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  1. #11
    SENATORE di POL
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    Predefinito

    Gli ebrei esistono e si distinguono da i non ebrei come i cristiani si distinguono dai musulmani. L'ortodossia religiosa ebraica conserva delle regole per la determinazione dell'ebraicità che si fondano sull'osservanza della Torah (requisito soggettivo) e sulla discendenza matrilineare da altri ebrei o la piena conversione (proseliti) con abiura di precedenti fedi (requisito oggettivo).Le sinagoghe riformate ..... eliminano sostanzialmente o passano in secondo ordine il requisito oggettivo ( e rendono la patrilinearità equipollente con la matrilinearità) e trasformano il requisito soggettivo attraverso un radicale aggiornamento del significato della "legge" e della sua osservanza, ricondotta ad un piano etico più che legalistico, fermo restando il monoteismo.
    Per gli ortodossi gli ebrei non osservanti sono ebrei solo "nella carne", di fatto eretici o peggio.
    Shalom

  2. #12
    memoria storica di PoL
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    Thumbs down ... i Vangeli mistificati in nome del politically correct...

    Il titolo del'ultimo film di Mel Gibson è The Passion of the Christ, e racconta la storia delle ultime 12 ore della vita di Gesù nel giorno della sua crocifissione a Gerusalemme. Si basa sui Vangeli e sui diari di Suor Anne Catherine Emmerich [1774-1824] così come raccolti nel libro The Dolorous Passion of Our Lord Jesus Christ. La produzione è cominciata il 4 Novembre 2002 a Matera e Craco [Basilicata] e successivamente il set si è spostato a Roma negli studi Cinecittà per gli interni. Mel Gibson ha deciso di girare a novembre [mese difficile per le basse temperature] per il particolare colore della luce in questo mese sul tenero tufo dei Sassi di Matera. Il paesaggio che circonda Matera è molto simile a quello di Gerusalemme. Non a caso a Matera sono stati girati anche ‘Il Vangelo secondo Matteo’ di Pasolini e ‘King David’ con Richard Gere. Si è finito di girare nel mese di Febbraio 2003 a Roma. Tutto il film è recitato in latino ed aramaico e, anche se Mel Gibson avrebbe preferito proiettare il film senza sottotitoli, nei cinema vedremo il film sottotitolato. Mel Gibson è il regista, il ruolo di Gesù è interpretato da Jim Caviezel. La Produzione è di ICON Productions, di proprietà di Mel Gibson, la distribuzione americana è della New Market Films e quella italiana è a cura di Eagle Pictures. Nella scena della Crocifissione sono le stesse mani di Gibson a piantare i chiodi nelle mani di Gesù e ad impugnare il martello. Circa mille comparse hanno preso parte al film, soldati romani, giudei e discepoli. Lo scopo di Gibson è quello di girare tutto esattamente come accaduto 2000 anni fa.



    James Caviezel [interpreta Gesù Cristo] e Monica Bellucci [interpreta Maria Maddalena]


    Il film è stato fatto oggetto di aspre polemiche da parte delle comunità ebraiche americane per pretesi ‘errori storiografici’ da parte del regista, inseriti ad arte per incutere nell’ignaro spettatore ‘sentimenti antisemiti’. Da questo alla promozione di una violenta campagna di boicottaggio, sponsorizzata naturalmente a suon di centinaia di migliaia di dollari, il passo ovviamente è stato breve ma ciò nonostante il film verrà proiettato nella prossima primavera e si prevede fin d’ora un successo senza precedenti.

    Il primo di questi ‘errori’ è nel fatto che nel film sono Caifa e gli altri membri del sinedrio ad emettere la condanna di Gesù per blasfemia. Si fa osservare che solo le autorità romane allora avevano il potere di emettere ed eseguire condanne a morte e questo è storicamente accertato. La rievocazione dell’evangelista Marco [XV, 63] così recita…

    … allora il Sommo Sacerdote, strappandosi le vesti, disse: ‘Che bisogno abbiamo ancora di testimoni!… Voi avete inteso la bestemmia!… Che ve ne pare?…’. E tutti lo condannarono, sentenziando che aveva meritato di morire…

