Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    Identitario Europeo
    Data Registrazione
    06 Sep 2002
    Messaggi
    12,511
     Likes dati
    15
     Like avuti
    48
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Thumbs up Storace: Fini?Le parole di un avversario-Mercoledì 3 Dicembre Hilton a Roma!!

    'E' una posizione che ci saremmo aspettati dai nostri avversari, ma che assunta dal nostro capo e' alquanto curiosa': cosi' Storace.'Cosi' come e' curioso averla appresa dai giornali, mentre proprio per la sua importanza fondamentale per il nostro partito, avrebbe meritato una discussione tra tutti gli iscritti', commenta il presidente della Regione Lazio in merito alla posizione di Fini nei riguardi del fascismo e di Mussolini.

    (ANSA) 28 Nov. 16.45

  2. #2
    Iterum rudit leo
    Data Registrazione
    09 Jun 2009
    Messaggi
    3,661
     Likes dati
    125
     Like avuti
    62
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Parla il governatore del Lazio "Fini punta al dopo Berlusconi?
    Ma per diventare premier non è necessario perdere voti"


    L'ultimatum di Storace
    "Gianfranco, sarà battaglia"


    di CONCITA DE GREGORIO

    ROMA - Ieri Frosinone, e i camerati di Ferentino. Oggi di buon mattino l'ambasciatore americano Sembler. Poi giunta regionale. Poi l'inaugurazione dell'anno accademico al consorzio universitario di Velletri. Poi Latina, presentazione di un progetto parco alla scuola Don Milani. "Trecentosettantotto comuni, ne visito ottanta al mese. Ho l'ufficio in macchina, vivo in giro, vedo migliaia di persone. Certo, magari nel silenzio degli uffici qualcuno penserà di aver tempo per elaborare strategie. A me però non possono dire che non abbia chiaro l'umore della nostra gente. Scusi un attimo". Il telefono, di nuovo. "Sì carissimo grazie. Certo che abbiamo ragione noi. Grazie grazie, ti aspetto mercoledì all'Hilton". Si diceva?

    Degli umori. Nessuno le contesta di non averli chiari, presidente Storace. Anzi, dicono: Fini è il raziocinio, Storace la passione.

    "Errore. Errore gravissimo. Facile liquidare chi dissente con la scusa dell'emotività. Io dico che è proprio il contrario: dalla passione per la politica nasce la strategia vincente. E al cuore degli elettori che si deve parlare. Lei pensa che la scelta sul voto agli immigrati sia frutto di un ragionamento? No, è solo un colpo di teatro".

    Mercoledì all'Hilton riunisce i suoi in vista di una scissione?

    "Non ci penso per niente. Io non esco dal partito, se lo scordano. Resto qui a dare battaglia. Io voglio che vinciamo, non che ci polverizziamo. Non voglio mica rubare il lavoro a Diliberto. Certo, se lo fa il nostro segretario mi dispiace".

    Fini dice che siete antifascisti da dieci anni.

    "Non me ne ero accorto".

    Che Salò è stata una vergogna.

    "La sa quella del camerata novantenne che in punto di morte chiama il segretario del Pci del suo paese?"

    E' una barzelletta?

    "Una storiella. Allora chiama il segretario del Pci e gli dice: 'voglio fare la tessera del tuo partito'. E quello: 'come mai, ti sei ravveduto?'. 'No, è che preferisco che muoia uno di voi che uno di noi'".

    Non incita al ravvedimento, diciamo.

    "Ecco, no. Mi domando. Cosa succederebbe se una mattina Veltroni si svegliasse e dicesse: 'Ho letto il libro di Pansa, ho capito che abbiamo sbagliato tutto. Adesso vado e tiro giù dalla strada la targa col nome di Togliatti'?".

    Qualche discussione, sì.

    "Normale, no? Capisco che un partito abbia anche l'esigenza di accreditarsi. Ma ci sarà una via di mezzo fra accreditarsi e screditarsi".

    Pensa che Fini dica quel che dice per accreditarsi sul piano internazionale?

    "Conosco un partito che adottò questa strategia: il Pri. Invito a leggere le percentuali di votanti".

    Magari è un'operazione sul piano interno. Fini punta alle leadership, pensa al dopo-Berlusconi.

    "Dubito che per diventare presidente del Consiglio sia utile perdere consensi".

    E' sicuro che la maggioranza del partito la pensi come lei?

    "Non li ho contati uno per uno. Però li sento e li vedo. Oggi un filo diretto in tv e uno alla radio. Non c'è stato uno che non abbia detto: la fiamma non si tocca. Fini ragiona, sento sempre dire. Ma le passioni sono più forti dei ragionamenti, non le puoi spegnere: le devi accompagnare. Sentiamo: c'è qualcuno, uno solo, nel partito, che possa dirsi entusiasta delle posizioni di Gianfranco?".

