23.11.2003
In centomila al corteo sulla statale Jonica contro le scorie nucleari
di red

Sono centomila i manifestanti scesi in piazza, anzi in strada, domenica per protestare contro la localizzazione della discarica nucleare di scorie nucleari a Scanzano Jonico in Basilicata. La testa del corteo che era partita intorno alle 10.30 da Policoro ha raggiunto Scanzano Jonico in provincia di Matera attorno alle 13. Secondo gli ultimi dati diffusi poco fa dagli
organizzatori sarebbero almeno centomila i manifestanti, mentre secondo le notizie diramate dalla Questura, dovrebbero essere 50-60 mila i lucani che stanno partecipando a questa grande manifestazione regionale.

Sono otto i chilometri del lungo serpentone del corteo. Mentre la testa del corteo, che era partita da Policoro, ha raggiunto sulla stradale statale 106 Jonica lo svincolo per l'uscita di Scanzano Jonico, la coda del corteo era ancora ferma nella località della Magna Grecia. Rispetto alle previsioni doveva rimanere bloccata solo una corsia della 106 Jonica, quella che porta da Policoro a Scanzano, ma gli organizzatori hanno dovuto occupare anche l'altra corsia, per consentire un più regolare e tranquillo afflusso dei manifestanti. È un corteo pacifico, con slogan e bandiere al vento per chiedere al governo di ritirare il decreto. La situazione è tenuta sotto controllo dall'alto dagli elicotteri della Polizia. Ingente la presenza delle forze dell'ordine, sarebbero oltre 500 gli uomini impiegati.

Alla manifestazione patecipano esponenti di tutti i partiti politici, si vedono bandiere di tutti i sindacati, della Cgil,
della Cisl, della Uil, dei Cobas, delle Rdb, dell'Ugl, delle Confederazioni agricole, di tutte le categorie e ordini professionali. Oltre all'enorme mobilitazione della Basilicata sono numerose le presenze di rappresentanze delle regioni limitrofe,
in particolare della Puglia e della Calabria, insieme ai gonfaloni della regione Basilicata, delle province di Potenza e di Matera, sfila anche il gonfalone della provincia di Cosenza che condivide la battaglia del metapontino contro il deposito di scorie nucleari e radioattive.

«Una risposta pacifica e straordinaria di una intera comunità, quale quella della Basilicata che non intende accettare che dall'alto si cancelli la storia costruita con anni di sacrifici, onore e dignità dal popolo lucano e da una classe politica rispettata in ogni parte d'Europa», dice Gianni Pittella, relatore sui fondi strutturali al Parlamento europeo, annunciando che martedì prossimo sarà presentata una petizione sottoscritta da circa 30 deputati italiani di tutte le forze politiche con la quale si chiede «che il Parlamento europeo e la Commissione europea richiedano ufficialmente il ritiro del decreto del governo per gravi illegittimità e irregolarità nella sua emanazione».

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