E' intenzionatoad andare fino in fondo l' eccentrico artista multimilionario d' america Jeffrey Solomon Barthshild, che ha comperato da Sothesby un antichissimo tappeto indiano di "Amber" della dinastia Moghul del XVII secolo per poi farlo a pezzi e ricoprirlo di colori acrilici trasformandolo così di fatto in una "nuova opera d' arte rivisitata e corretta". L' artista, non pago della sua opera si dice pronto a ritentare per l' ennesima volta un suo capolavoro, dopo aver già provato a rivisitare un vaso Ming, questo lo fece a pezzi colpendolo con un martello, dopo lo ricoprì di un impasto di malta e sabbia, non solo questo il suo precedente, ritentò con un uovo di Fabergè, lo ruppe inesorabilmente e ci urinò sopra; ora sembra che abbia adocchiato uno zais nel catalogo d' asta di Christies sul quale vorrebbe "intervenire al più presto". Immediate le reazioni nel mondo del collezionismo e della critica d' arte dove associazioni e personalità si dicono pronte a gareggiare nell' acquisto all' asta dello zais in questione e sulle sue prossime "vittime". "Uccido opere antiquate che vogliono reincarnarsi in qualcosa di stupefacente" afferma Jeffrey Solomon, e continua:"Chi non apprezza è un ignorante in materia d' arte!".
E' lodevole il coraggio di questo artista, sopra di una spanna a tutti gli altri, pronto ad abbattere il muro della banalità.