    Il secondo ‘errore’ è stato quello di descrivere Ponzio Pilato come ‘uomo sensibile’ che acconsente alla condanna a morte di Gesù dietro incitazione della folla. In realtà, dicono i ‘critici’, Pilato si macchiò di crimini sanguinari e questo è stato ‘storicamente accertato’. Dai Vangeli emerge però che Pilato non era affatto convinto della colpevolezza di Gesù ed aveva tentato di salvargli la vita. L’evangelista Giovanni [XIX, 2] così riporta…

    … da quel momento Pilato cercò di liberarlo…

    Il terzo ‘errore’ nel film di Gibson è nel passo in cui Gesù dice a Pilato che è Caifa a portare la responsabilità della sua morte. I ‘critici’ ribattono che il Concilio Vaticano II ha ‘assolto’ gli ebrei dall’accusa di deicidio. Giovanni [XIX, 1] riporta queste parole rivolte da Gesù a Pilato…

    … su di me non avresti alcun potere se non ti fosse dato dall’alto. Perciò più grande è il peccato di chi mi ha consegnato a te…

    In realtà, se proprio si deve essere esatti, vi è un punto nel quale Mel Gibson è incorso in un ‘errore’, volontariamente o no è difficile affermarlo. Ad un certo punto Gibson mette in bocca a Caifa la terribile frase che segue, talmente grave che nei sottotitoli è stata tagliata, mentre è rimasta nel parlato in aramaico…

    … il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli…

    Tale ‘frase’ si trova nel solo Vangelo di Matteo [XXVII, 25], solo che questi la attribuisce alla folla e non al Sommo Sacerdote.

    Certo affermare che il sinedrio e il popolo di Gerusalemme sono stati responsabili duemila anni fa della morte di Cristo non giustifica l’accusa di ‘deicidio’ mossa per secoli al popolo ebreo. Non è il caso tuttavia di cadere nell’estremo opposto di chi in nome del politically correct vorrebbe mistificare la storia addossando a Pilato e ai romani la colpa di aver crocifisso un innocente.

    In attesa di poter vedere il film di Gibson [in Italia sarà proiettato ad aprile…] ritengo interessante sottoporre al lettore alcune considerazioni del rabbino Daniel Lapin… al solito… buona lettura!…




    Sbagliato insegnare ai cristiani che cosa dicono le Sacre Scritture

    Pubblichiamo alcuni stralci della lettera del rabbino Daniel Lapin apparsa sul sito www.towardtradition.org

    Non sono né un profeta né un critico cinematografico, bensì un rabbino ortodosso e userò l’antica saggezza ebraica per fare tre predizioni sul film La Passione di Mel Gibson. La prima è che la produzione di Gibson farà un sacco di soldi […] La seconda è che La Passione diventerà il più famoso, il più serio e il più indipendente film biblico mai prodotto. La terza predizione è che la fede di milioni di cristiani diverrà più fervente quando La Passione li edificherà e li ispirerà. La pellicola muoverà un vasto numero di americani ad abbracciare il cristianesimo. Quelle organizzazioni ebraiche che hanno sprecato tempo e denaro inutilmente nella protesta contro il film possono difficilmente essere fiere delle loro performance. Hanno fallito in tutto. Hanno sperato di rovinare Gibson e invece lo hanno arricchito. Hanno sperato di bloccare il film e invece lo stanno promuovendo. Hanno infine sperato di aiutare la causa ebraica e invece l’hanno danneggiata […] In tutta l’America sta sorgendo nel pubblico un sentimento di amarezza verso le organizzazioni ebraiche che insistono nel dire che credere nel Nuovo Testamento significhi dar prova di antisemitismo […] I cristiani ora sono profondamente indignati del fatto che i gruppi ebraici hanno la presunzione di insegnare loro il vero significato delle Sacre Scritture[…]



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    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

  3. #13
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    Predefinito ... nuoco servizio in Israele: il Muro del Pianto on-line...

    cari amici
    pare che la recente scossa di terremoto verificatasi in Israele abbia lesionato il Muro del Pianto, al punto che per ragioni di sicurezza è stato isolato con barriere. Nessun problema per gli ebrei ortodossi in quanto una compagnia telefonica israeliana ha messo a disposizione un... servizio alternativo ...

