...."dito" di serie B
Certamente Romano Prodi non può lamentarsi di come la stampa italiana tratta la sua presidenza della Commissione europea. Altro che campagna di delegittimazione, spesso solo leggendo la stampa straniera ci si può informare di che cosa bolla in pentola a Bruxelles.
Domenica erano Sunday Times e Sunday Telegraph a sollevare interrogativi, in vista dell’audizione che oggi Prodi torna a rendere sullo scandalo Eurostat davanti alla commissione di controllo del Parlamento europeo.
La prima notizia, confermata dal portavoce della Commissione Eric Mahmer, è che Prodi si accingerebbe a chiedere la testa di Franz-Hermann Bruener, l’ex procuratore tedesco che guida l’Olaf, l’organo comunitario incaricato della lotta alle frodi.
Non feroci delegittimatori italiani, ma eurodeputati austriaci come Herbert Bosch dichiarano allarmati che si tenta evidentemente di far ricadere le colpe dei milioni di euro sottratti a Eurostat su un capro espiatorio, invece che su chi aveva il dovere primario di vigilare e di intervenire, la Commissione e la sua presidenza.
C’è poi un’altra vicenda sfuggita alla stampa italiana, ma non all’eurodeputato britannico Chris Heaton-Harris, che preannuncia domande precise al presidente.
Pare che dal 2000 a oggi la Commissione abbia versato 13 milioni di euro alla società italiana di consulting per gli aiuti allo sviluppo Italtrend, con sede a Reggio Emilia e 15 dipendenti.
Dei quali uno è Silvia Prodi, nipote del presidente.
Per progetti riguardanti tra l’altro una centrale nucleare russa, a Novovoronezh, e ovviamente gli aiuti alle popolazioni palestinesi nella striscia di Gaza e Cisgiordania.
I portavoce della Commissione replicano che i contratti sono preesistenti alla presidenza Prodi, e che lo zio incontra la nipote solo per gli auguri di Natale.
Sarà così, lungi da noi brandire falci da mozzorecchi.
Ma la stampa europea parla di bis in peggio dei nepotismi costati il posto a Jacques Santer.
E chi tace in Italia sugli auguri di Natale a casa Prodi, si è anche scordato l’Economist, che piace tanto quando parla di Berlusconi. Prodi?
Un “second rate president”, un presidente di serie B.
saluti