Dal Pacs alle unioni di fatto, anche i gay si sposano
In Europa 13 paesi riconoscono diritti alle coppie omosessuali. Olanda e Belgio concedono il matrimonio, il Canada è sulla stessa strada. Diritto all'adozione in Sudafrica
di Alessandro Condina
MILANO – Gli Stati Uniti si dividono sulla possibilità per coppie gay e lesbiche di accedere al matrimonio;
in Italia si confrontano vari progetti di legge per riconoscere in qualche modo le unioni fra persone dello stesso sesso, ma il Parlamento non sembra pronto a discuterle. In generale, però, parlamenti e governi come hanno affrontato questa questione, su cui il Vaticano si è sentito in dovere di pubblicare un documento ufficiale di censura e di pressione sui politici cattolici?
In Italia Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay e deputato Ds, ha presentato un disegno di legge,
sul modello del Patto civile di solidarietà in vigore in Francia, per tutelare le unioni di fatto etero e omosessuali;
la proposta è stata appoggiata dalla sinistra e firmata da tutta la dirigenza Ds, da Fassino a Violante, e in tutto il paese è in corso una raccolta di firme per “Un pacs avanti”;
un drappello di deputati liberali di Forza Italia ha preparato una propria versione di Pacs e il progetto “trasversale” di Livia Turco e Alessandra Mussolini è stato esteso a gay e lesbiche.
“Sono ormai tredici – segnala Arcigay – i paesi europei in cui si riconoscono legalmente in vario modo le convivenze gay e lesbiche”. A cominciare proprio da _Olanda e Belgio, che dopo aver tutelato le coppie di fatto,
hanno aperto agli omosessuali la strada del matrimonio. Sul fronte delle unioni registrate, prima fu la Danimarca, con una legge del 1989, valida anche in Groenlandia.
Pieni diritti anche in Norvegia, che concede alle coppie gay anche l’adozione, Svezia, Finlandia e Islanda, con vari tipi di registrazioni; in Francia è in vigore il Pacs, un contratto di tipo amministrativo aperto a diversi tipi di famiglia non tradizionale, il Portogallo prevede tutele per le coppie di fatto anche omosessuali;
una legge ad hoc è stata approvata in Germania, mentre l’Ungheria, unico fra i paesi dell’Est, riconosce alcuni diritti alle coppie gay conviventi.
Più complessa la situazione in Spagna, dove le Giunte regionali possono legiferare indipendentemente dal governo centrale: così in Catalogna, Aragona, Navarra e Valencia sono in vigore leggi sulle coppie di fatto anche dello stesso sesso.
A livello nazionale la Guardia civil, un corpo di polizia creato da Francisco Franco, ha ammesso la coabitazione dei partner gay nelle caserme.
In Svizzera il governo ha approvato un progetto di legge sulle unioni omosessuali e in Lussemburgo è stato approvata la registrazione per le coppie gay; anche il governo della Gran Bretagna, guidato da Tony Blair, ha annunciato una proposta di legge sulle unioni civili.
Se l’Unione europea è la culla dei diritti per le coppie dello stesso sesso, anche in altri continenti sono state riconosciute le convivenze fra gay. Così il Canada aspetta una legge che equipari etero e omosessuali di fronte al matrimonio: lo ha stabilito la Corte dell’Ontario e il governo ha rinunciato a ricorrere in appello.
Negli Stati Uniti una legge federale, approvata sotto la presidenza Clinton, stabilisce che il matrimonio “è solo fra un uomo e una donna”, ma la Costituzione non fa differenza; solo il Vermont riconosce le unioni civili, ma la California si adeguerà nel 2005.
In Australia le coppie gay lesbiche e transessuali sono riconosciute nella capitale federale Canberra; in Israele il municipio di Tel Aviv ha esteso alle coppie dello stesso sesso i benefici degli sposati.
Unioni civili anche in America Latina, dove i due maggiori paesi riconoscono alcuni diritti anche alle coppie gay. Il Brasile ha introdotto una forma di “unione registrata”; la capitale dell’Argentina, Buenos Aires, legalizza le convivenze fra gay e lesbiche sotto il profilo fiscale civile e previdenziale.
In Sudafrica, da ultimo, la Corte Costituzionale ha riconosciuto alle coppie omosessuali il diritto di adottare congiuntamente bambini, giudicando incostituzionali le norme che lo proibivano. La nuova Costituzione del 1996 riconosce i diritti di gay e lesbiche e il movimento lotta per ottenere il matrimonio.
da " IL Nuovo del 19/11/03
e noi che facciamo? Sbrighiamoci.....siamo già in ritardo, ma il governo a cosa pensa? questo si che è un grosso problema........macchè Sodoma e Gomorra chi ci crede più! avanti tutta allora!!