La cultura del nostro tempo è caratterizzata dall'intreccio di luci e di ombre. Tra le istanze positive sono da includere la considerazione della persona come soggetto di diritti (alla vita, alla libertà, alla piena realizzazione), la pari dignità tra uomo e donna, la procreazione responsabile. Tra le oscurità, invece, lo svilimento dell'amore, spesso ridotto a puro soddisfacimento individuale senza un vero, profondo, reciproco rapporto personale; la sessualità esercitata al di fuori del matrimonio, senza regole (che non siano quelle relative all'igiene e al consenso), all'insegna del puro piacere o secondo uno stile di morale personale che non sente il bisogno di confrontarsi con nessuno e tantomeno di doverne rispondere. Anche comportamenti, come l'omosessualità, che un tempo erano considerati inaccettabili per il corretto sviluppo sociale - dunque per il bene comune ! - ora sono comunemente accolti in nome dell'assoluta libertà dell'individuo. Ma i cristiani non possono accordarsi a un tale criterio, svincolato da ogni norma, e sono chiamati - talora anche con sofferenza, a causa di pulsioni che taluni sentono in sé - ad essere fedeli alla Parola di Dio annunciata dalla Chiesa, là dove viene tracciata l'identità della coppia, nella complementarietà dei due sessi:
"Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò" (Gen 1,27). Anche S. Paolo ammonisce: "Né la donna senza uomo, né l'uomo senza donna" (1Cor 11,11).