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Discussione: Ultimo colpo nucleare

  1. #1
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    Predefinito Ultimo colpo nucleare

    Il sistema da ultimo colpo sovietico fu concepito nel pieno della Guerra Fredda, quando i leaders russi si resero conto della reale possibilità che un attacco nucleare a sorpresa contro il centro di comando e di controllo nazionale, insieme alla distruzione dei vertici politici e militari, decapitasse la capacità russa di ritorsione (mancando l’autorità che avrebbe approvato la rappresaglia contro gli Stati Uniti).
    In altre parole, i sovietici avevano bisogno di sapere che se anche i loro vertici militari e la loro rete di comunicazione militare fosse stata neutralizzata l’Unione Sovietica non sarebbe restata senza vendetta, ma avrebbe potuto reagire con un contrattacco devastante contro gli odiati nemici dell’Occidente. Inoltre, l’esistenza di un sistema del genere avrebbe agito da ulteriore deterrente nel caso in cui gli americani avessero realmente concepito un piano del genere.
    L’inizio del progetto è datato nel 1974, ma furono gli aventi successivi a quell’anno a rendere necessaria, agli occhi dei russi, la realizzazione di questo sistema segreto (intanto un duplicato del centro di comando nazionale, situato a poche decine fuori Mosca, veniva realizzato all’interno di una montagna, come il NORAD a Cheyenne Mountain).
    Nel 1976 l’SS-20 sovietico minacciò da vicino le città e i porti europei, tentando di separare gli americani dagli alleati europei considerando che gli americani avrebbero potuto ritenere di non rischiare una guerra nucleare totale solo per salvare l’Europa; ma nel 1983 lo spiegamento da parte della NATO dei missili Griffin e Pershing II (di grande precisione) cambiò di colpo la situazione. I sovietici si resero ben presto conto che la possibilità di un azzeramento dei propri vertici politici e militari e della loro rete di comando era ora realmente incombente: il lancio di questi missili avrebbe raggiunto Mosca prima che gli ICBM sovietici potessero essere autorizzati a fare fuoco, e la distruzione della forza nucleare russa sarebbe stata seguita poi da lanci multipli contro i silos della forza missilistica sovietica.
    Per comprendere meglio la situazione è necessario sottolineare che all’epoca fra il segnale di allarme per un lancio di un missile nemico e il contrattacco conseguente servivano ancora 20 minuti da parte dei russi: il tradizionale timore sovietico di un attacco nucleare americano a sorpresa con i sottomarini appariva ora poca cosa rispetto a questa nuova minaccia, se si pensa che un’offensiva con questi missili posizionati nel continente europeo avrebbe impiegato solo sette minuti prima di trasformare Mosca e il centro di comando nazionale in un ammasso di polvere fluorescente, lasciando la sacra Madre Russa in balìa di un successivo attacco totale.
    Non risulta difficile comprendere quindi lo stato di fibrillazione che deve aver colpito lo stato maggiore sovietico al pensiero della vulnerabilità del proprio sistema nucleare, che rendeva la Russia inerme ad un’offensiva atomica su ampia scala. Fu nei tormentati anni dello spiegamento degli euro missili che si delineò quindi il sistema Perimetr, ultima trovata del realismo sovietico contro la minaccia di distruzione dell’Occidente.
    Ma come funzionava questo sistema da ultima spiaggia?
    Esso si basava su tre presupposti fondamentali, che dovevano verificarsi contemporaneamente:
    1. Il collegamento tra il comando nucleare centrale e i vertici del potere politico e del ministero della difesa doveva essere stato interrotto da un attacco a sorpresa del nemico; inoltre, il sistema di comunicazione Kazbek, cioè quello che si basa sulle valigette nucleari affidate al Presidente dell’Unione, al Ministro della difesa e al Capo di Stato Maggiore, doveva essere anch’esso messo fuori uso, fatto che delineava quindi che i supremi reggitori del dispositivo nucleare russo erano stati eliminati fisicamente, e che quindi le normali procedure di lancio non potevano essere attivate, mancando i codici di autorizzazione che solo questi vertici possedevano.
    2. Gli ufficiali del comando nucleare centrale, situato appena fuori Mosca, dovevano però aver già autorizzato un attacco nucleare di risposta affinché il sistema Perimetr entrasse in funzione: in altre parole, i vertici politici avrebbero dovuto fornire i primi codici di lancio nel tempo intercorrente fra il primo allarme di lancio nemico e l’impatto delle testate atomiche destinate alla loro eliminazione.
    3. Inoltre, una complessa rete di sensori, posizionati a terra, dovevano rilevare almeno 500 esplosioni nucleari su obbiettivi strategici sovietici (stazioni radar, silos missilistici) attraverso il monitoraggio di onde sismiche sulla superficie terrestre, mentre tramite raggi infrarossi si potevano rilevare esplosioni nucleari in aria su target specifici.
    Verificatesi queste condizioni, questi dati sarebbero stati inseriti in un programma computerizzato posizionato in un bunker sotto il monte Yamantau, negli Urali, che avrebbe stabilito così che la Rodina era stata attaccata da forze preponderanti (il numero delle 500 esplosioni era stato programmato proprio per reagire solo ad un eventuale attacco massiccio degli americani, non essendo un’offensiva del genere nelle possibilità di francesi e inglesi e nemmeno dei cinesi e degli israeliani). Il sistema Perimetr viene attivato attraverso una serie di antenne radio sepolte sotto terra per proteggerle dagli impulsi elettromagnetici causati dalle esplosioni nucleari.
    A quel punto, il sistema lancia dei missili teleguidati e muniti di trasmettitori radio UHF: questi missili sorvolano il territorio sovietico fornendo agli ICBM sovietici i codici di autorizzazione al lancio di cui erano privi vista l’eliminazione dei vertici politici. I missili balistici lasciano i loro sili senza nessuna autorizzazione da parte del personale missilistico e si dirigono verso gli obbiettivi prefissati. Il tempo di volo di questi missili teleguidati, dai venti ai cinquanta minuti, permetterebbe senza dubbio all’eventuale aggressore di distruggere la gran parte dei silos missilistici posizionati su rampe fisse, ma i missili Perimetr riuscirebbero comunque ad autorizzare il lancio dei missili superstiti.
    Il missile Perimetr venne perfezionato in fasi successive: nel 1978 fu adattato alla versione modificata dell’ICBM 15A15 SS-17, mentre una nuova versione venne collaudata nel 1984, quando fu lanciato un missile teleguidato che attivò tramite il suo trasmettitore 15B99 un ICBM 15A14 SS-18, che lasciò il suo silo dal Kazakistan. L’operatività del sistema data al 1985, con due postazioni di lancio a Vypolzovo e a Kostromo (vicino a Mosca). Un’evoluzione di questo missile avvenne nel 1990, con un nuovo modulo di comando (il 15P011) e basato sulla versione di lancio del nuovo SS-27. Da notare che questo nuovo missile autoguidato funzionava a combustile solido, accorciando quindi di molto il tempo di attivazione degli ICBM da parte dei missili stessi, e aumentando così le possibilità di lanciare più missili non ancora colpiti dall’offensiva americana.
    Il sistema, a quanto pare, è ancora in uso, anche dopo la fine dell’Unione Sovietica. Esso garantirebbe un ultimo colpo offensivo anche in relazione alla situazione di precarietà del sistema di primo allarme nucleare della Russia stessa, postato recentemente dal sottoscritto. Ma per un’analisi più accurata delle implicazioni strategiche e psicologiche di questo sistema mi riservo per il proseguo della discussione.