    Dal Corriere della Sera... al solito... buona lettura!...


    Nuovo servizio della compagnia Bezeq al via in Israele
    Una e-mail per contattare Dio
    I fedeli ebraici manderanno messaggi di posta che saranno stampati e poi posizionati sul Muro del Pianto




    Gerusalemme - Un Dio a portata di mail. Una compagnia telefonica israeliana ha infatti annunciato un nuovo servizio che permetterà ai fedeli ebraici di mandare messaggi al Muro del Pianto di Gerusalemme rivolti al Signore in forma elettronica, invece di doversi recare di persona a posizionarli sul muro. La compagnia Bezeq non è in realtà nuova a queste iniziative tecnologico-religiose. Infatti già offre un servizio fax con il muro, che smista circa 200 messaggi a settimana. Secondo i responsabili dell’azienda, l’offerta del servizio e-mail dovrebbe aumentare sensibilmente il numero di messaggi. Secondo la tradizione ebraica, Dio soddisfa le richieste e le preghiere poste tra le pietre del Muro del Pianto, che è l’unica struttura rimasta dell’antico tempio ebreo. La Bezeq al momento raccoglie i messaggi ricevuti via fax due volte a settimana e li depone sul muro, la stessa cosa che farà con i messaggi di posta elettronica.

    E-mail: kotel@onemail.bezeq.com



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    Nobis ardua

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  4. #14
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    Predefinito ... il Nobel per la Pace a un 'traditore'...



    ‘Ho sacrificato la mia libertà e rischiato la mia vita per rendere noto al mondo il pericolo costituito dalle armi nucleari in questa parte del mondo. Ho agito per il bene di tutta l’umanità…’

    Mordechai Vanunu



    Mordechai Vanunu è uno scienziato che ha lavorato dal 1976 al 1985 presso l’impianto nucleare di Dimona, installazione militare top secret di Israele situata nell’inospitale deserto del Negev. Nel 1986 rese al London Sunday Times dichiarazioni, accompagnate da cospicua documentazione fotografica, riguardanti il programma di sviluppo di armi nucleari portato avanti d Israele. In particolare egli rivelò che Israele aveva allestito 200 testate nucleari, cosa di cui il Parlamento e la popolazione erano stati tenuti completamente all’oscuro. Oggi si stima che il numero di ordigni nucleari di cui Israele dispone sia raddoppiato, il che pone questo paese, abitato da soli sei milioni di individui, al quarto posto nella classifica mondiale davanti alla Francia. Senza la coraggiosa iniziativa di Vanunu oggi questa preoccupante realtà non sarebbe neppure conosciuta. Il 30 settembre 1986 Vanunu era brutalmente sequestrato a Roma da agenti del Mossad e trasferito di forza in Israele. Processato a porte chiuse per ‘alto tradimento’ era condannato a 18 anni di carcere e lasciato per 11 anni in completo isolamento, a parte qualche occasionale visita di congiunti, preti e avvocati dai quali era tenuto separato da uno schermo metallico.
    Convertitosi al cristianesimo è stato adottato da una famiglia americana che da anni lotta inutilmente per fargli riavere la libertà. Il periodo di carcerazione scadrà il prossimo 21 aprile e recentemente Vanunu è stato proposto per il Nobel della Pace. Il direttore dell’istituto per le ricerche sulla pace di Oslo ha dichirato: ‘Io opererei certamente per Vanunu, anche se anche se non sono certo che il Comitato per il Nobel sarà abbastanza temerario da sfidare Israele’. Certamente l’alternativa di concedere il Nobel della Pace a Gorge Bush e Tony Blair, da più parti auspicata senza la più piccola parvenza di pudore, sarebbe assai più gradita a Tel Aviv…



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    Nobis ardua

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  5. #15
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    Predefinito ... a proposito... o sproposito?...

    cari amici
    visto che abbiamo parlato di Mordechai Vanunu non sarà male leggersi questo comunicato dell'agenzia AFP, il quale spiega come meglio non si potrebbe fare le concezioni che in Israele hanno in tema di 'diritti umani'...