    Ce ne sono parecchi d'accordo con lui.

    "Diplomazia. Entusiasta nessuno, mi creda. D'altra parte, stiamo in un governo in cui ci tocca sentire Tremonti parlare in quel modo di casa e di pensioni, Bossi di separatismo. Ma cosa crede che pensi la nostra gente? Stiamo lì a fare cosa? Vogliamo farci sentire o no?".

    Lei che idea si è fatto della strategia di Fini? Perché pensa che abbia lanciato questa campagna di revisione storica?

    "La verità? Io lo conosco bene, da una vita. Credo che non solo lui, ma una certa parte della dirigenza di An sia vittima di un complesso di inferiorità culturale nei confronti della sinistra. C'è un'egemonia della sinistra nel sindacato, nel giornalismo, nella magistratura. Sono i tre handicap della destra, ma non si vince un handicap facendo concessioni. Più dici, e più ti chiedono di dire. Ha visto anche a Gerusalemme? Hanno subito rilanciato. Se imbocchi questa strada non basta, non basta mai. L'atteggiamento di umiltà è sbagliato".

    Dipende. Mica sempre.

    "Bè insomma io non avrei detto a Gerusalemme ci vado con umiltà. Avrei detto ci vado con fierezza. Il nostro non è un partito antisemita, le leggi razziali e l'olocausto li abbiamo condannati. E' per questo che siamo stati invitati in Israele. Non c'era bisogno d'altro".

    Torniamo all'Italia. Lei ha annunciato una lista Storace per le prossime elezioni. In via della Scrofa non ne sono entusiasti.

    "Sbagliano. Veltroni era segretario del suo partito quando si candidò a Roma con una lista civica. Dicono: una lista Storace rischia di sottrarre consensi ad An. Non penso proprio. Se fosse così vorrebbe dire che abbiamo un partito fragile. Io voglio aggregare, mi voglio rivolgere ad un elettorato ampio. Guardo alla società, non alle segreterie politiche".

    Può darsi che qualcuno nel suo partito tema che lei voglia fare le prove generali. La conta dei voti.

    "Certo che voglio fare la conta dei voti. Che cosa altro deve fare un politico? Creare consenso, lavorare per farlo crescere, raccoglierlo. Prove generali di cosa, scusi? E' di nuovo al tema della scissione? Guardi che il mio atteggiamento serve caso mai a tenere nel partito quelli come la Mussolini, non il contrario".

    Prove generali di leadership interna. Poniamo che in un futuro congresso la sua linea dovesse risultare maggioritaria, e Fini essere messo in minoranza. Si sta candidando alla guida di An?

    "Mi candido a stare in una destra senza se e senza ma. Se poi ci sarà bisogno di contarsi, ci conteremo anche... ma non vorrei privarla del piacere di vedere che cosa succederà mercoledì sera, all'Hilton".

    (29 novembre 2003)

  3. #3
    Iterum rudit leo
    Data Registrazione
    09 Jun 2009
    Messaggi
    3,661
     Likes dati
    125
     Like avuti
    62
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    29.11.2003

    Storace: Fini si è comportato da avversario

    ROMA «È una posizione che ci saremmo potuti aspettare dai nostri avversari. È curioso che ad assumerla sia stato il nostro presidente. E curioso è stato anche averla dovuta apprendere dai giornali, perché vista la sua fondamentale importanze per il nostro partito, avrebbe meritato una discussione tra tutti gli iscritti». A Francesco Storace non sono piaciute per niente le parole pronunciate negli ultimi giorni da Gianfranco Fini: «Da dieci anni siamo antifascisti? Non me n’ero accorto», dice con tono polemico. Il presidente della Regione Lazio nega che abbia intenti scissionistici, ma annuncia che mercoledì, all’incontro all’Hotel Hilton di Roma dal titolo «Voglia di destra», partirà «un nuovo progetto politico».

    Presidente Storace, Alessandra Mussolini lascia il partito.

    «Io no. Sono uscito dall’esecutivo due mesi fa per marcare un dissenso. Il che non significa uscire dal partito».

    Però?

    «Io rispetto Fini, ma Fini rispetti i nostri elettori e i nostri militanti».

    Che vuole dire?

    «Che ci sono stati molti che si sono sentiti feriti nel sentir dire certe cose. Io non ho avuto parenti nella Repubblica sociale, quindi sono anche un po’ più libero, da questo punto di vista. Però ho il dovere di rispettare le storie personali. Di rispettare chi ha avuto delle sofferenze. Tutte le sofferenze. Proprio per questo tre anni fa sono andato allo Yad Vashem e al museo dell’Olocausto a Washington. Li ho percorsi anch’io i luoghi della sofferenza della comunità ebraica, so cosa vuol dire quel dolore».

