L'uovo di giornata

Islam, tribunali e libertà

Islam, tribunali e libertà | l'Occidentale

Nel giorno in cui a l'Occidentale è arrivata la prima citazione in tribunale per le querele mosse contro il giornale dall'Ucoii (Unione delle comunità musulmane italiane), il Corriere della Sera parla di una vicenda accaduta a Berlino che proietta il caso che ci riguarda in una dimensione più ampia e preoccupante.

Gabrielle Brinkman è una romanziera tedesca famosa e apprezzata che improvvisamente è rimasta senza una casa editrice. Nel suo ultimo romanzo infatti, Wem Ehre Geburt (A chi è dovuto l'onore) c'erano alcuni passaggi che secondo gli avvocati della Droste-Verlag, avrebbero potuto irritare la comunità islamica tedesca ed esporre la casa editrice a cause di risarcimento.

Così alla scrittrice è stato chiesto di censurare e trasformare questi passaggi. Un esempio? Nella frase originale che recitava "stanno davanti a te, piangono e mentono e dieci minuti prima hanno accoltellato la moglie perchè il Profeta lo voleva", la parola "profeta" andava sostituita con quella "clan".

L'autrice si è rifiutata di fare questa e altre simili correzioni e ha perso la sua casa editrice che non pubblicherà il romanzo. La Brinkmann ha commentato: "E' uno scandalo per un editore mettere la coda tra le gambe in questo modo. Si tratta di obbedienza preventiva".

Come ricorda Danilo Taino sul Corriere, la Germania non è nuova a queste "obbedienze preventive". Nel 2006 l'Opera di Berlino rinviò la prima dell'Idomeneo di Mozart perchè si temevano reazioni violente da parte di gruppi musulmani. Recentemente un giudice tedesco ha respinto la richiesta di divorzio di una donna marocchina picchiata dal marito, per non contraddire una presunta legge islamica che darebbe ai mariti questo diritto sulle mogli.

Anche gli avvocati dell'Occidentale ci hanno suggerito maggiore moderazione a trattare questioni legate all'Islam italiano per non incappare in cause per danni che la nostra piccola struttura non potrebbe reggere. Hanno probabilmente ragione. Ma a Roma come a Berlino e nel resto d'Europa rischiamo di perdere la nostra libertà prima ancora di perdere le cause.

8 Ottobre 2009