    Ministro israeliano afferma che la ‘spia nucleare’, di cui è prossimo il rilascio, potrebbe restare in carcere

    mercoledì 18 febbraio 2.57 pm

    Gerusalemme [AFP] – Mordechai Vanunu, la spia in carcere da 18 anni per aver rivelato informazioni sull’arsenale nucleare di Israele, potrebbe essere posto in ‘detenzione amministrativa’ subito dopo il termine della sua condanna, previsto per aprile.
    Gideon Ezra, ministro per i rapporti con il parlamento, afferma che i servizi di informazione ebraici potrebbero decidere di trattenere Vanunu ‘allo scopo di impedirgli di divulgare segreti’. Vanunu, 49 anni, ha lavorato come tecnico nell’impianto nucleare di Dimona, posto nel sud del paese. E’ stato condannato a 18 anni di prigione nel 1986 dopo aver rivelato in una intervista al settimanale britannico Sunday Times dettagli circa il programma segreto israeliano di sviluppo di armi nucleari.
    Agenti del Mossad seguirono Vanunu da Londra a Roma, dove venne sequestrato e trasferito in Israele. Subì un processo a porte chiuse nel quale fu riconosciuto colpevole di ‘spionaggio’. Dovrebbe lasciare il carcere il 21 aprile.
    ‘L’ho personalmente incontrato in carcere, dove mi ha rivelato la sua intenzione di continuare a divulgare segreti e non ha espresso il minimo pentimento per quello che ha fatto’, ha rivelato Ezra al Parlamento.
    Israele finora si è attenuto fermamente ad una politica di ‘ambiguità nucleare’, mai confermando né mai negando di possedere armi nucleari. Esperti internazionali tuttavia ritengono che Israele possieda non meno di 200 testate nucleari. Secondo i regolamenti di detenzione amministrativa le autorità di Israele possono trattenere un individuo sospetto per un periodo di sei mesi, rinnovabile quante volte si vuole, senza accuse e senza processo. Del resto questa prassi è frequentemente usata nei confronti di sospetti militanti palestinesi.





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    Nobis ardua

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  6. #16
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    Cool ... per essere classificati 'antisemiti' basta il nulla...

    cari amici
    l'immancabile sequela di polemiche seguita alla prima del film 'antisemita' di Mel Gibson The Passion of the Christ ha avuto un curioso strasciso di cui è stato protagonista il padre del regista americano, Hutton Gibson. Riporto da Repubblica, senza alcun commento allo scopo di non 'guastare' l'interesse del lettore ...


    A una settimana dall'uscita del film The Passion, accusato di antisemitismo, un'intervista choc a una radio americana
    Il padre inguaia Mel Gibson: 'l'Olocausto è un'invenzione'
    E il figlio ammonisce i giornalisti: 'Lasciatelo in pace'



