Kooshi è un gatto educato, pulito, vaccinato e sterilizzato. Ha un solo difetto: è nero e per via del suo colore, ritenuto in Israele malaugurante, gli abitanti di un condominio di Rishon Letzion, cittadina vicina a Tel Aviv, hanno chiesto e ottenuto dal veterinario municipale che l'animale debba circolare in braccio ai suoi proprietari, pena la confisca del felino.
Rishon Letzion è una località colpita sanguinosamente in passato da attentati palestinesi e certo motivi di tensione e ansia non mancano: eppure la paura per la pelliccia del gatto, accusato anche di avere uno sguardo minaccioso, ha finito per creare un vero caso cittadino.
"Incontrare quella bestia per le scale ti rovina la giornata", hanno scritto i vicini dell'animale, che vive con la famiglia Morgansterns. "Anche se la reazione è basata sulla superstizione, non possiamo obbligare la gente a trovarsi tra le gambe quel gatto", ha spiegato il veterinario municipale, Jonathan Even Zior, nel motivare il suo ordine.
La famiglia proprietaria ha già annunciato che farà ricorso in tribunale, e dalla sua parte si sono schierate le organizzazioni animalistiche israeliane, nonché la società nazionale per il benessere dei gatti che denuncia la crescente ossessione nel paese per i felini dal manto nero.
La vittima della discriminazione