Case ai milanesi, no ai bingo bongo...

[Vahagn]

In Origine Postato da Eomer
Penso che Vahagn non riponga molte speranze in tal senso nella attuale chiesa. E neanch'io se e' per questo

Penso che non possano esserci dubbi, ormai.
Questa è una Chiesa che ha ormai gettato alle ortiche le carattere romano-germaniche per darsi alla sola componente "bolscevica" che allignava in parte delle sue origini.
E anche a voler esser comprensivi con la componente ebraica e le sue caratteristiche nomadiche e apolidi, non c'è comunque quasi più ombra di spiritualità, in queste battaglie del tutto materiali. Ciò che rimane, è unicamente una spinta irresistibile a dissolversi nel tutto di un'umanità indistinta. Ovvero l'ideologia che serviva ad una civiltà alla fine per autoterminarsi.

[Eomer]

In Origine Postato da Emiliano
perchè se si facesse come si presume si voglia fare ci sarebbe solo uno sopargimento di sangue inutile, tu lo vuoi? loro lo vogliono? una guerra nel cuore dell'europa nel 2003? io non la voglio.

Non e' detto ci si puo' anche separare pacificamente, certo che se voi prima fate le vittime dell'unificazione e vi fingete separatisti e poi quando si arriva al dunque frignate per il tricolore allora vuol dire che state barando.


A me i bingo bongo come li chiama il duce in verde, non mi danno fastidio se lavorano e se si comportano come devono, io sono un migrante, lo sono stati i miei corregionali, e quindi perchè dovrei odiare chi lo sta facendo adesso? se scappa da realtà poco piacevoli come facemmo noi?

Nessuno odia nessuno, il fatto e' che riversare milioni di afroasiatici in Europa e' follia pura e comporta una catastrofe oggettiva per i paesi che sono oggetto dell'immigrazione, a prescindere dai sentimenti personali.
Il fatto che uno sia stato migrante non conta un cazzo, perche' il diritto all'immigrazione non esiste, se io emigro spero che mi accolgano e mi trattino decentemente, ma e' un mio desiderio personale, cio' non toglie che il paese di destinazione e' sovrano e puo' decidere se accogliermi o no, perche' ogni popolo fa i suoi interessi ed e' naturale che sia cosi'.
Senza contare che non sta in piedi il paragone tra l'emigrazione Padana verso Europa e nordamerica e quella allogena in Europa, come se fosse la stessa cosa per Francia o Germania integrare Lombardi e Veneti piuttosto che nigeriani e pakistani eccc ecc
Il lato patologico dei vostri ragionamenti e' che adottate la prospettiva del "migrante" o per meglio dire dello sradicato anche quando non lo siete +, il che fa capire che per voi la situazione normale non e' la stanzialita' autosufficiente ma la mobilita' permanente.
Ma la volete capire che queste popolazioni devono essere aiutate dove stanno ad essere autosufficienti ???


Si io voglio che il MIO sud stia bene, io lo amo più di ogni altra cosa e quando mi prendete per il culo perchè sono un "sudista" al nord significa che non capite un cazzo, perchè se voi emigraste dal vostro paese per andare in un altro che vi disprezza vorrei vedervi.

Vedi sopra

[larth (POL)]

In Origine Postato da gribisi
Che c'entra? A te la casa popolare non te la danno perchè non ne hai bisogno.
Agli extracomunitari invece le case gliele negheresti perchè sono extracomunitari.
Non dirmi che è lo stesso.

E no ! i soldi della' beneficienza sociale' lo stato li deve prendere da tutti .. non solo ai lavoratori dipendenti che devono pagar una vita per niente ...come me mio padre mi suocero e tutti i miei parenti che hanno pagato 40 anni per qualcunaltro ....

Sulle regole con cui poi lo stato fa questa ' beneficenza' decide il parlamento e nel caso dei tuoi amati b-b il parlamento in rappresentanza della maggioranza degli italiani ha deciso che gli industriali che chiedono lavoratori stranieri hanno due obblighi :

1) pagarli secondo le regole e risponderne della loro presenza.
2) soddisfarne le esigenze di alloggio finche' costoro lavorano per loro .

la vostra falsa pieta' non c' entra ... Don ferrante , non solo non vuole obbligare i suoi amici a stare nelle regole , ma vuole anche alleggergli il conto mettendo l' alloggio della loro manodopera di importazione sulle spalle degli italiani coglioni che pagano le tasse .

[gribisi]

Eomer wrote: perche' il diritto all'immigrazione non esiste, se io emigro spero che mi accolgano e mi trattino decentemente, ma e' un mio desiderio personale, cio' non toglie che il paese di destinazione e' sovrano e puo' decidere se accogliermi o no, perche' ogni popolo fa i suoi interessi ed e' naturale che sia cosi'.

Re: hai ragione che il diritto all'immigrazione non esiste, e che è una gentile concessione della società che accoglie.
Però una volta che uno lo fai entrare, non puoi trattarlo a pesci in faccia.
Se mi fai entrare a casa tua, non mi offri il piscio del tuo cane ma il caffe. Non mi fai sedere per terra, ma su una sedia come quelle dove ti siedi tu.
Oppure, se non ti va bene, piuttosto non mi fai entrare affatto.

[pensiero]

In Origine Postato da gribisi

Oppure, se non ti va bene, piuttosto non mi fai entrare affatto. [/B]

dal momento che sono gli imprenditori che li vogliono, siano loro ad offrirgli il caffè

[benfy]

io ho sentito che la lega a vicenza ha protestato perchè gli imprenditori hanno fatto le case per gli immigrati.

si vede che siete proprio razzisti

[pensiero]

I DATI DIMOSTRANO LA FONDATEZZA DELLE PREOCCUPAZIONI LEGHISTE
HA RAGIONE BOSSI, GLI IMMIGRATI SONO FAVORITI SULLE CASE POPOLARI

Il presidente dell’Aler milanese:”I criteri di assegnazione sono ancora quelli degli anni ’70, e oggi di fatto privilegiano gli extracomunitari”
di Simona Bertuzzi

Questa volta va detto.Ha ragione Bossi.Al di là del linguaggio colorito che ha usato per definire gli extracomunitari, un merito gli va riconosciuto.Dice il vero quando ai microfoni di Radio Padania Libera grida che buona parte delle case popolari vanno agli immigrati.Sono loro i primi a partecipare ai bandi comunali per l’assegnazione degli alloggi. E sono loro quelli che più facilmente portano a casa (è il caso di dirlo) le abitazioni disponibili.
Il caso di Milano è esemplare. Su 148mila abitanti nei 66 mila alloggi Aler solo il 5,72 per cento è extracomunitario. Ma se si guarda alle ultime assegnazioni non si può ignorare che la stragrande maggioranza va alle fasce deboli. E che la fetta più grossa della fascia debole è formata da immigrati. Chi parla è Luciano Niero, presidente dell’Aler, l’Azienda edilizia residenziale milanese che si occupa della gestione delle case popolari del capoluogo.Mi rendo conto che è un argomento scottante, che fa discutere e riflettere.Però bisogna dire la verità e da questa trarre le conclusioni. Verissimo che oggi il dato relativo alla presenza di immigrati nelle case non è un numero elevato.Ma il problema da porre è in quanto tempo questo cinque per cento di inquilini è riuscito a entrare in quelle case.
Basta vedere l’ultimo bando comunale. Quello del 2002. Su 12044 domande presentate 6226 erano italiani 5818 di extracomunitari. Un numero elevatissimo. Ma c’è di più. I criteri di assegnazione sono quelli degli anni 70: privilegiano cioè le fasce deboli, le famiglie con reddito bassissimo che hanno minorenni o persone malate a carico. Tradotto per chi non è del giro, significa che quando uno comincia ad avere un reddito vicino allo zero e una famiglia di 5 o 6 bambini – è il caso della maggior parte degli extracomunitari – tutte le altre cose non contano più.
Il un contesto come questo, spiega Niero, in cui peraltro è difficilissimo soddisfare la domanda di casa a prezzi calmierati rispetto a quelli di mercato, diventa inevitabile che su 100 case disponibili, buona parte vada agli extracomunitari. Sono loro d’altronde la categoria che più rispecchia il picco del bisogno.
Assegnazioni e non solo. Anche i dati sulla morosità (superiore ai 12 mesi) seguono la strada del ministro delle riforme. Sul totale degli inquilini Aler il 12,70 per cento non paga l’affitto per periodi superiori a dodici mesi. Di questo 12, la quasi totalità sono occupanti abusivi. Persone che sono entrate nelle case e ne hanno preso possesso senza averne titolo. O che addirittura hanno aspettato che il legittimo occupante andasse all’altro mondo per entrare e prendere il suo posto. Bene, il 40 per cento di questi signori, dice Niero, appartiene ancora al mondo extracomunitario. La conclusione è ovvia. Cè una fascia di bisogno all’interno del mondo straniero che si sovrappone alla legittima richiesta di casa degli italiani.

[Vahagn]

Gli imprenditori, i migliori alleati dei Centri Sociali.
Avrebbero bisogno di una lezioncina ...
Di comunitarismo, intendo.

[gribisi]

In Origine Postato da pensiero
dal momento che sono gli imprenditori che li vogliono, siano loro ad offrirgli il caffè

Anzitutto è la società italiana nel suo complesso che li vuole (per il tramite dei suoi rappresentanti eletti) e non solo gli imprenditori.
Secondo: con le imposte che pagano gli immigrati lo Stato dà servizi sociali anche a te. E chissà quanti italiani lavorano come colletti bianchi in imprese che possono esistere solo grazie al lavoro degli immigrati.
Non è che puoi prenderti quello che ti fa comodo, e rifiutare quello che non ti fa comodo.
Non è che ti possono andare bene quando lavorano e pagano le tasse, e non quando hanno sisogno di servizi.

[gribisi]

I criteri di assegnazione sono quelli degli anni 70: privilegiano cioè le fasce deboli, le famiglie con reddito bassissimo che hanno minorenni o persone malate a carico. Tradotto per chi non è del giro, significa che quando uno comincia ad avere un reddito vicino allo zero e una famiglia di 5 o 6 bambini – è il caso della maggior parte degli extracomunitari – tutte le altre cose non contano più.


Re: sarebbe meglio dare la priorità per le case popolari a chi ha il reddito alto? A chi non ha figli? A chi non ha persone malate a carico?
Se gli extracomunitari vengono qui per fare gli operai generici e i badanti, volete che non abbiano più bisogno dello Stato sociale degli italiani?
Fateli venire per fare gli avvocati e gli ingegneri (magari gli date i vostri posti) e vedrete che non avranno più bisogno di case popolari.