    Lei è d’accordo con chi dice che in Israele Fini non ha fatto altro che riconfermare quanto già affermato a Fiuggi nel ‘95?

    «Ho letto sui giornali che siamo antifascisti da dieci anni. Non me n’ero accorto. Io rivendico quanto scritto a Fiuggi: parole molto precise sul valore dell’antifascismo come elemento essenziale per riconquistare la libertà. Quindi non ho alcun dubbio in proposito. Questo non significa però trasformarsi in antifascisti».

    Secondo lei, prima del viaggio Fini avrebbe dovuto aprire un dibattito interno al partito?

    «Prima del viaggio gli ho telefonato per fargli il mio in bocca al lupo personale. Allora non mi aspettavo questa evoluzione, come la chiamerà lui. Perché francamente penso che Fini sia stato invitato in Israele per le cose che ha detto e ha fatto in passato. Mica si andava al Rischiatutto».

    Vi siete parlati da quando è rientrato?

    «Oggi ho avuto il telefono molto occupato».

    Insomma, non l’ha sentito.

    «No. Ho telefonato a La Russa per ringraziarlo, perché ha avuto parole gentili nei miei confronti e perché ha riconosciuto che la mia è una posizione politica e non scissionistica».

    Secondo Alessandra Mussolini il partito non è allineato con Fini, secondo lei?

    «Non mi interessa fare la conta nel partito, sto semplicemente dicendo quello che penso».

    E pensa, come sostiene Domenico Fisichella, che ormai An è un partito personalizzato?

    «Il problema della personalizzazione nella politica pervade oggi tutti gli schieramenti e tutti i partiti. Questo è un momento difficile per il sistema democratico italiano».

    Perché?

    «Stiamo vivendo in un sistema basato sul salotto».

    Salotto?

    «Salotto mediatico. Purtroppo oggi viviamo nella Repubblica di salotto, se posso usare un’espressione che credo renda bene l’idea».

    Pensa che Fini, con i gesti e le dichiarazioni di questi giorni, stia pensando di prendere il posto di Berlusconi?

    «Fini non ha mai detto di volersi candidare al posto di Berlusconi e abbandonare il partito. E in politica si deve stare alle parole che vengono pronunciate».

    Nella Casa delle libertà c’è chi non ci crede e sostiene che, dal voto agli immigrati alle dichiarazioni sul fascismo, l’obiettivo reale sia Palazzo Chigi.

    «A chi gli attribuisce questo disegno rispondo che andando in questa direzione non è detto che ci siano i consensi sufficienti perché Fini diventi presidente del Consiglio».

    Un avvertimento?

    «No, semplicemente non credo che trattando così il nostro elettorato poi ci sia la disponibilità a votarci. E io sono preoccupato di questo».

    In questi giorni si è aperto anche un dibattito sulla fiamma del vostro simbolo.

    «Non c’è più un dibattito sulla fiamma».

    Nel senso che non verrà tolta?

    «Non c’è questa discussione in corso. E mi auguro di trovare il simbolo della fiamma alle elezioni europee».

    Insomma, fosse per lei niente lista unica?

    «Appunto».

    E, rimanendo nel panorama europeo, dell’ipotesi di far entrare An nel Ppe che ne pensa? È possibile, prematuro, auspicabile?

    «È soprattutto inutile».

    Ma possibile?

    «No, per me no».

    Che succederà mercoledì all’Hilton?

    «Lancerò un appello affinché si trovino forme di aggregazione in grado di dare risposte nuove alla destra e alla società».

    C’è un nuovo partito in vista?

    «E lo direi all’Unità».

  4. #4
    Iterum rudit leo
    Data Registrazione
    09 Jun 2009
    Messaggi
    3,661
     Likes dati
    125
     Like avuti
    62
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Il Messaggero, Domenica 30 Novembre 2003

    «Basta balletti, il vicepremier rimotivi la truppa»

    Storace: «Gianfranco si è spinto troppo avanti. E’ come se il Papa dicesse ai fedeli, abbiamo sbagliato siamo atei»

    di ALBERTO GENTILI

    ROMA - Presidente, comincia ad avere concorrenti. Progettava la lista Storace ed ecco la lista Mussolini...

    «Concorrenza? La Mussolini ha fatto la scelta di lasciare il partito ed era prevedibile che proseguisse il suo impegno politico. Quello che preoccupa è altro, è la porzione di elettorato che sceglie il disimpegno».

    Ma non è un danno, per An, perdere pezzi pregiati, visibili?

    «Questo bisognerebbe chiederlo a chi l’ha provocato. E non si può dire che la colpa è della Mussolini».

    E’ di Fini?

    «Fini ha la responsabilità. Fini ha ecceduto con le sue dichiarazioni. Anzi, adesso voglio capire quali sono le sue effettive dichiarazioni. Perché qui c’è un balletto strano».