  2. #2
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    Il potenziale strategico di missili posti in zone limitrofe al proprio avversario(vedi Turchia, ma anche Cuba) è sicuramente grande. Tuttavia non va dimenticato che tali postazioni avevano più una rilevanza verso i propri alleati che non verso i propri nemici. Intendo dire che la Siberia e l'Alaska non sono poi così distanti ed il tempo di percorrenza per un ICBM è davvero breve. Se poi si considerano le possibili rotte polari di missili basati ai margini settentrionali dei due paesi, il fatto è ancora più palese. Tuttavia l'effetto psicologico su di un paese alleato è enorme, avere una forza nucleare sul proprio territorio può sembrare(forse non completamente a ragione) motivo di sicurezza.

    Cordiali Saluti

    Lorenzo
    Miles Insulae

  3. #3
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    Il sistema Perimetr può rappresentare nei riguardi della Russia anche un motivo di moderazione e di riflessione nel momento di una crisi. Mi spiego meglio.
    Immaginiamo che i satelliti russi (che, come già postato, hanno dei buchi molto gravi, almeno per ora) rilevino alcuni lanci di missili balistici da parte degli americani.
    Secondo la teoria strategica russa entro sette minuti il comando mobile Kazbek deve dare l'ordine di una ritorsione: essa probabilmente potrebbe essere rappresentata da un lancio di avvertimento di un missile disarmato o, nella peggiore delle ipotesi, da lanci multipli contro gli obbiettivi di controforza americani.
    Supponiamo si sia trattato di un lancio accidentale degli americani: se i russi reagiscono in maniera massiccia, anche gli Americani dovranno farlo. Il resto sarebbe una storia ben poco felice.
    Ora, i dirigenti sovietici potrebbero attivare i codici di lancio dei missili ma senza dare l'ordine di fare fuoco al fine di valutare l'evolversi della situazione. Valutare se sia stato un attacco accidentale, e preparare una risposta proporzionata. o se sia in realtà (come nel 1995) un lancio di prova e disarmato non diretto verso la Rodina, ed evitare quindi offensive immotivate contro gli Stati Uniti.
    Una riflessione del genere, è inutile dirlo, sarebbe ben poco probabile nell'imminenza di una guerra nucleare: il primo istinto sarebbe quello di reagire con tutti i missili a disposizione, al fine di arreccare il danno più grave all'avversario prima che i centri di comando centrali fossero annientati.
    Ma il Perimetr potrebbe lasciare l'occasione per una riflessione di questo tipo: la certezza che la Russia avrebbe la possibilità comunque di reagire, anche dopo la distruzione della capitale e dei vertici politici, con un attacco nucleare devastante contro gli Usa agirebbe da controaltare alla giustificata apprensione per l'attacco in corso ed eviterebbe, forse, di prendere decisioni affrettate e catastrofiche.

    Credo che sia questa, in ultima analisi, la caratteristica più evidente di questo sistema nucleare.

  4. #4
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    Tuttavia ci sono anche altri sistemi per prevenire catastrofi nucleari da conflitto USA-Russia(peraltro molto, ma molto improbabile). Per esmpio, una volta lanciati i missili fuori dall'atmosfera questi posso orbitare attorno alla terra per un tempo illimitato(a causa della mancanza di attrito) ed essere poi lanciati(tramite l'attivazione del III stadio) sia sulla terra che fuori dal campo gravitazionale della stessa.

    Miles Insulae

 

 

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