    L'attore e regista Mel Gibson è nato in Australia nel 1956


    New York - Fino a pochi giorni fa Hutton Gibson era solo il padre sconosciuto di un attore famoso. Ma da quando il figlio Mel si è messo in testa di mostrare a tutti il suo fervore religioso con il film The Passion, Gibson senior ce la sta mettendo tutta per salire alla ribalta e creare qualche guaio. A una settimana dall'uscita sugli schermi statunitensi del film, che racconta la passione di Gesù con dovizia di dettagli raccapriccianti ed è stato criticato dalle comunità ebraiche perché 'suscita sentimenti antisemiti', Hutton Gibson ha gettato un po' di benzina sul fuoco dichiarando che l'Olocausto è un'invenzione.
    In un'intervista telefonica alla radio di New York WSNR che andrà in onda lunedì Hutton Gibson ha affermato che molti degli ebrei europei dati per morti nei lager nazisti sono in realtà fuggiti prima dell'Olocausto, in Australia e negli Stati Uniti. 'E' tutta - beh, non proprio tutta - invenzione', ha detto Hutton Gibson. Che ha aggiunto che le camere a gas e i crematori dei lager non sarebbero stati in grado di sterminare così tante persone.
    'Ha idea di quanto ci vuole per liberarsi di un cadavere?... per cremarlo?... - ha detto il padre di Mel Gibson in trasmissione - Ci vogliono un litro di benzina e venti minuti. Sei milioni di persone?... i tedeschi non avevano abbastanza combustibile per farlo. E' per questo che hanno perso la guerra'.
    In realtà Hutton Gibson non è nuovo a certe uscite. Già lo scorso anno aveva scatenato un putiferio dichiarando più o meno le stesse cose al New York Times. Mel Gibson questa settimana si è dovuto difendere dalle accuse di antisemitismo fatte al suo film durante un'intervista televisiva. Le affermazioni fatte al Times da suo padre sono state tirate in ballo e il regista di The Passion ha contrattaccato accusando il Times di usarlo in maniera strumentale. Ha poi diffidato la sua intervistatrice dal sollevare di nuovo l'argomento: 'E' mio padre, lasciatelo in pace!...', ha detto perentorio Mel Gibson, che poi ha affermato rispetto all'Olocausto: 'Se credo che siano esistiti campi di concentramento nei quali ebrei inermi e innocenti sono morti in modo atroce durante il regime nazista?... Certo che ci credo, nel modo più assoluto - ha detto il regista - E' stata un'atrocità di proporzioni immani...'.
    Le parole di Gibson figlio non basteranno però a sopire le polemiche per quanto suo padre, che ha 85 anni, ha mostrato di credere durante l'intervista radiofonica. Hutton Gibson ha infatti affermato che gli ebrei cercavano di instaurare una religione mondiale e un governo mondiale e ha espresso la sua teoria su una cospirazione, che avrebbe coinvolto tra gli altri i banchieri ebrei, la Federal Reserve statunitense e il Vaticano.

    [19 febbraio 2004]



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    Nobis ardua

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  7. #17
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    Unhappy ... per i 'critici sbilanciati' la galera!!!...

    cari amici
    patrocinato dalle nuemrose 'associazione ebraiche' del mondo intero si è tenuto a Bruxelles un 'seminario' sul tema che attualmente in Europa và per la maggiore: l'antisemitismo.
    Il presidente della Commssione Ue 'Mortadellona' Prodi se ne è esordito dicendo che d'ora in poi in tutta Europa 'ogni manifestazione di sentimenti antisemiti dovrà essere perseguita penalmente'... Ciò significa che i prossimi 'sondaggi' verosimilmente saranno condotti da intervistatori accompagnati da un folta schiera di poliziotti, pronti ad arrestare e condurre in carcere che dovesse per sua sventura porre una croce in un riquadro 'sbagliato'... ...

    Tradotto per voi da CNN-International... buona lettura!...




    Fischer, left, talks to former Israelil Knesset speaker Avraham Burg at the Brussels seminar