    Un balletto?

    «Sì, leggo Landolfi e La Russa dire: ”Il razzismo è il male assoluto, il fascismo invece ha fatto anche cose buone”. Fini a Gerusalemme ha detto che il male assoluto è il fascismo. E allora chiedo: chi ha ragione? Il presidente o il coordinatore del partito? A me sembra che sia un giochetto. Se fosse vera la tesi di La Russa mi sentirei rasserenato, ma voglio essere certo che questa sia anche l’opinione di Fini».

    Non sarà una ritirata strategica?

    «Non sono io che devo spiegarlo. Invito Fini mercoledì all’Hilton di Roma a dire che la condanna netta deve essere sull’Olocausto, sulla Shoah, sulle leggi razziali. E allora prenderebbe applausi».

    Chiede a Fini di rinnegare Fini?

    «E perché dovrebbe sentirsi rinnegato? Se è vero ciò che dice La Russa, e cioè che i giornalisti a Gerusalemme hanno capito male, siamo in presenza di un equivoco. Se invece non è vero, Fini a Gerusalemme si è spinto troppo avanti. Ha toccato le viscere del Paese. Ora si discute nei bar del fascismo, se va a prendere un caffé sentirà parlare solo di questo...».

    Questo potrebbe significare che l’operazione è riuscita, che forse Fini conquista elettori moderati e perde nostalgici.

    «No, vuol dire che la gente è infuriata, disorientata. In più, mi hanno insegnato che la campagna elettorale la fanno gli entusiasti, i motivati. Non ha senso politico demotivare, prendere a calci in bocca i militanti che ci hanno seguito dalla svolta di Fiuggi in poi. Ci stiamo trasformando nei ”Ragazzi del Muretto”: siamo gli unici al mondo a dire che il muro di Sharon è di autodifesa».».

    A proposito di calci, La Russa invita la Mussolini a lasciare il Parlamento...

    «E’ un errore. E chiedo al coordinatore: perché non ha preteso la restituzione del seggio anche da Serena che ha fatto una cosa ben più grave, come divulgare la cassetta di Priebke?».

    Perché?

    «Perché la Mussolini fa più paura».

    C’è chi dice che Berlusconi sarebbe soddisfatto, Fini uscirebbe dalla scissione più debole...

    «Non lo so, non mi è noto il pensiero del premier. Ma sono certo che An più debole renda più debole la Casa delle libertà. Se poi qualcuno pensa a una roba centrista...beh, ce n’è già parecchia nella coalizione. Ma, insisto: è una farsa, una scemenza, pensare di privarci della presenza di una destra-destra, senza ma e senza se. E’ come se il Papa si affacciasse alla finestra di San Pietro e dicesse: ”Sapete che c’è?! Abbiamo sbagliato tutto, siamo atei”».

    Baget Bozzo dice che Fini può essere il successore di Berlusconi.

    «Berlusconi mica è morto e non ho notizia che sia stufo della politica».

    E Storace? Storace vuole fare il presidente di An?

    «Io faccio il presidente della Regione. E poi le pare che i maggiorenti del partito, che l’esercito dei coptati, consentirebbe che io possa coltivare un’ambizione del genere?! Insomma, di cosa stiamo parlando!?».

    Con Alemanno va ancora d’accordo?

    «Certo, con Gianni ho parlato pure poco fa».

  5. #5
    Iterum rudit leo
    Data Registrazione
    09 Jun 2009
    Messaggi
    3,661
     Likes dati
    125
     Like avuti
    62
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Mah, dopo aver letto le dichiarazioni di Fini in Israele e considerato che Storace, da politico capace quale è, sicuramente non si è messo a rilasciare interviste a destra e a manca senza conoscere il reale contenuto delle affermazioni del Presidente di AN, comincio a pensare che ci troviamo di fronte solo ad un gioco delle parti tra il vicepremier ed il governatore del Lazio. Magari mi sbaglio, ma questa è la sensazione.

 

 

Discussioni Simili

  1. Come giudicate le parole di Storace su Napolitano?
    Di denty nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 61
    Ultimo Messaggio: 20-10-07, 00:56
  2. Storace concorda con Fini?: leggete lo Storace pensiero...
    Di AndreaDiCioccio nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 15-07-06, 10:42
  3. Storace concorda con Fini: leggete lo Storace pensiero...
    Di AndreaDiCioccio nel forum Destra Radicale
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 05-02-06, 18:17
  4. Storace concorda con Fini?: leggete lo Storace pensiero...
    Di AndreaDiCioccio nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 05-02-06, 17:56
  5. Storace concorda con Fini? Leggete chi è Storace...
    Di AndreaDiCioccio nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 05-02-06, 02:33

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito