L'Espresso 20.11.03
Sondaggio esclusivo
Prodi batte Berlusconi
Se si votasse oggi, nel confronto a due il premier vincerebbe solo in Puglia. E 19 regioni su 20 andrebbero all'Ulivo. Lo rivela una ricerca che verrà pubblicata su L'espresso
di Francesco Bonazzi e Marco Damilano
Silvio, senza di te, alle amministrative rischiamo un cappotto imbarazzante...
Gli strateghi di Forza Italia lo vanno ripetendo al presidente del Consiglio da settimane: accorpiamo il voto locale a quello europeo, a costo di fare un inciucietto con la Quercia per cambiare la legge elettorale, e l'effetto Berlusconi salverà situazioni in bilico come Bari e la Sardegna. Per non parlare del municipio di Bologna, dove Sergio Cofferati potrebbe battere il sindaco uscente Giorgio Guazzaloca e restituire una città simbolo alla sinistra.
È vero, mancano sette mesi alle europee e il Paese ha sicuramente problemi più importanti ai quali pensare. Ma nelle segreterie dei partiti non si parla quasi d'altro. In via dell'Umiltà, una serie di sondaggi riservati danno Forza Italia in picchiata, attorno al 20 per cento. Altro che rifare una Balena Bianca in grado di intercettare il 35-40 per cento dei consensi.
E una situazione ancora più preoccupante per il premier è quella che emerge dal sondaggio di IPR Marketing che verrà pubblicato su L'espresso in edicola venerdì, realizzato su un campione di 40 mila elettori. Il confronto tra i leader assegna a Romano Prodi un vantaggio di 12 punti su Silvio Berlusconi: il leader dell'Ulivo oscillerebbe tra il 54 e il 58 %, quello di Forza Italia tra il 42 e il 46%.
Se si analizza il dato regione per regione, poi, si capiscono i mal di pancia che affliggono da mesi i leader locali degli azzurri. Il Professore in vantaggio dappertutto, con la sola la Puglia a tenere in alto le insegne del Cavaliere. E non a caso oggi si torna a parlare di riforme elettorali.
Per le amministrative si può votare dal 15 aprile al 15 giugno su due giorni. Berlusconi non vuole assolutamente andare a votare prima delle europee. Tutto dunque consiglia di rimandare, ma a quando? Rinviare a ottobre non si può, perché manca il pretesto. Votare su due giorni insieme alle europee, domenica 13 e lunedì 14 giugno, è impossibile: per legge alle europee si deve votare in una sola giornata. I tecnici di Palazzo Chigi stanno allora studiando altre ipotesi: votare su due giorni, sabato 12 e domenica 13: il sabato solo per le amministrative e la domenica anche per le europee. Ma votare un week-end di giugno porterebbe l'astensionismo alle stelle.
L'alternativa è cambiare la legge e votare in una sola giornata domenica 13, per le europee e per il primo turno delle amministrative. Su questo è in corso una trattativa sotterranea con i Ds (a seguire la materia per conto di Piero Fassino è Vannino Chiti). Lo scambio potrebbe essere questo: elezioni in un solo giorno, che va bene a Forza Italia, contro lista bloccata (che aiuta i Ds e la Margherita per la lista unica). Ma contro l'accordo sono già schierati Udc e Lega da una parte; Verdi, Comunisti italiani e Rifondazione dall'altra. Oltre, naturalmente, al partito-scheggia di Clemente Mastella. In ogni caso, basta una legge ordinaria per cambiare la legge Scajola che ha reintrodotto il voto su due giorni alle locali.
Su L'espresso di domani, i dati dettagliati del sondaggio regione per regione, con i commenti di Antonio Noto, direttore di IPR Marketing, e del sociologo Edmondo Berselli.
Il sondaggio de L'espresso è stato realizzato da IPR Marketing. La ricerca è stata effettuata attraverso interviste telefoniche con l'ausilio dei sistema CATI su un campione di 40.000 elettori italiani disaggregati per sesso, età e area di residenza. La domanda rivolta è stata: "Se domani ci fossero le elezioni per il presidente del Consiglio, lei voterebbe Prodi appoggiato dal centro-sinistra o Berlusconi appoggiato dal centro-destra?". Ha risposto il 94% degli intervistati. Il sondaggio completo, svolto tra il 5 e il 25 ottobre 2003, è disponibile anche sul sito www.agcom.it