In realtà si tratta di una questione di interesse europeo, che - immagino - sarà nell'agenda del prossimo G8.in risposta a Brunik
Se la Cina non rivaluterà lo yuan, gli U.S.A. manterranno la loro attuale politica monetaria, finalizzata al consolidamento della ripresa attraverso il ricorso al deficit spending e al dollaro debole verso l'euro, almeno fino alle elezioni presidenziali.
D'altra parte, a breve si porrà seriamente il problema della sostenibilità macroeconomica di questa politica (ogni giorno i mercati internazionali finanziano l'economia americana per 2 miliardi di dollari), e non solo per gli U.S.A., come già segnalato dal FMI e da autorevoli economisti.
Nel medio periodo, il pericolo serio è quello di un aumento generalizzato dei tassi di interesse, con effetti penalizzanti sulla crescita dei Paesi del c.d. Occidente.