    Vandals leave a grave marked with a swastika at a jewish cemetery in France



    Ue: urgente combattere l’antisemitismo

    giovedì 19 febbraio 2004 10.20 pm

    Bruxelles – I leader ebraici ed europei hanno raccomandato azioni concrete per combattere il risorgere del ‘mostro’ dell’antisemitismo nel vecchio continente. Elie Wiesel, sopravvissuto all’Olocausto ha dichiarato all’assemblea dei leader religiosi e politici riunita a Bruxelles che le comunità ebraiche europee stanno ‘vivendo un incubo’. ‘Come è che un riverbero del 20-esimo secolo perdura nel 21-esimo?… Non abbiamo imparato nulla?…’. Queste le parole del Nobel per la Pace riferite dalla Associated Press.
    L’Unione europea ha organizzato un seminario in risposta alle apprensioni manifestate dalle comunità ebraiche riguardo il recente risorgere dell’antisemitismo. Romano Prodi, presidente della Commissione europea, ha affermato di fronte alla conferenza che ‘l’Europa di oggi non è l’Europa degli anni ’30 e ‘40’. Egli ha però ammesso che l’antisemitismo si presenta in Europa in ‘nuova veste’ ed è particolarmente diffuso tra le minoranze arabe, causato dalle tensioni esistenti in Medio Oriente. ‘Non potremo mai dimenticare quanto è accaduto… gli atti antisemiti devono essere perseguiti con severità e i diritti delle minoranze salvaguardati’. Queste le parole di Prodi riferite sempre dalla Associated Press. Egli ha poi aggiunto che la Ue dovrà perseguire severamente i crimini di matrice antisemita ed insegnare meglio ai giovani europei quanto è avvenuto in secoli di persecuzione sul loro continente.
    Il seminario è stato organizzato lo scorso anno in seguito alla pubblicazione di un sondaggio che ha rivelato che la maggioranza degli europei considera Israele il più grave pericolo per la pace nel mondo. Le comunità ebraiche hanno espresso critiche severe sul come il sondaggio è stato condotto. Esse criticano la Ue anche per aver tenuto nascosto uno studio incentrato sul coinvolgimento delle minoranze arabe in Europa in attacchi anti-semiti, che hanno compreso anche incendi di sinagoghe e profanazione di tombe.
    Giovani appartenenti alle numerose comunità arabe immigrate in Francia, Belgio e altri paesi europei sono stati ritenuti responsabili della maggior parte degli incidenti. Le organizzazioni ebraiche accusano le autorità europee di non prendere sufficientemente le distanze da queste manifestazioni e di alimentare l’antisemitismo attraverso quella che esse definiscono ‘criticismo sbilanciato’ nei confronti della politica israeliana. Queste accuse hanno irritato Romano Prodi e il political editor europeo Robin Oackley ha affermato: ‘Le comunità ebraiche in Europa avevano assai a cuore questa conferenza. Esse ritengono che le autorità europee siano inerti di fronte all’acuirsi di manifestazioni antisemite’.
    Il ministro degli esteri tedesco Joshka Fisher ha tenuto una appassionata allocuzione chiamando a raccolta la Ue per promuovere una giusta soluzione al conflitto israelo-palestinese e assicurando il pieno coinvolgimento della Germania nella crociata contro l’antisemitismo. ‘Non dovremo mai avere – ha detto Fisher – situazioni nelle quali un antisemita possa attaccare gli ebrei senza che la maggioranza dei cittadini protesti. Siamo ben determinati a non concedere all’antisemitismo alcuna chance’.
    Nathan Sharansky, ministro israeliano ‘per la diaspora’, ha dichiarato che il suo governo è aperto nei confronti del ‘criticismo’ ma che vi è una ‘linea sottile’ tra legittima ‘presa di distanza’ e ‘demonizzazione antisemita’. Ha poi raccomandato vivamente agli europei di fare pressione sulle nazioni arabe che diffondono ‘materiale antisemita’, riferendosi a libri stampati in Egitto e diffusi in Siria [con ogni probabilità i soliti quanto mai conclamati ‘Protocolli dello Zio’ ... – n.d.r.] e a sermoni pronunciati in Arabia Saudita.
    Cobi Benatoff, presidente dell’European Jewish Congress, ha fatto pressione all’Europa affinchè approvi la bozza di risoluzione Onu contro l’antisemitismo a si unisca attivamente alle comunità ebraiche nel monitorare i fenomeni di antisemitismo. ‘Noi lanciamo oggi un messaggio che metta in guardia l’Europa – ha affermato Benatoff secondo la Associated Press - Antisemitismo e pregiudizi stanno tornando di nuovo. Il mostro è di nuovo tra noi’.
    Il mese scorso Benatoff e Edgar Bronfman, presidente del World Jewish Congress con sede a New York, hanno accusato la stessa Ce di ‘disonestà intellettuale e complicità morale’ nei confronti dell’antisemitismo. L’accusa aveva fatto infuriare Prodi, il cui primo impegno ufficiale all’atto di assumere la presidenza della Commissione Ue era stata una visita ad Auschwitz a rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto.



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    Cool Opera di misericordia: consigliare i dubbiosi...

    cari amici
    a chi di voi dovesse avere avere qualche dubbio circa la veridicità dell'esito del 'sondaggio' di cui abbiamo parlato pocanzi consiglio vivamente la lettura del seguente articolo ...




    Abraham Shapira, Gran Rabbino di Israele

    Nessuno ha il diritto di cedere la terra d’Israele

    Più di duecento rabbini hanno partecipato martedì sera al grande meeting che si è tenuto all'Hotel Ramada Renaissance di Gerusalemme. L'incontro era organizzato dalla 'Unione dei rabbini per il popolo d'Israele e la terra d'Israele e per il rispetto della Torah’ e aveva come obiettivo di denunciare il piano del primo ministro, che ha annunciato recentemente la sua intenzione di evacuare 17 località ebraiche della striscia di Gaza.
    Il rabbino di Bat Yam, David Hai Hacohen, ha dichiarato nella sua allocuzione che ‘lo smantellamentamento di località è un crimine imperdonabile contro il popolo ebraico’. E ha aggiunto: ‘Un accordo in questo spirito è simile a quello concluso a Monaco con i nazisti’.
    L'anziano Gran Rabbino d'Israele Abraham Shapira ha preso la parola per affermare che ‘l'esperienza ha dimostrato che quelli che toccano la terra d'Israele o progettano di arrecarle danno, perdono automaticamente il potere’. Ha inoltre dichiarato: ‘Noi siamo qui nel nome della Torah per incoraggiare e attingere nuove forze. Mettiamo in guardia e agiremo, anche se per questo fosse necessario invitare il pubblico a ritrovarsi nella striscia di Gaza, nel Gush Katif. Noi lo faremo con forza e coraggio, per rinforzare la nostra presenza sul posto al fine di impedire la minima evacuazione e il minimo sradicamento’.
    Il rabbino Mordehai Eliahu Rishon LeZion ha dichiarato che nessuno ha il diritto di cedere anche la minima parte della terra d'Israele, sottolineando che non appartiene ai dirigenti del paese. Evocando l'eventualità di un referendum, ha detto che i suoi risultati non cambierebbero in nulla la situazione.
    Il rabbino di Elohn Moré Eliakim Levanon ha dichiarato che se il primo ministro si reca negli Stati Uniti e incontra il presidente Bush deve sapere che gli consegna un ‘assegno a vuoto’.
    Alla fine del meeting è stato distribuito al pubblico un trattato contentente il seguente testo…

    … il diritto e il dovere del popolo d'Israele sulla sua terra sono eterni e validi per tutte le generazioni. Il progetto di sradicamento di località fiorenti è contrario allo scopo fissato dalla Torah ed è vietato associarsi ad esso… Secondo la legge ebraica nessun uomo, dal più semplice al più prestigioso ivi compreso il primo ministro o qualsiasi altro uomo politico, ha il diritto di promuovere un progetto così distruttivo… Facciamo appello a tutti i partiti, ai ministri e ai deputati, ai fedeli al D. d'Israele e alla sua terra di fare in modo che questo piano sia rigettato, se mai il governo dovesse adottarlo. Se nonostante tutto il primo ministro si recherà a Washington per esporre il suo programma senza la decisione del suo governo, i fedeli alla Torah e alla terra d'Israele devono abbandonare la coalizione…

    La deputata del partito d'estrema sinistra Meretz naturalmente ha subito reagito a questi propositi e immediatamente ha chiesto al consigliere giuridico del governo di esaminarli, al fine di determinare se non si tratti di incitamento alla violenza contro il capo del governo. Ha inoltre qualificato i rabbini come ‘bombe a scoppio ritardato’.

    [Arouts 7, 18.02.2004]



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    Thumbs up ... straordinario successo del film 'antisemita' di Mel Gibson...

    Dal Corriere della Sera senza alcun commento... non serve... ...



    Ieri in 2800 sale degli Stati Uniti il kolossal sulle ultime ore di Gesù
    'The Passion' debutta, proteste e commozione
    Manifestazioni contro 'Gibson antisemita'. Il cardinale di New York: ebrei innocenti. Donna muore per infarto durante il film





    dal nostro corrispondente

    New York - Code interminabili di fan che sfidano la pioggia e il freddo per essere i primi a vedere il film all’alba, prima di andare al lavoro. Manifestazioni di protesta nelle grandi città, con i quartieri ebraici presidiati dalla polizia e un battage a tappeto sulle prime pagine dei giornali, alla radio e in tv, secondo gli addetti ai lavori 'senza precedenti nella storia di Hollywood'.
    Non poteva essere insomma più ad alto profilo l’esordio di The Passion di Mel Gibson, che ha debuttato ieri in 2800 cinema Usa, seguito da uno strascico di polemiche sempre più incalzanti. Mentre negli stati del centro-sud il film [tutto esaurito per settimane] ha generato ciò che molti fedeli cristiani hanno definito 'happening purificatori di massa', alle 13.30 di ieri a Manhattan si potevano ancora acquistare biglietti per la proiezione delle 20 attraverso il numero verde del botteghino.
    Sempre a Manhattan alcuni membri della Amcha Coalition for Jewish Concerns hanno picchettato il Loews Theatre indossando le uniformi dei prigionieri di Auschwitz. 'Questo film nasce dalla stessa teologia che ha dato origine all’Olocausto', spiega il rabbino Shmuel Herzfeld presidente dell’organizzazione. Mentre migliaia d’americani al mercoledì delle ceneri emergevano 'rinnovati' e 'redenti' grazie al 'capolavoro di Gibson' [una donna in Kansas però durante la violenta scena della crocifissione è stata stroncata in sala da un infarto], i media rilanciavano gli attacchi.
    'Passion è un film di orrore e squartamenti alla Pulp Fiction e Kill Bill di Quentin Tarantino', punta il dito il New York Times, mentre per il Daily News 'è il film più violentemente antisemita dai tempi delle pellicole di propaganda nazista della seconda guerra mondiale' e per il Washington Post 'la sua brutalità è quasi pornografica'. Caustico anche il Los Angeles Times che fa uno strappo alla regola pubblicando la recensione in prima pagina. 'La tesi degli ebrei deicidi non è menzionata in maniera passeggera da Gibson, ma è alla base stessa di tutto il film', punta il dito il quotidiano ricordando come 'proprio la nozione di 'colpa del sangue' ha provocato indicibili sofferenze, persecuzioni e morte per 2000 anni'.
    Il timore che il film possa innescare nuove violenze antisemite è tale che un deputato di New York, Edolphus Towns, ha ottenuto una maggiore presenza di polizia nei quartieri ebraici di Brooklyn per evitare scontri come quelli tra neri ed ebrei hassidici che nel ’91 misero a ferro e fuoco Crown Heights. 'Le nostre squadre speciali munite di mitra e giubbotti antiproiettile faranno incursioni a sorpresa nelle zone calde', conferma Michael Coen, portavoce del Dipartimento di Polizia. Persino l’influente cardinale Egan interviene a raffreddare gli animi: 'Gli ebrei non hanno colpa nella morte di Gesù - ammonisce - Cristo ha dato la vita per noi, nessuno gliel’ha tolta. Questa è la vera dottrina cristiana'.
    Dozzine di leader cattolici, greci ortodossi, ebrei e protestanti hanno ripetuto questo mantra nel corso di riunioni interreligiose organizzate d’urgenza in varie città per arginare lo 'effetto Passione'. 'Un film che mina 40 anni di dialogo - si lamenta Emily Soloff, portavoce dell’American Jewish Committee - anche perché la famigerata maledizione sul popolo ebraico per il deicidio pronunciata da Caifa finirà sia sulle versioni dvd che in quelle doppiate per il mercato straniero'. Mentre sulle bancarelle comincia già ad apparire la 'Passion-mercanzia', Hollywood è come stregata dal ciclone Gibson. 'Ha fatto un colpo ammirevole', dichiara Clint Eastwood alle Tv, mentre Michael Douglas, che non ha ancora visto il film, lo ha ribattezzato 'un’opera di marketing da veri geni'.

    Alessandra Farkas



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    mi pare che l'agenzia che riporto si adatti bene al clima di questo thread

    Internet: riesame Milano, chiude finestra razzista
    (ANSA) - MILANO, 1 MAR - I giudici del Tribunale del Riesame di Milano hanno ordinato il sequestro della 'Finestra propaganda' del sito 'www.destranazionale.org'. L'accusa si fonda sulla diffusione di 'idee fondate sulla superiorita' e sull'odio razziale'. Nell'inchiesta, la Procura di Milano aveva chiesto il sequestro del sito, ma il Gip aveva respinto la richiesta. Di diverso parere i giudici del Riesame a cui la Procura aveva presentato ricorso. Da qui l'ordine di sequestro preventivo.
    2004-03-01 - 1300


 

 
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