago
    Data Registrazione
    24 Mar 2002
    Messaggi
    258
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Riporto l’orazione funebre che Pericle pronunciò almeno mezzo secolo prima che Platone scrivesse la Repubblica:

    "Il nostro sistema politico non compete con istituzioni che sono vigenti altrove.
    Noi non copiamo i nostri vicini, ma cerchiamo di essere un esempio.
    Il nostro governo favorisce i molti invece che i pochi: per questo è detto una democrazia.
    Le leggi assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo stato, non come un atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento...
    La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo il nostro prossimo se preferisce vivere a suo modo...
    Ma questa libertà non ci rende anarchici.
    Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
    E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede solo nell’universale sentimento di ciò che è giusto.

    La nostra città è aperta al mondo; noi non cacciamo mai uno straniero...

    Noi siamo liberi di vivere proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo...
    Noi amiamo la bellezza senza indulgere tuttavia a fantasticherie e benché cerchiamo di migliorare il nostro intelletto, non ne risulta tuttavia indebolita la nostra volontà...
    Riconoscere la propria povertà non è una disgrazia presso di noi; ma riteniamo deplorevole non fare alcuno sforzo per evitarla.
    Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private...
    Un uomo che non si interessa dello stato non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e, benché soltanto pochi siano in grado di dar vita a una politica, noi siamo tutti in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla strada dell’azione politica, ma come indispensabile premessa ad agire saggiamente...
    Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà e la libertà il frutto del valore e non ci tiriamo indietro di fronte ai pericoli di guerra... Insomma, io proclamo che Atene è la Scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la prontezza a fronteggiare le situazioni e la fiducia in se stesso".
    Alfo

  5. #55
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,978
     Likes dati
    8,846
     Like avuti
    12,819
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In Origine Postato da Robinson
    Riporto l’orazione funebre che Pericle pronunciò almeno mezzo secolo prima che Platone scrivesse la Repubblica:

    "Il nostro sistema politico non compete con istituzioni che sono vigenti altrove.
    Noi non copiamo i nostri vicini, ma cerchiamo di essere un esempio.
    Il nostro governo favorisce i molti invece che i pochi: per questo è detto una democrazia.
    Le leggi assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo stato, non come un atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento...
    La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo il nostro prossimo se preferisce vivere a suo modo...
    Ma questa libertà non ci rende anarchici.
    Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
    E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede solo nell’universale sentimento di ciò che è giusto.

    La nostra città è aperta al mondo; noi non cacciamo mai uno straniero...

    Noi siamo liberi di vivere proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo...
    Noi amiamo la bellezza senza indulgere tuttavia a fantasticherie e benché cerchiamo di migliorare il nostro intelletto, non ne risulta tuttavia indebolita la nostra volontà...
    Riconoscere la propria povertà non è una disgrazia presso di noi; ma riteniamo deplorevole non fare alcuno sforzo per evitarla.
    Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private...
    Un uomo che non si interessa dello stato non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e, benché soltanto pochi siano in grado di dar vita a una politica, noi siamo tutti in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla strada dell’azione politica, ma come indispensabile premessa ad agire saggiamente...
    Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà e la libertà il frutto del valore e non ci tiriamo indietro di fronte ai pericoli di guerra... Insomma, io proclamo che Atene è la Scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la prontezza a fronteggiare le situazioni e la fiducia in se stesso".
    Questa te la censuravano "damblè"....

  6. #56
    Naufrago
    Data Registrazione
    24 Mar 2002
    Messaggi
    258
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Alfo

  7. #57
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,978
     Likes dati
    8,846
     Like avuti
    12,819
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In Origine Postato da Robinson


    Ti chiamerai mica Paolo Rossi?

  8. #58
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,978
     Likes dati
    8,846
     Like avuti
    12,819
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    Da un colloquio Staino-Altan

    [...]
    E Staino, allora, lo incalza e lo provoca: «Come si trova uno come te nell’Italia di Berlusconi? Non è meglio lasciare tutto e andarsene in Brasile?». «In Brasile? Forse tra qualche anno - risponde Altan - non subito, anche perché per il mio paese ho ancora qualche speranza. E poi se me ne vado in Brasile, dopo due giorni, a Berlusconi non ci penso più. Qui è impossibile farne a meno... però spero che arriverà il momento in cui non me ne dovrò più occupare...»

    «Mah, se continua così - ribatte la moglie - magari sarà qualcun’altro a non pubblicarti più».

  9. #59
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,978
     Likes dati
    8,846
     Like avuti
    12,819
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    TG Raiset
    Tg1
    Ieri sera il Tg1 ha avuto le sue belle gatte da pelare. Ha rinunciato
    a distrarre il telespettatore dal potentissimo banchiere Geronzi,
    indagato per aver venduto ai piccoli risparmiatori i "bond"
    Cirio alla soglia del crak, trentamila clienti buggerati con carta
    straccia. Anche perché il caso Geronzi potrebbe servire a Tremonti
    nella sua lotta contro il governatore Fazio. Invece per
    l’associazione a delinquere in cui (presunti innocenti, of course)
    sfilano personaggi importanti quanto pompati dallo star
    system all’amatriciana, il Tg1 ha fatto di meglio: non ha mandato
    in onda una parola. Cancellati quindi Briatore, D’Antoni,
    Marini, Anna La Rosa, Tony Renis, Ernesto Marzano (fratello
    del ministro), Lucianone Gaucci, l’indimenticabile Pilo e altri
    ruspanti praticamente ignoti. Pionati si è occupato di Bossi,
    censurandosi pudicamente: "Bossi vuole dare le case ai lombardi
    e non agli immigrati". Ma non erano bingo-bongo?
    Tg2
    Eccoli nel Tg2, ma Ida Colucci integra Bossi e le sue bossate:
    "Simpatici bingo bongo". Simpatici? A Bossi? Novità clamorosa
    questa. Nello stesso servizio, anche Fini appare sempre più
    simpatico, ormai èmaturo per passare al centrosinistra. Copertina
    di Flavio Fusi sull’Argentina. La democrazia argentina ha 20
    anni, ma il paese piange la propria miseria, le proprie ingiustizie.
    Una democrazia – dice Fusi – che potrebbe morire a vent’anni.
    Sull’inchiesta Briatore-La Rosa-Tony Renis (telegrafiamo
    per ragioni di spazio, con effetto vipcomico dell’era berlusconiana),
    nulla, silenzio assoluto.
    Tg3
    È la serata degli idoli infranti, una decapitazione generale. Il Tg3
    comincia da Cesare Geronzi, incarnazione del potere bancario.
    Ma se questa è la prima pentola che salta, il Tg3 ne annuncia
    un’altra, variopinta, quasi ridicola, piena di corruzione, millantato
    credito, associazione per delinquere per manovrare appalti
    pubblici, dalle pulizie alle auto blu, passando per aree commerciali
    e licenze. Ma chi sono i soci? Briatore l’automobilista
    billionaire, Anna La Rosa (capa dei servizi parlamentari Rai),
    l’ambasciatore Vattani, Pilo il fu sondaggista di Berlusconi,
    Tony Renis, il fratello del ministro Marzano, Sergio D’Antoni e
    Franco Marini, Luciano Gaucci e altri meno presenzialisti. Ruspanti
    e salottieri, potenti veri e finti, funzionari e politici di
    secondissimo piano: sembra una adunata al night, una di quelle
    feste alle quali non andreste nemmeno se vi pregassero in ginocchio.

 

 
Pagina 6 di 6 PrimaPrima ... 56

Discussioni Simili

  1. Ballarò , riti di regime gestiti da uomini di regime.....
    Di Watson nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 15-05-13, 00:19
  2. Risposte: 145
    Ultimo Messaggio: 15-10-11, 16:14
  3. Macchè razzisti!
    Di mustang nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 31-07-09, 08:38
  4. Macche' Neruda
    Di Schliemann nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 25-01-08, 18:48
  5. Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 04-01-04, 20:42

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito