Ipotizzati i reati di associazione per delinquere, corruzione, estorsione, millantato credito e rivelazione di segreti di ufficio
Potenza, inchiesta su tangenti
Nel mirino numerosi vip
POTENZA - La lista è piena di nomi altisonanti. C'è il presidente del Perugia calcio, Luciano Gaucci, il cantante Tony Renis, la direttrice dei servizi parlamentari Rai Anna La Rosa, gli ex segretari della Cisl Sergio D' Antoni e Franco Marini, l' industriale della carne Luigi Cremonini, l' ambasciatore italiano presso l' Unione Europea Umberto Vattani, Flavio Briatore, direttore della scuderia corse di Formula uno della Renault. Accusati, insieme ad altre persone (in tutto i nomi sono 76) di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbata libertà degli incanti, corruzione, estorsione, millantato credito, favoreggiamento e rivelazione di segreti di ufficio. A coordinare l'inchiesta è il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Henry John Woodcock.
La parte dell'inchiesta nella quale è mossa ad alcuni indagati l'accusa di associazione per delinquere fa riferimento ad appalti per i servizi di pulizia nelle sedi di uffici ed enti pubblici, all'acquisto di crediti dagli enti pubblici o nei confronti degli enti stessi e da Stati esteri, alla compravendita internazionale di idrocarburi, alle nomine ministeriali.
Alcuni episodi riguardano, in particolare, la fase successiva alla messa in liquidazione della Federconsorzi e quindi l'acquisizione dei suoi crediti. Altri casi si riferiscono ad appalti della Regione Lazio e delle Poste, trattative private dell'Istituto case popolari del Lazio per il servizio di pulizia e la fornitura di "auto blu" con autista, la concessione di spazi per servizi di bar-ristorante in un centro agroalimentare della zona di Roma, la cessione di alloggi al Comune di Roma nell'ambito dell'emergenza abitativa, lavori di recinzione da eseguire per conto della società Aeroporti di Roma. Vi sono poi episodi di favoreggiamento nei confronti di alcuni indagati da parte di persone che erano venute a conoscenza dell'apertura dell' inchiesta.
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Al termine di indagini avviate oltre un anno fa Woodcock ha chiesto l'emissione di un' ordinanza di custodia cautelare in carcere per 21 indagati, di arresti domiciliari per altri 26, la sospensione dall'esercizio di pubblici ufficiale o il divieto di esercitare alcune attività professionali o imprenditoriali per altri nove indagati. Ma il giudice per le indagini preliminari, Gerardina Romaniello, non ha accolto le richieste, dichiarando la propria incompetenza per territorio a giudicare i fatti, poichè la maggior parte dei reati sarebbero stati commessi a Roma. Nella sua ordinanza, il gip, tuttavia, ha sottolineato la gravità degli indizi raccolti dal pubblico ministero.
Contro la decisione del gip di dichiararsi incompetente per territorio, Woodcock ha presentato ricorso al Tribunale del riesame di Potenza, che esaminerà la vicenda a partire dal prossimo 17 dicembre.
(5 dicembre 2003)
E' la solita Itaglia: marcia fin dalle radici.